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    LA MALAFEDE DI BONAFEDE – IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA STA FACENDO PERDERE LA PAZIENZA PURE AL PD, CHE FINORA AVEVA ACCETTATO SENZA BATTERE CIGLIO TUTTE LE MANFRINE MANETTARE DEI GRILLINI – IL TESTO LODO CONTE BIS È STATO RIMANEGGIATO DA "FOFO' DJ" E QUANDO I DEM L’HANNO VISTO HANNO SONO RIMASTI DI SASSO. IL CONSIGLIO DEI MINISTRI È SLITTATO A STASERA E PROBABILMENTE ANCHE L’ACCORDO SARÀ RIMANDATO…


     
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    Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

     

    alfonso bonafede alfonso bonafede

    «Indigeribile». L' oggetto cui si riferisce questa affermazione è il lodo Conte bis riscritto da Alfonso Bonafede. A provare difficoltà nella digestione, però, non è Matteo Renzi. No, a pronunciare questo verdetto è stata la delegazione del Pd che ieri, in vista del Consiglio dei ministri di oggi, ha avuto modo di leggere il testo del lodo nella versione rimaneggiata dal ministro della Giustizia.

    giuseppe conte alfonso bonafede giuseppe conte alfonso bonafede

    I dem hanno avuto un soprassalto, perché il lodo «alla maniera di Bonafede» non era ciò che volevano. Anche gli esponenti di Leu sono rimasti di sasso. «Va riscritto», è stato il responso unanime.

     

    Ragion per cui, con tutta probabilità, il lodo Conte bis non varcherà le soglie di Palazzo Chigi. Insomma, ieri sera l' aria che tirava era questa: il testo di quell' intesa potrebbe non arrivare in Consiglio dei ministri, in attesa di tempi e di una riscrittura migliori. E nel frattempo il dem Andrea Marcucci sta lavorando a un altro lodo, che piace anche a Renzi: sospensione della prescrizione dopo l' appello sia per condannati sia per assolti.

    nicola zingaretti dario franceschini nicola zingaretti dario franceschini

     

    matteo renzi con andrea marcucci 2 matteo renzi con andrea marcucci 2

    I pd erano alquanto inviperiti con Bonafede. Raccontano che Dario Franceschini, gran mediatore dai nervi saldi, abbia avuto un moto di disappunto leggendo quel testo. Moto che si è riprodotto in tutti i dem quando hanno visto la riforma del processo penale nero su bianco.

    David Ermini David Ermini

     

    Diversi gli aspetti che non li hanno convinti. Ma l' articolo che potrebbe suscitare maggiori polemiche anche al di fuori della maggioranza è il 27. Riguarda l' eleggibilità dei componenti del Csm eletti dal Parlamento e recita così: «I componenti da eleggere dal Parlamento sono scelti tra i professori ordinari di università in materie giuridiche e tra gli avvocati dopo quindici anni di esercizio professionale purché non ricoprano la carica di parlamentare nazionale o europeo, o non l' abbiamo ricoperta nei cinque anni precedenti, non siano componenti di governo o non lo siano stati nei cinque anni precedenti...». Gli stessi criteri valgono per i consiglieri regionali e i sindaci dei Comuni con più di centomila abitanti.

     

    luigi di maio alfonso bonafede flash mob del movimento 5 stelle per l'approvazione della spazzacorrotti 13 4 luigi di maio alfonso bonafede flash mob del movimento 5 stelle per l'approvazione della spazzacorrotti 13 4

    Gli ultimi cinque vicepresidenti del Csm, incluso l' attuale, cioè David Ermini, stando a quella norma non avrebbero potuto sedere nel Consiglio superiore della magistratura. Dunque anche sulla riforma del processo penale è in corso un braccio di ferro tra il Pd e Bonafede. Tanto che ieri alla Camera si ventilava l' ipotesi che quel testo possa non essere licenziato dal Consiglio dei ministri, che, nel frattempo, è slittato alle 20.30 di oggi.

    alfonso bonafede 1 alfonso bonafede 1

     

    In questo contesto ad alto rischio c' è stato un altro diverbio tra il Guardasigilli e i dem: il primo avrebbe voluto inserire il lodo Conte nella riforma del processo penale, i secondi si sono opposti. Gli uomini del Pd vogliono un provvedimento ad hoc e su questo ieri l' hanno spuntata.

    SERGIO MATTARELLA DAVID ERMINI SERGIO MATTARELLA DAVID ERMINI

    Che la situazione sia difficile e che il Colle guardi all' evolversi delle cose con una certa preoccupazione lo dimostrano le parole pronunciate ieri da Ermini, che rappresenta il presidente della Repubblica nel Csm, e che, in un' intervista al Messaggero , ha lanciato il suo grido d' allarme sulle riforme della giustizia.

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