• Dagospia

    SI PUO’ MORIRE PER UN PAIO DI JEANS FIRMATI? - PRESO L'ASSASSINO DEL COMMERCIANTE DI VITERBO: E’ IL 22ENNE CITTADINO AMERICANO MICHAEL AARON PANG, ARRIVATO IN ITALIA CON UN VISTO TURISTICO - HA MASSACRATO IL 74ENNE CON UNO SGABELLO PERCHÉ NON VOLEVA PAGARE I VESTITI FIRMATI CHE AVEVA SCELTO (TOTALE DI 600 EURO) - ABITAVA DA DUE MESI E MEZZO SUL LAGO DI BOLSENA, DICEVA DI FARE IL GRAFICO MA NON PARLA UNA PAROLA DI ITALIANO. NEL SUO PASSATO, C'E' IL CARCERE IN KANSAS. COSA CI FACEVA NELLA TUSCIA?


     
    Guarda la fotogallery

    1 - «HA UCCISO PER UN PAIO DI JEANS FIRMATI»

    Massimo Luziatelli Maria Letizia Riganelli per “il Messaggero”

     

    MICHAEL AARON PANG - OMICIDIO DI VITERBO MICHAEL AARON PANG - OMICIDIO DI VITERBO

    Ucciso per un paio di jeans firmati. Norveo Fedeli, titolare di un negozio di abbigliamento nel centro di Viterbo, è stato massacrato con uno sgabello perché Michael Aaron Pang non riusciva a pagare i vestiti di marca che aveva scelto. Gli inquirenti sono arrivati al ragazzo, un cittadino americano, di Overland Park (Kansas) di 22 anni nato in Corea del Sud, dopo pochissime ore dal brutale omicidio. Davanti alla pm, titolare dell' inchiesta, si è avvalso della facoltà di non rispondere. E' accusato di rapina aggravata e omicidio volontario. Gli investigatori, coordinati dalla Procura di Viterbo, hanno «solidi elementi di prova».

     

    Il giovane americano abitava da due mesi e mezzo a Capodimonte, sul Lago di Bolsena, a 25 chilometri da Viterbo. Non parla una parola di italiano e per tutti è quasi un mistero cosa ci facesse nella Tuscia. Su internet, ma questo dato andrà verificato, c' è la traccia di un suo arresto nel Kansas, fu rinchiuso nella Johnson County Jail.

     

    SECONDA VITA

    NORVEO FEDELI - OMICIDIO DI VITERBO NORVEO FEDELI - OMICIDIO DI VITERBO

    Altri particolari della sua nuova vita a Capodimonte: viveva da un' affittacamere, si spostava con un' auto con targa tedesca, era legato a una donna con un figlio (non si sa se fosse amicizia o altro), andava a fare spesa per lei e comunicava solo usando Google translate (l'app dello smartphone). Davvero un rompicapo capire cosa l' abbia portato in questo angolo dell' alto Lazio.

     

    Risulta essersi diplomato nel 2015 alla Blue Valley High School, ma nella sua pagina Facebook spiega di avere lasciato l'università un anno dopo. In paese diceva di essere uno studente, qualcuno pensava che fosse il badante della signora. «Le indagini ha spiegato il procuratore capo Paolo Auriemma sono state molto rapide. E' stato emesso un provvedimento di fermo. Un risultato raggiunto grazie alla sinergia delle forze di campo: squadra mobile, carabinieri e guardia di finanza».

     

    I TESTIMONI

    norberto fedeli ucciso a viterbo dopo una rapina norberto fedeli ucciso a viterbo dopo una rapina

    Fondamentali le dichiarazioni dei familiari e dei testimoni oculari. I parenti di Fedeli avrebbero raccontato dettagli su un ragazzo strano che per due volte aveva tentato di fare acquisti. «Capita che in famiglia - ha spiegato ancora il procuratore - si parli degli affari di un negozio. Averlo fatto è stato sicuramente d'aiuto nelle indagini». Il 22enne si presentava come grafico pubblicitario (ma a Capodimonte diceva di essere uno studente) ed è arrivato in Italia da un paese dell' area Schengen con un visto turistico americano.

     

    «E' un soggetto molto pericoloso ha continuato il procuratore abbiamo deciso di non diffondere subito le immagini raccolte dai video di sorveglianza perché non volevamo mettere in pericolo la vita di nessuno. Anche solo guardarlo troppo sarebbe stato un problema. E poi c' era il rischio, reale, di fuga». Michael Aaron Pang era stato già altre volte nel negozio Fedeli, attratto dai jeans firmati e dalle felpe costose. I vestiti che aveva scelto erano molti e tutti cari. Gli scontrini rintracciati dagli inquirenti indicano acquisti (non portati a termine) per quasi 600 euro.

    norberto fedeli ucciso a viterbo dopo una rapina norberto fedeli ucciso a viterbo dopo una rapina

     

    ABITI INSANGUINATI

    «Il 30 aprile e il 2 maggio ha tentato di fare compere ha spiegato il capo della mobile Fabrizio Moschini - Ma le carte in suo possesso si sono bloccate. Quindi è tornato il 3 probabilmente per tentare ancora l'acquisto». E quando non è riuscito a portare a termine il pagamento si è scagliato come una furia contro il commerciante. Dopo averlo colpito ripetutamente sul cranio lo ha trascinato dietro il bancone per nasconderlo alla vista dei passanti. Poi avrebbe rubato portafogli e telefono. Di quest' ultimo si è disfatto subito dopo A rintracciarlo nel centro di Capodimonte sono stati i carabinieri.

     

    «Appena sono state diffuse le immagini del ragazzo ha spiegato il colonnello Guglielmo Trombetta le abbiamo diramate a cascata a tutte le compagnie e stazioni. E' stato subito riconosciuto perché fermato per un controllo a Marta. Poche ore dopo l'omicidio è stato inquadrato dalle telecamere del comune di Capodimonte».

     

    MICHAEL AARON PANG - OMICIDIO DI VITERBO MICHAEL AARON PANG - OMICIDIO DI VITERBO

    Pang è stato preso alle 10 di ieri. Gli investigatori hanno perquisito il suo domicilio, la stanza di un'affittacamere sul lago. Sono stati trovati gli abiti e le scarpe sporchi di sangue, i vestiti presi nel negozio e il portafoglio della vittima. Nelle prossime ore il ragazzo, assistito dagli avvocati Remigio Sicilia e Lilia Ladi, sarà sottoposto all' interrogatorio di garanzia.

     

    2 - NATO IN COREA, GIÀ IN CARCERE NEGLI USA A BOLSENA LEGATO A UNA DONNA CON UN FIGLIO

    M. L. R. per “il Messaggero”

     

    Michael Aaron Pang il ragazzo fermato con l'accusa di omicidio volontario e rapina aggravata a Viterbo. Ventidue anni, nato in Corea del Sud, ma di nazionalità americana con residenza anagrafica in Kansas (Overland Park la sua città). Dal casellario giudiziario non risulterebbe essere sottoposto a procedimenti penali, ma dagli Usa spunta una sua presenza in carcere due anni fa.

     

    I riscontri con i database dell'Interpol sono ancora in corso. Il giovane era arrivato in Italia a febbraio scorso e non parla italiano. Avrebbe dovuto fare il grafico pubblicitario, ma viveva presso una affittacamere di Capodimonte, sul lago di Bolsena, dove avrebbe una relazione con una donna con un figlio. Nel paese dove lo hanno fermato i militari dopo la segnalazione partita da Viterbo.

     

    LA PASSIONE

    Una passione sfrenata per i vestiti firmati che lo avrebbe portato a uccidere Norveo Fedeli, titolare di una jeanseria nel cuore di Viterbo. Sarebbe arrivato qui in aereo da un paese dell' area Schengen, probabilmente con un visto turistico americano. Ieri pomeriggio davanti al pm titolare dell' inchiesta, Eliana Dolce, e a un interprete ha scelto di non rispondere a nessuna domanda.

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport