Maria Giovanna Maglie per Dagospia
rafael cruz padre di ted
Incontenibile, TheRealDonald, arrivato a quota 996, dice con gusto alla folla radunata a Carmel, villaggio della California e regno dell’amico Clint Eastwood: Avete visto? La poveretta (Carly Fiorina, scelta da Ted Cruz come candidata vice presidente) è caduta a Lafayette salendo sul palco, e lui non si è nemmeno voltato ad aiutarla. Persino io l’avrei fatto, lui niente, ha continuato a parlare”.
La folla impazzisce, come si dice tra gli esperti di comunicazione tramortiti dalla piega che le cose hanno preso, e che ora cercano di spiegarsele: per un popolo ansioso di parole chiare, ecco il principe del parlar chiaro.
Giovani e meno giovani miliardari del #NeverTrump, alle tre del mattino di mercoledì 4 maggio, si chiude con i risultati dell’Indiana, 57 delegati in tutto, ma the winner takes all, vanno tutti a chi prende il numero più alto di voti, sono diventati anche loro cruciali in queste folli primarie repubblicane del 2016.
hillary clinton
Ted Cruz le sta provando tutte, manda in giro gruppi organizzati di pastori che predicano l’arrivo del demonio, capitanati da suo padre, Rafael, anche lui ministro di Dio, che, accompagnato dai capi della American Family Association of Indiana, così recita: “Ricordatevi sempre della Bibbia, dobbiamo essere biblicamente corretti, vi imploro, esorto ogni fedele del Corpo di Cristo a votare secondo la parola di Dio, a votare il candidato che è dalla parte della parola di Dio e della Costituzione degli Stati Uniti. Quell’uomo è mio figlio, Ted Cruz. L’alternativa potrebbe essere la distruzione d’America”.
donald trump
Ci va leggero, vero? Non è straordinario che il miliardario fascista e isolazionista, nemico delle donne e razzista, col parrucchino rosa e la moglie stile escort, che non capisce niente di politica e mente su tutto, cito dalle definizioni utilizzate dalla stampa e da politici italiani ed europei, sia invece nella tenzone repubblicana considerato e additato come un liberal, uno che vuole mantenere l’assistenza sanitaria ai poveri, la consulenza anticoncezionale alle donne, uno che addirittura potrebbe abolire il Secondo Emendamento e togliere agli americani il diritto ad armarsi? Misteri del pianeta America o dell’ignoranza di chi ne scrive supponentemente.
donald trump
Sulla carta e nei sondaggi non ci sono dubbi: Trump fino a venti giorni fa stava sotto di 15 punti, dopo il trionfo nella East Coast aveva dimezzato la distanza da Cruz, ora si è fatto un po’ di giri col mitico Bob Knight, l’allenatore di basket che in Indiana è come Maradona a Napoli, ha tuonato contro gli accordi commerciali che consentono alle aziende manifatturiere di trasferirsi all'estero, come ha fatto la Carrier, e a seggi aperti stamattina sta saldamente sopra del 20 per cento, molto per la campagna isterica dell’Indiana, niente rispetto al 54 per cento che i sondaggi della California gli attribuiscono in vista del 7 giugno, quando il processo delle primarie finisce.
ted cruz
Per aggiungere ancora qualche numero, mai in venticinque anni che seguo elezioni americane ne ho visti dare tanti e tanto contrastanti, Rasmussen Reports si è divertito a dare agli elettori la possibilità di scegliere nel sondaggio se starsene a casa, dovendo scegliere tra Donald Trump e Hillary Clinton, e tra gli affezionati al voto un 6 per cento ha detto che si asterrebbe; poi ha sganciato la bomba: Trump 41 per cento, Clinton 39, 15 per cento scontenti, 5 per cento incerti.
trump cruz rubio
E’ la prima volta che c’è sorpasso, nelle stesse ore il Washington Post ci ha detto l’esatto contrario, nessuna chance per Trump di battere la Clinton. Rasmussen è gente seria, indipendente, nel sondaggio aggiungono che il repubblicano ha il 73 per cento di sostenitori nel suo partito, la democratica nel suo il 77 per cento; ma Trump vs Clinton acchiapperebbe un 15 per cento di abituali elettori democratici, Clinton vs Trump l’8 di repubblicani. Infine l’89 è certo che il nominato sarà Trump, il 91 che per i democratici sarà Hillary. E’ proprio finita la iacovella dei #NeverTrump? Aspettiamo domattina per porgere i fazzoletti.
ted cruz con estensione peniena
Aspettiamo anche perché il pragmatico stato del Midwest è diventato terreno di caccia di fanatici inviati del Signore, e se li sconfigge insieme alle velleità residue di Cruz, merita un premio. Il 2016 sarà ricordato come l’anno della Florida, di New York, dell’Indiana, tutti Stati importanti ma di solito non determinanti. In Florida è stato liquidato Marco Rubio, abbastanza intelligente da mollare, a New York si sono infrante le speranze del centrista John Kasich, oggi in Indiana potrebbe finire la corsa ostinata di Ted Cruz.
anti trump pro ted cruz usa la moglie bona
Lapidario commento di Peat Seat, uno dei guru del Gop, che ha lavorato per Kasich: “Non solo hanno messo tutte le loro capacità nella scommessa qui, ma hanno rivelato quanto siano disperati. Le hanno veramente tentate tutte e la sensazione netta è che non abbiano più risorse da spendere”.
Sarà, Cruz continua a far capire che anche dopo una sconfitta bruciante in Indiana è pronto ad arrivare fino a Cleveland per la famosa contested convention. Solo che non la può fare in solitario, e la sensazione è che l’ultimo atto ostile verso Trump lo abbia fatto il governatore dell’Indiana, Mike Pence, che rischia di pagare caro l’endorsement a Cruz.
BOB KNIGHT E DONALD TRUMP
Di endorsement Trump se ne sta prendendo altri, più utili. Dicevamo di Bob Knight, the general, mitologico ex coach della squadra di pallacanestro dell’Indiana University, uno che ha vinto sempre praticamente tutto, e che ha accompagnato Trump dicendo più o memo: “ Vi è piaciuto il mio modo di fare sul campo? Sono diventato una leggenda grazie alla mia forza e alla durezza? E’ quello che vi mostrerà anche Donald”.
BOB KNIGHT E DONALD TRUMP
Poi si sono aggiunte altre glorie nazionali e locali dello sport, come Fred Williamson, the Hammer; Lou Holtz; Gene Keady; Digger Phelps. A colazione da Shapiro’s Delicatessen a Indianapolis, Trump si è preso lo sfizio di accompagnarsi a un Reuben sandwich e ad Edward Klein, lo scrittore di libri controversi e vendutissimi contro la famiglia Clinton. Che si saranno detti? Poche ore dopo, arrivando a Carmel, Trump l’ha buttata: "Gente, ho appena cominciato, ora mi concentro su Hillary, e sarà tanto facile, sarà tanto forte”. Oh yeah.