VELA PUBBLICITARIA DI LUCA PALAMARA A ROMA
1 - PALAMARA IN LIZZA A ROMA APRE IL NUOVO FRONTE CHE AGITA IL CENTRODESTRA
Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”
Alla fine è dovuto intervenire Matteo Salvini per fermare quella che era diventata un'altra guerra di sospetti e colpi bassi nel centrodestra: Luca Palamara non sarà il candidato del centrodestra alle elezioni suppletive di Roma del 3 e 4 ottobre nel collegio di Montemario-Primavalle.
luca palamara foto di bacco (10)
«Il centrodestra avrà un suo candidato. Ma Palamara sta dimostrando coraggio, denunciando la vergogna delle correnti e delle spartizioni in magistratura», ha detto il leader della Lega dopo giorni in cui si sono rincorse le voci di un possibile sostegno alla candidatura dell'ex pm almeno da parte del suo partito, in forma ufficiale o - temono i più «maliziosi» - surrettizia.
alessandro sallusti matteo salvini versiliana 3
Un'ipotesi nata dopo le dichiarazioni del coordinatore della Lega di Roma, Alfredo Maria Becchetti, che subito dopo l'annuncio di Palamara aveva aperto a un possibile sostegno alla candidatura finora sostenuta dai Radicali ma con una lista indipendente dell'ex presidente dell'Anm, che ha provocato un terremoto con le sue dichiarazioni e con un libro scritto con Alessandro Sallusti e che è stato rimosso dal Csm dall'ordine giudiziario per illeciti disciplinari «di elevatissima gravità».
PASQUALE CALZETTA 1
Palamara, difeso da Salvini anche nell'ambito della sua campagna referendaria sulla giustizia, non si sbilancia: «Chiedete a lui se vorrà sostenermi, io spero nel voto di tutti, destra e sinistra. Cerco di rivolgermi a chi mi ferma per strada, con mia sorpresa, e mi dice "racconta perché i processi durano così tanto, perché sono stato carcerato ingiustamente".
Voglio sposare le istanze del territorio, della mia città, della città in cui sono cresciuto. Mi sento di poterlo fare partendo dal basso questa volta».
VELA PUBBLICITARIA DI LUCA PALAMARA A ROMA
Il no secco ad un appoggio però è arrivato subito dai due partiti che si contendono la candidatura alle suppletive, Forza Italia e Fratelli d'Italia. I primi lo hanno fatto subito brutalmente con Maurizio Gasparri, che oggi addolcisce i toni: «Capisco che si è pentito, ma quando io nel 2008 accusavo il Csm di essere "una cloaca", lui come tutti mi attaccò violentemente... Ora va bene ripensarci, ma non è il nostro candidato...».
elisabetta trenta 3
È stato Antonio Tajani a spiegare che gli azzurri hanno un altro nome in testa: «Probabilmente il candidato sarà di FI, lo rivendichiamo per quel collegio. E il migliore a nostro avviso è Pasquale Calzetta, che nel 2018 ha perso per pochissimi voti». Peccato però che FdI non sia così disponibile a lasciare la corsa nel collegio agli alleati: è vero, spiegano, che la regola è sempre stata che le candidature degli uscenti, anche sconfitti, si riconfermano, o comunque si lascia al partito che le aveva espresse la scelta di chi presentare (così è stato per le amministrative quasi ovunque), ma dopo la rottura sul cda Rai e la non ricandidatura del membro di FdI tutto è cambiato.
In più, fanno i calcoli nel partito della Meloni, oggi FI può contare a Roma su un 4-5%, FdI sul 23%. Insomma «lavoriamo a un centrodestra unito - dicono dal partito - ma le scelte devono avere un senso...».
ALESSANDRO SALLUSTI INTERVISTA LUCA PALAMARA - IL SISTEMA
In questo scenario le mosse di Salvini sono state viste come un modo per mettere un cuneo. E se il suo tenersi vago significasse un appoggio sottobanco a Palamara, magari per fare uno sgambetto agli alleati? Il timore c'è, nonostante le parole di Salvini. E sempre di più è chiaro che servirà un vertice fra i leader per decidere strategie future e anche chi presentare a Roma, dove manca ancora anche il candidato del centrosinistra, che dovrà decidere se presentarne uno unitario di Pd, Leu e M5S o andare ciascuno per la propria strada.
2 - SUPPLETIVE PARTITI IN FUGA IL RISCHIO DEL VOTO-FARSA
Mario Ajello per “il Messaggero”
Per ora, sono elezioni farsa. Perché sono in corsa per il collegio di Primavalle, nelle elezioni suppletive per la Camera, soltanto l'ex pm Luca Palamara, in un ego-show, con lista propria e appoggio dei radicali, e l'ex ministra pentastellata Elisabetta Trenta già a suo tempo con il Ccd che stavolta indossa addirittura la casacca dell'Italia dei Valori (la lista di chiama «Noi, nuovi orizzonti per l'Italia») che fu dipietrista e raccoglie ormai un po' di reduci del passato di un'illusione chiamata grillismo e qualche altro spezzone vintage.
luca palamara picconato da cossiga nel 2008
Anzi, no: non sono loro gli unici candidati visto che, nel ritorno al futuro, ha annunciato la sua possibile corsa Valentina Valenti, candidata per la Democrazia cristiana guidata da Nino Luciani (che a occhio non è Moro né De Mita).
E gli altri? Il fugone al momento. Non hanno candidati né Pd né M5S - che non possono allearsi vista la simultanea guerra elettorale Raggi-Gualtieri per il Campidoglio e si vota negli stessi giorni: 3 e 4 ottobre - anche se gli stellati in questa circoscrizione hanno sempre spopolato.
elisabetta trenta e giuseppe conte
O almeno: nel 2016 M5S raggiunse percentuali bulgare ma già due anni dopo, alle politiche del 2018, la grillina Del Re - diventata rappresentante Ue per il Shael - fu eletta per il rotto della cuffia, battendo di soli 1000 voti il candidato del centrodestra Pasquale Calzetta, e oggi potrebbe essere ricandidato proprio lui se non fosse che Lega, FdI e Forza Itali sono divisi nonostante la loro vittoria sia quasi arci-sicura.
Il fugone da Primavalle. E a Primavalle la prendono così a proposito del duo Palamara-Trenta: «Che cosa abbiamo fatto per meritarci questo?». Forse avrebbero preferito la candidatura di Conte che lui evita non volendo rischiare la fine immediata dell'inizio della sua carriera da leader?
luca palamara foto di bacco (2)
Renzi coglie la paura dell'avversario e infatti anche in queste ore cerca di snidarlo: «Se è tanto popolare, perché non si candida a Primavalle?». No, niente Primavalle perché nessuno vuole immolarsi a una sconfitta sicura - per i rossogialli - mentre nel centrodestra tutti a sospettare di Salvini - «Di nascosto aiuterà Palamara» - e lui che nega: «Avremo un candidato unitario, non Palamara». Parole o verità? E riuscirà Conte a passare la patata bollente al Dibba - «A Primavalle tu puoi vincere» - che ha capito al volo l'inghippo e a candidarsi non ci pensa proprio?
ER GUFO E CALIFANO
emanuela del re 2
E pensare che questa zona snobbata dalla politica ha un gran rilancio nel cinema perché qui si svolge - a Bastogi, cioè a due passi e il set è stato Primavalle - Come un gatto in tangenziale di cui sta uscendo il capitolo due.
Non solo per questo ma per tanto altro Primavalle, bisognosa e disillusa, andrebbe considerata di più. Questo quartiere è stato tra le prime borgate fasciste di Roma e si estende tra piazza Capocelata e piazza Clemente XI (ma per tutti piazza Mario Salvi, detto Er Gufo, ucciso dalla polizia negli anni 70).
E adesso i 5 stelle? «Chi?», ironizzano quelli di qui: «Non li abbiamo mai visti e non esistono più». Ma con la candidatura della Raggi alle Comunali potrebbero resuscitare. Le storie del quartiere sono, spesso, storie di sangue. Violenza politica e cronaca nera. Anche i non romani ricordano il tremendo rogo di Primavalle che uccise nel 73 una famiglia di missini. Ma quello è il passato.
FRANCO CALIFANO
Così come quando Franco Califano cantando di Primavalle - dove aveva vissuto e fu anche presidente della squadra di calcio, Tanas Primavalle - cantò un inno contro l'eroina, intitolato «Occupate le palestre», per sostenere i giovani tossicodipendenti che alla fine degli anni 80 occuparono un centro sportivo per disintossicarsi. «Cuori grandi di Primavalle vi aspetta una vita fatta a spicchi di stelle / i valori delle cose sono fuori da ogni dose». No, non merita il trattamento politico che sta avendo questo spicchio di cuore di Roma.
emanuela del re giuseppe conte luca palamara misura la temperatura foto di bacco elisabetta trenta 2