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    PRINCIPATO BIANCONERO – SCONCERTI: "E’ STATO UN TRIONFO, IL MONACO E’ STATO SOFFOCATO DAL GIOCO DELLA JUVE: ALLEGRI HA COSTRUITO UNA GRANDE SQUADRA. RONALDO PUÒ FARE TRE GOL A BARZAGLI O CHIELLINI? LA MIA RISPOSTA È NO" – MURA: LA VERA FORZA DELLA JUVE È LA DIFESA, CHE CONTINUA A NON SUBIRE RETI – GLI ASSIST DI DANI ALVES - VIDEO


     
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    Mario Sconcerti per il Corriere della Sera

    HIGUAIN HIGUAIN

     

    È stata una partita di sostanza, ha quasi dominato la Juve che però ha raramente tirato in porta. C' è stata una superiorità tattica, mentale, non di campo. Ma nessuno nemmeno la chiedeva, bastava e avanzava quella che la Juve comunque dimostrava contro questo Monaco di talento ma come abbandonato a se stesso. È stato un trionfo, non una grande partita. Ha vinto come sempre la difesa insieme alla personalità della squadra.

     

    Il Monaco è stato soffocato dal gioco della Juve, è sembrato la grande promessa di un Dio minore, capace di molte cose ma costretto al niente. Il Monaco ha costruito tre-quattro mezzi gol con semplicità, per pura esuberanza fisica e tecnica, ma tatticamente non è stato mai in partita, la Juve lo ha costretto dove le faceva più comodo. Va da sé che Allegri è bravo nel contro-gioco, non accontenterà mai del tutto un esteta come Sacchi. Va da sé che si gioca all' italiana, che la soddisfazione è vincere non soddisfare, ma nessuno si sogna di farlo giocando male.

    HIGUAIN 1 HIGUAIN 1

     

    È che ognuno lo fa alla propria maniera. Allegri lega sempre l' avversario, questo è un grande merito. Lo stringe nel gioco che sceglie lui. Quello che sfugge al pregiudizio che è proprio questa gestione degli avversari la vera idea di squadra. In sostanza Allegri e Sacchi dicono la stessa cosa ma in lingue diverse. E Sacchi è troppo legato al suo ruolo di maestro per capirlo. Ma Allegri ha costruito una grande squadra moderna, avara e impulsiva, due tiri e due gol, pochissimi i tiri subiti in tutta la Champions. Se il calcio è il gol, deve contare per forza anche evitare di prenderne.

     

    Qual è la differenza? Allegri, Agnelli, Marotta, tutta la società, perché si vede il contributo di tutti, hanno costruito la squadra perfetta di un' età in cui non c' è più un calcio dovuto, ognuno ha diritto di inventare il suo. Non c' è una bellezza migliore, assoluta. C' è un grande senso dell' adattamento. E la Juve è flessibile, un po' gretta ma armoniosa. Non ha sorprese, resta un muro. Se adesso è rimasta solo la finale e una domanda: Ronaldo può fare tre gol a Barzagli o Chiellini? La mia risposta è no.

     

     

     

     

    LA FORZA DELLA DIFESA E LA NUOVA CONSAPEVOLEZZA

     

    Gianni Mura per la Repubblica

     

    MONACO JUVE MONACO JUVE

    La Juve può considerarsi a Cardiff. E gli scettici sono serviti: bravo Higuain, ma nelle partite importanti non segna. Appunto: il 2-0 lo firma lui, sempre su assist di Dani Alves, certamente alla sua miglior partita da quando è a Torino. Tutti e due i gol la Juve li segna in contropiede. Il primo, di rara bellezza, su azione che parte da un colpo di tacco di Dybala e la replica di tacco, Dani Alves, che libera al tiro Higuain.

     

    Dove si dimostra che la tecnica ha ancora la sua importanza, ma il pressing non è da buttar via: Dybala e Dani Alves portano via la palla a Bakayoko, lancio al bacio per il sinistro al volo di Higuain. Un trionfo, non una passeggiata però. Ancora una volta la vera forza della Juve è stata la difesa, che continua a non subire gol. Non ne aveva concessi al Barça, non ne ha concessi al Monaco, la cui velocità in attacco era molto temuta da Allegri. Forse per questo ha scelto una formazione più coperta, con Dani Alves al posto di Cuadrado, e i fatti gli hanno dato ragione.

    MONACO JUVE MARCHISIO BAKAYOKO GLIK MONACO JUVE MARCHISIO BAKAYOKO GLIK

     

    Su quel lato, in genere, imperversava l' arrembante Mendy, che ieri, a sorpresa, non era in campo né in panchina. E su quel lato, opposto a Sidibé, Dani Alves è andato a nozze.

    La Juve, quinta vittoria in sei trasferte (e un pari al Camp Nou) è stata solida e matura. Ha colpito appena ha potuto. Per il resto, tante grazie a Buffon, 621' da imbattuto, che è monumentale ma assai più mobile d' un monumento. È lui che tiene la Juve a galla, su Mbappé (bravo, ma alla distanza spento), due volte su Falcao (testa e piede), ma la parata più difficile a a 1' dal termine, su inzuccata di Germain, centrale ma fortissima e ravvicinata. Parata di puro istinto.

     

    Prendere quel gol non avrebbe cambiato di molto le prospettive, ma non prenderlo rende più tranquillo il ritorno. Un po' d' attenzione, a Torino, dovranno mettercela Bonucci e Chiellini, ammoniti ieri insieme a Marchisio. Buona partita, la sua. Ha giocato per la squalifica di Khedira e s' è fatto sentire, andando anche vicino al gol. Bene anche Alex Sandro, calato nel finale. Gran lavoro di Pjanic, ma con eccesso di tocchi in più, meglio evitarli quando si è vicini alla propria area. Dybala e Mandzukic (solo un tiro su punizione il primo, nessuno l' altro) hanno giocato per la squadra.

     

    ALLEGRI ALLEGRI

    Allegri non può lamentarsi: la Juve non ha preso l' impegno sottogamba, e così dovrà essere nel ritorno. Ha sofferto quando c' era da soffrire, ha reagito quando c' era lo spazio per farlo. Non era un esame di maturità: quello, semmai, contro Messi e soci. Era una prova di ulteriore maturità, di consapevolezza dei propri limiti e della propria forza. Ampiamente superata.

    BUFFON CASILLAS 9 BUFFON CASILLAS 9

     

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