RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Silvia Bignami per “la Repubblica” - Estratti
romano prodi - la repubblica delle idee
«Il quadro europeo è inquietante.
L'Europa ha bisogno di una guida forte, non può vivere di mediazioni». Romano Prodi parla dal palco di Repubblica delle Idee, intervistato da Francesco Bei.
Prodi, lei era pessimista sulle Europee in Francia e Germania. Sui risultati ci sono due scuole di pensiero: c'è chi dice che tutto sommato la maggioranza europeista regge. E chi fa notare come in Francia e Germania siano invece avanzate le destre. Lei cosa dice?
«Sono vere entrambe le cose: se prendiamo il numero totale dei parlamentari non c'è un gran cambiamento. Ma se guardiamo cosa succede nei due Paesi che hanno guidato l'Europa il problema è serio. Con le nuove elezioni in Francia poi c'è il rischio che la Francia assuma posizioni diverse dalla Germania sulla politica europea.
Sarebbe la prima volta che accade ed è un quadro inquietamente. Non c'è alcun dubbio. Macron è stato azzardato: l'idea che in quattro settimane possa cambiare totalmente l'opinione pubblica di un Paese è azzardata. Però Napoleone è Napoleone...».
(...)
Domani c'è una cena informale tra i Paesi Ue. Scholz e Macron sono disposti ad appoggiare Ursula Von Der Leyen, ma a patto che non faccia accordi con i Conservatori di Giorgia Meloni, perché li considerano di "estrema destra". L'Italia resterà isolata?
romano prodi fotografato da ada masella
«La riunione di domani è molto semplice. I popolari hanno vinto e designeranno Von der Leyen. I socialisti la appoggeranno e cercheranno di accelerare, mentre Meloni cercherà di prendere tempo in attesa delle elezioni francesi. Meloni ha un problema: non è di destra, è ambidestra. Si comporta alla destra nei confronti della Von der Leyen, e poi si mette con la destra che è alla sua destra. Lei deve scegliere quale destra scegliere, e non è semplice».
Ma resterà tagliata fuori?
«Dipende. I popolari hanno una ampia maggioranza, ma deve essere approvata dal parlamento con voto segreto e posso dirvi per esperienza che il voto segreto è un problema... Per essere eletti col voto segreto bisogna avere una certa "riserva" di voti. Se questa riserva si fa con gli ambientalisti allora la maggioranza diventa amplissima e le cose per Meloni si complicano. Il vero problema però è un altro».
Quale?
«Che questa Europa ha bisogno di una guida politica forte: non possiamo andare avanti di mediazioni. È due anni che si media, si media... Abbiamo bisogno di una Europa che fa qualcosa. Solo lì arriva l'amore per l'Europa. Le mediazioni non scaldano nessuno anche se sono necessarie. Oggi i tre obbiettivi sono: la politica estera comune, l'esercito comune e una politica fiscale comune.
Due di questi tre obiettivi sono nelle mani della Francia, che ha l'atomica. Ma c'è un tema: oggi col diritto di veto un solo Paese può bloccare tutto. E c'è un ulteriore tema: anche per abolire il diritto di veto bisogna essere unanimi. L'unica soluzione, come facemmo con la moneta unica, sono le cooperazioni rafforzate. Si parte con chi sta. E poi gli altri seguiranno».
(...)
Il Pd è andato bene alle Europee, e anche sinistra e Verdi. Che consiglio ha? E chi sarà il leader?
«Di consigli ne ho dati anche troppi. È andata bene. Non benino. Proprio bene: noi parlavamo del 20%. hanno preso il 25%. È rinata la speranza di una costruzione politica. Ora serve un programma di governo: va bene andare in piazza, ma non basta. Non si può solo denunciare. Bisogna dire cosa vogliamo fare, ad esempio sulla sanità.
Ci vuole un programma ed una ferocia nella serietà del pagamento delle risorse. C'è un gran bisogno di governo e la gente ha voglia di partecipare, perché questo governo fa morire lo stato sociale, non col coltello, ma con la fame. Io sento stanchezza nel Paese, non c'è più attesa verso questo governo. Quanto al leader, bisogna vedere e prima di tutto capire se qualcuno si fa avanti perché anche per proporsi leader ci vuole coraggio».
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