Virginia Piccolillo per il "Corriere della Sera"
manifestazione anti omofobia
Lo scontro finale sulla legge contro l'omotransfobia approda nell'ufficio di presidenza della commissione Giustizia del Senato. Pd, Cinque Stelle, Leu e Iv tenteranno di superare il «no» della Lega che con Andrea Ostellari si oppone alla calendarizzazione del disegno di legge Zan.
Franco Mirabelli (Pd) è convinto: «Supereremo quel veto». E domani potrebbe essere incardinato. Ma il leghista Claudio Borghi avverte: «Il governo nazionale è nato per il sostegno all'economia e il Recovery plan, non rompete le scatole con cannabis e legge Zan».
alessandro zan
Lo scontro si accende su alcuni punti in particolare. Il ddl parte dalla legge Mancino, che già punisce reati e discorsi d'odio fondati su nazionalità, etnia e religione, e vi aggiunge una tutela per la galassia Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender cui si aggiungono i queer, che si interrogano sulla propria sessualità, e gli intersessuali). Ma non li cita. E rende punibile la discriminazione fondata «sul genere e sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere». Espressioni più elastiche della definizione biologica di sesso.
manifestazione pro lgbt
Cristina Gramolini, di Arcilesbica, lanciò su Sette l'allarme: «Così le donne rischiano di perdere le poche garanzie conquistate come le quote in politica». Invitando il legislatore a sostituire «identità di genere» con «gay, trans e stereotipi di genere».
diretta instagram tra fedez e zan
Ma il punto più contestato è l'articolo 4. Il sospetto che promuovere l'unione uomo-donna diventi punibile ha già fatto gridare i vescovi: «Attenti a derive liberticide». Nel timore che si vada oltre Papa Francesco e il suo: «Nessuna persona deve essere discriminata sulla base del proprio orientamento sessuale». E si arrivi all'eccesso dell'inchiesta in Spagna sull'Arcivescovo di Pamplona, «colpevole» di aver dichiarato che in una relazione omosessuale è preclusa la finalità della procreazione.
alessandro zan
Critiche condivise da Lega e FdI, una parte di Forza Italia e centristi. Il dem Stefano Ceccanti rassicura: «Il lavoro proficuo svolto ha consentito di superare riserve iniziali sulla libertà di espressione. Non sono punite generiche opinioni, discutibili o spiacevoli, ma quelle che determinano il concreto pericolo del compimento di atti violenti».
stop omofobia
Infine lo scontro sulla campagna di sensibilizzazione da 4 milioni di euro. Come evitare, si chiedono nel centrodestra, che si trasformi in propaganda contro le unioni eterosessuali?
omofobia COPPIA GAY ALESSANDRO ZAN MARIA ELENA BOSCHI alessandro zan