Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per “La Stampa”
GIANCARLO GIORGETTI GIORGIA MELONI - QUESTION TIME SENATO
Ultima fermata per l'Europa. L'Italia deve decidere se restare sul treno lanciato verso il futuro insieme ai paesi fondatori dell'Unione, o scendere e restare isolata. Tutto passa da un accordo sulla riforma del Patto di stabilità, che Roma intende discutere sullo stesso tavolo del Mes.
Giovedì 7 dicembre è convocato il Consiglio Ecofin straordinario e c'è la volontà da parte di tutti di arrivare a un'intesa politica ma sono ancora parecchi i nodi da sciogliere. Restano le distanze su molti aspetti tra i paesi "frugali" e quelli ad alto debito, e solo dalle ultime riunioni si capirà se la trattativa potrà sbloccarsi. Al momento il negoziato sulla riforma prevede percorsi di rientro tra i quattro e i sette anni. […]
PAOLO GENTILONI PRESENTAZIONE RIFORMA PATTO STABILITA 1
Il tempo stringe, senza intese nel 2024 tornerà in vigore il vecchio patto, perciò l'eventuale accordo finale andrà votato al parlamento europeo entro la plenaria di aprile, prima delle europee. Il governo italiano sembra aver ottenuto un trattamento di favore per i finanziamenti nazionali dei fondi di coesione.
La premier Giorgia Meloni e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti però continuano a chiedere «fattori rilevanti» per scomputare dal calcolo del deficit la spesa per gli investimenti legata alla transizione ecologica e digitale, così come succederà per la difesa. L'esecutivo di centrodestra ha minacciato il veto, ma nelle cancellerie internazionali così come a Palazzo Chigi c'è ottimismo e si pensa di poter trovare un accordo. […]
GIANCARLO GIORGETTI GIORGIA MELONI
Parallelamente a questa discussione c'è il Mes, tanto che l'Eurogruppo tornerà a riunirsi sempre questa settimana. La pressione delle istituzioni europee sull'Italia è fortissima perché la riforma del Meccanismo europeo di stabilità deve entrare in vigore l'anno prossimo. Una delle questioni chiave della riforma è il "backstop", la modifica al trattato che lo renderà non più solo un fondo Salva-Stati, ma anche un Salva-banche, quasi raddoppiando la potenza del Fondo di risoluzione unico che oggi è di circa 80 miliardi.
PACCO A SORPRESA - VIGNETTA BY MACONDO
Il malumore dei vertici dell'Ue è esplicito: la mancata ratifica del parlamento italiano impedisce anche agli altri paesi di utilizzare il Mes, oltre a lasciare nell'incertezza i mercati. Il governo l'ha fatto capire a Bruxelles in maniera esplicita: l'intesa deve essere complessiva, si può lavorare quindi su uno scambio politico tra riforma del Patto e fondo Salva Stati.
Il via libera al nuovo Patto faciliterebbe la ratifica del Mes. Il centrodestra, dopo anni di barricate, potrebbe approvarlo con due salvaguardie fondamentali: la prima formale precisazione prevede che l'Italia non è interessata ad attivarlo. La seconda clausola condiziona i prossimi governi: qualora un altro esecutivo in futuro volesse richiederlo sarà obbligato a passare dal voto delle Camere per ottenere l'autorizzazione.
giorgia meloni giancarlo giorgetti
C'è anche un altro tema che agita il confronto tra l'esecutivo e l'Europa: il Pnrr. Dopo la faticosa operazione che ha garantito la revisione del piano, nell'ufficio del ministro Raffaele Fitto è scattato l'allarme sulla quinta rata: i target scadono a Capodanno e per il momento il ritardo accumulato rende particolarmente in salita il raggiungimento degli obiettivi. […]
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