Tommaso Montesano per “Libero quotidiano”
GIUSEPPE CONTE CON ENRICO LETTA
Nel campo giallorosso cresce la voglia di cambiare la legge elettorale. Sia Enrico Letta, sia Giuseppe Conte, accarezzano l'idea di modificare le regole del gioco a circa un anno dalle elezioni politiche.
«Penso che questa legge elettorale, l'attuale, è la peggiore che potessero immaginare. Una legge elettorale che ha aumentato il fossato tra eletti e elettori. Se ci sono le condizioni per cambiarla, noi ci siamo», ha detto il segretario del Pd. Che poi ha elencato le sue preferenze: «Va ricercato un rapporto più stretto tra eletti ed elettori. Gli elettori devono sentirsi in grado di decidere e di scegliere i loro parlamentari e non essere completamente esautorati come sono in gran parte oggi. Quindi da parte mia e da parte nostra la disponibilità al confronto c'è».
GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI
Quanto al Movimento 5 Stelle, alle prese con i numeri dei sondaggi sempre più negativi, Conte è da sempre alla ricerca di un sistema di voto che gli consenta di recuperare libertà d'azione e, allo stesso tempo, di non legarsi mani e piedi al carro del Pd.
«Aspettiamo le Amministrative e potrò essere più preciso e tastare il terreno in modo più effettivo. Nel centrodestra ci sono vari movimenti, c'è una sana competizione che forse c'è sempre stata, ma ora è più chiara. Da loro possono venire dei ragionamenti, un confronto può esserci», ha detto l'ex avvocato del popolo.
letta meloni
Ma ci pensa Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, uomo forte della Lega al governo, a riportare i partner della maggioranza con i piedi per terra. Sostiene Giorgetti: «Da che mondo è mondo la legge elettorale non si cambia per l'interesse del Paese, ma per l'interesse dei partiti. Se c'è una maggioranza in Parlamento per cambiare la legge elettorale in una legge che conviene, lo fa. Poi, di solito, viene punita dagli elettori, ma questo è un altro discorso».
Fatto sta, tira le fila Giorgetti, che è vero che «in questo momento a tanti partiti in Parlamento converrebbe una legge proporzionale». Compresi, magari, i partiti di quel centrodestra un po' «litigiosetto». Così il numero uno del Mise si lancia in una previsione: «Vedo in salita le probabilità di legge proporzionale. Io non sono un fautore, ma vedo un aumento di quelli favorevoli a questa ipotesi».
giancarlo giorgetti e matteo salvini 2
Fosse per Matteo Salvini, non se ne parlerebbe neppure: «Chi se ne strafrega del cambio della legge elettorale. Io le priorità le dico: pace, taglio delle tasse, pace fiscale, autonomia...».
enrico letta e giuseppe conte 1 giuseppe conte enrico letta SALVINI MELONI BERLUSCONI