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    PROVE GENERALI DELLA GRANDE AMMUCCHIATA PD-5STELLE - A POMIGLIANO D'ARCO, PRINCIPATO DEL POLTRONIFICIO DI MAIO, IL CANDIDATO SINDACO E' IL SUO FEDELISSIMO DARIO DE FALCO COL SOSTEGNO DEL PD - DOPO LE LODI DELLA RAGGI A ZINGARETTI E L'ACCORATO APPELLO DEL SEGRETARIO PD A CANDIDATI COMUNI PER LE AMMINISTRATIVE, IL BANCO DI PROVA PUÒ ESSERE IL COMUNE CAMPANO, UNICO ELDORADO ITALICO CHE HA AZZERATO LA DISOCCUPAZIONE GRAZIE ALL'EX BIBITARO DEL SAN PAOLO


     
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    IL VIDEO DELLE ''IENE'' CHE METTE IN FILA TUTTI I DI MAIO BOYS AND GIRLS NEI POSTI PIÙ IMPORTANTI DEL GOVERNO, DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DELLE SOCIETÀ CONTROLLATE DALLO STATO. UNICO REQUISITO? AVER FATTO IL LICEO CON IL MINISTRO DEL TESORO…

     

    https://www.iene.mediaset.it/2020/news/di-maio-liceo-pomigliano_814714.shtml?r=q3-eb569ada8d84b049a956f3d583063d764b4055d8240d9581c4156ec275ea4856

     

     

    1. PROVE GENERALI DELLA GRANDE AMMUCCHIATA

    DAGONEWS

     

    Dove si potevano fare le prove generali per la grande ammucchiata, se non nello stato libero di Pomigliano d'Arco? Ad aprire le danze era stata la sindaca di Roma Virginia Raggi, che se un anno fa annunciava che non si sarebbe presentata per un secondo mandato (in quanto sicura perdente), oggi si mette a lodare il presidente della Regione Lazio, tal Nicola Zingaretti che per coincidenza è anche segretario Pd.

    luigi di maio dario de falco 1 luigi di maio dario de falco 1

     

    Ringalluzzita dall'alleanza giallo-rossa, con la pandemia che ha messo sotto una pessima luce Milano e la Lombardia, tanto da far passare in secondo piano la paralisi romana, le buche, le pantegane e le aziende che scappano, ''Virgy'' sta apparecchiando la sua ricandidatura per le elezioni del giugno 2021.

     

    Ecco allora che il suddetto Zingaretti si lancia in un appello dal retrogusto bettiniano: dobbiamo presentarci uniti alle elezioni amministrative. Perché possiamo governare insieme per 4 anni ma non possiamo allearci nei comuni e nelle regioni? L'obiettivo è terra-terra: Pd e 5 Stelle da soli rischiano di schiantarsi. Insieme vincere. E anche se dovessero perdere qualche consultazione, non avrebbero nessuno che sbatte la sconfitta in faccia all'altro.

     

    L'unione di due debolezze può fare una forza? Sì, se le regioni in ballo sono quelle giuste: nessuno si aspetta che Pd e 5 Stelle strappino il Veneto a Zaia, così come appare forte Toti in Liguria (l'elemento del ponte e l'immagine di Bucci, pure lui di Forza Italia, spingono ancora di più il centrodestra).

     

    La Toscana dovrebbe reggere all'assalto della Ceccardi, che rischia di fare la Borgonzoni-bis. Anche in Campania dove c'è Terminator De Luca, i grillini potrebbero far convergere i loro voti su chi li definì "mezze pippe". Nelle Marche la situazione è in bilico. Più complicata la faccenda in Puglia, dove una sconfitta di Emiliano contro Fitto sarebbe dura da masticare, essendo l'ex pm uno dei primi fautori (con Boccia) del patto grillo-piddino.

    virginia raggi e nicola zingaretti 1 virginia raggi e nicola zingaretti 1

     

    Insomma, dopo la falsa partenza dell'alleanza in Umbria, con un candidato debolissimo e scelto quasi a estrazione, la strana coppia ci riprova, e parte proprio dal feudo di Giggino. Che, a forza di assumere compagni di liceo e piazzare amici nella pubblica amministrazione e nelle controllate pubbliche, ha praticamente azzerato la disoccupazione nella sua città natale.

     

    Per officiare queste nozze campane in stile ''Boss delle Cerimonie'' chi meglio di Dario De Falco, ex capo della segreteria politica di Luigi Di Maio quando era vicepresidente del Consiglio, ora consigliere per le questioni istituzionali del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, consigliere comunale e da più parti indicato come il prossimo candidato a sindaco.

     

    dario de falco 3 dario de falco 3

     

     

    2. ELEZIONI A POMIGLIANO, DE FALCO (M5S): “ALLEANZA CON I PARTITI SANI PER LIBERARE LA CITTÀ”

    Pino Neri per https://www.ilmediano.com/elezioni-a-pomigliano-de-falco-m5s-alleanza-con-i-partiti-sani-per-liberare-la-citta/

     

     

    Potrebbe produrre una eco deflagrante l’alleanza alle comunali di Pomigliano tra Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico, la città, nell’immaginario nazionale, di Luigi Di Maio.

     

    Intanto proprio in questa direzione si registrano novità di peso. Due in particolare: venerdì sera i pentastellati hanno incontrato nella loro sede la delegazione trattante del Pd e sabato mattina l’M5S ha fatto affiggere un manifesto a Pomigliano attraverso cui ha annunciato di aprire a “tutte le forze politiche sane della città”.

     

     Un’apertura molto importante se si considera che fino a poco fa sembrava che i Cinque Stelle fossero ormai avviati a correre anche in queste prossime amministrative senza partiti alleati. Ma durante l’incontro di venerdì sera gli stessi militanti dell’M5S hanno parlato di “strappo alla regola per Pomigliano”. E’ trapelata anche l’indiscrezione che i pentastellati abbiano tolto la pregiudiziale di un Pd senza simbolo. Insomma, i democrat saranno considerati alleati alla pari come del resto le compagini civiche, ambientaliste e non solo, che già stanno dialogando per un nuovo centrosinistra caratterizzato da un eventuale patto M5S-Pd.

     

    riccardo fraccaro riccardo fraccaro

    La scelta di aprire ai partiti è stata ribadita sabato da Dario De Falco, 35 anni, ex capo della segreteria politica di Luigi Di Maio quando questi era vicepresidente del Consiglio, ora consigliere per le questioni istituzionali del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, consigliere comunale e da più parti indicato come il prossimo candidato a sindaco di Pomigliano in grado di conquistare il timone della città delle fabbriche.

     

    “Il Movimento cinque stelle non è un’isola – ha dichiarato De Falco – dobbiamo creare una coalizione politica e civica in grado di ridare speranza di giustizia e sviluppo”. Pomigliano è da dieci anni nelle mani di Raffaele Russo, sindaco di una maggioranza di centrodestra. Russo, non potendosi candidare a sindaco per la terza volta, si candiderà come consigliere comunale alla guida di una coalizione civica che per il momento non ha espresso il candidato primo cittadino.

     

    A ogni modo dalla sponda opposta De Falco ha chiarito che “le alleanze si fanno sulla base di temi condivisi per il bene della città, come la questione dell’allarme ambientale, della crisi industriale, della mancanza di lavoro, della legalità” e che “oggi oltre ai raggruppamenti civici bisogna aprirsi alle persone di valore e ai soggetti politici in grado di lavorare per il bene comune: ma si tratta di capire se ci siano temi e sensibilità da poter condividere con i possibili alleati”. De Falco ha lanciato un appello a superare “gli steccati ideologici del passato e i pregiudizi per mettere insieme le migliori risorse umane di Pomigliano capaci di rilanciare un territorio duramente provato dal Covid 19”. C’è comunque da chiedersi se quest’apertura dell’M5S sia stata o meno benedetta a Roma.

    lello russo sindaco di pomigliano d'arco lello russo sindaco di pomigliano d'arco

     

    “La questione di Pomigliano è una questione dei pomiglianesi – ha replicato il politico pentastellato – le interlocuzioni si faranno a Pomigliano ed è a Pomigliano che si discuterà. Non si possono calare le cose dall’alto, sarebbero operazioni malriuscite. Le cose devono prendere vita nella sostanza”. De Falco ha espresso un rammarico. “In questi dieci anni di Raffaele Russo – spiega – non è stata data la possibilità al Movimento, sia pure all’opposizione, di dare un contributo alla città profittando della nostra presenza al governo nazionale dalla primavera del 2018.

     

    Ma non ci è stata data nessuna possibilità dal sindaco, una persona chiusa nelle sue idee, nel suo mondo, nella sua coalizione: ci ha chiuso le porte in faccia precludendo ogni iniziativa per il miglioramento di Pomigliano. Per noi quindi è un obbligo morale governare questa città perché della sinergia che creeremo qui ne beneficeranno i pomiglianesi e il governo nazionale, che interagirà con questo territorio in modo concreto e proficuo per il suo rilancio”.

     

     

    3. LUIGI DI MAIO E IL LICEO DEI “POMIGLIANO BOYS”: STUDIARE QUI PORTA FORTUNA?

    https://www.iene.mediaset.it/2020/news/di-maio-liceo-pomigliano_814714.shtml?r=q3-eb569ada8d84b049a956f3d583063d764b4055d8240d9581c4156ec275ea4856

     

     

    Roberta Rei ci racconta del liceo classico Imbriani di Pomigliano d’Arco, nel Napoletano. Un liceo pubblico, dal quale proviene anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che a 27 anni è stato il più giovane vicepresidente della Camera di tutta la storia repubblicana.

     

    pomigliano d'arco pomigliano d'arco

    ”A tutti quelli che erano con me quando ero al liceo, devo dire che vi porto tutti nel cuore”, aveva detto il ministro durante un suo recente ritorno in quella scuola. Moltissimi di quei compagni di Di Maio hanno fatto grandi carriere pubbliche, dal Movimento cinque stelle ad aziende partecipate dallo Stato fino ai suoi stessi ministeri.

     

    Come è accaduto per Dario De Falco, che da giovane marciava accanto a Luigi Di Maio durante le manifestazioni studentesche a cui partecipava il liceo classico Imbriani. Oggi De Falco è capo della segreteria del Ministro Di Maio.

     

    Prima però di mostrarvi altri casi di un presunto “nepotismo”, perché De Falco non sarebbe l’unico, Roberta Rei incontra un uomo che non ha studiato a Pomigliano e che dice: ”Qua abbiamo sbagliato tutti liceo: dovevamo andare a Pomigliano!”.

     

    luigi di maio vota al seggio di pomigliano d'arco 1 luigi di maio vota al seggio di pomigliano d'arco 1

    Si chiama Aniello Nazaria, detto Nello. È un attivista del movimento Cinque stelle della prima ora ma oggi è davvero amareggiato: “Come si fa a non esserlo? Noi battevamo tanto sul fatto di non assumere parenti e amici, fidanzati, mariti, e invece lo abbiamo fatto anche noi e peggio pure. Alle politiche del 2018 si decide che uno di noi aveva la credibilità per potersi candidare e vengo scelto  per la Camera dei Deputati. Tutti mi hanno detto che secondo la legge e i calcoli ero stato eletto, ma loro dicono di no”.

     

    Consultando lo speciale elezioni che troviamo sul sito di Repubblica, Nello risulta effettivamente eletto ma in Parlamento non ci è mai andato: “Inizialmente pensavo a una svista, poi cominci a pensare e ti poni qualche interrogativo in più”. In effetti, anziché applicare l’articolo 84 della legge elettorale per l’assegnazione dei seggi avanzati in altre circoscrizioni, sarebbero stati applicati altri articoli e criteri con il benestare del Movimento.

     

    luigi di maio con profumo e de gennaro alla leonardo di pomigliano luigi di maio con profumo e de gennaro alla leonardo di pomigliano

    Nello racconta: “Contattai Vito Crimi che rispose testualmente: ’Avete ragione ma guardando gli articoli precedenti hanno fatto bene la distribuzione’. Una cosa che secondo me non significa niente, perché devo guardare gli articoli precedenti?”. Tra i candidati che sarebbero invece stati favoriti al suo posto ci sarebbe l’attuale ministro all’Istruzione Lucia Azzolina. “Dal Movimento risposte, chiarimenti, umanità e solidarietà zero”, aggiunge ancora Nello. Crede però nella politica e si ricandida in seguito alle elezioni per il Parlamento Europeo.

     

    Ma la storia sembra ripetersi: ”Ho preso 925 voti dagli iscritti sulla piattaforma Rousseau, sono tantissimi... Mi sono classificato come primo in Campania. Mi sono preparato per le elezioni, ho fatto anche la fotografia ufficiale ma il giorno prima vengo escluso con una email, mandata dallo staff che non si sa chi sia”.

     

    di maio festa pomigliano di maio festa pomigliano

    L’email gli contesta un’incoerenza sulla candidatura, rispetto alla quale Nello chiede subito spiegazioni, che però non sarebbero arrivate: “Nessuna risposta, sono stato fatto fuori senza nemmeno una spiegazione”. A dare parere negativo sulla sua candidatura è stato proprio il capo politico del movimento, all’epoca Luigi Di Maio. “Non mi ha mai chiamato”, sostiene Nello, “mai detto una spiegazione, mai visto, mai sentito. Il più votato della sua regione viene escluso da lui senza alcun motivo? Questi hanno massacrato anche la democrazia diretta!”.

     

    Al posto di Nello, come primo dei non eletti, entra Luigi Napolitano, un altro degli amici di studio di Di Maio, questa volta dai tempi dell’Università. “Non voglio pensare a questo ma mi chiedo perché le cose strane succedano tutte a me”, interviene ancora l’attivista. “Vengono assunte persone di Pomigliano in consigli di amministrazione un po' ovunque , dappertutto...”.

    di maio festa pomigliano di maio festa pomigliano

     

    E in effetti la lista degli ex compagni di liceo di Di Maio che sono entrati nelle stanze dei bottoni in questi anni è piuttosto lunga. A partire da Dario De Falco, di cui vi abbiamo già parlato, ora nello staff di un altro Cinque stelle, il sottosegretario Riccardo Fraccaro con stipendio pubblico da 100mila euro. Nel curriculum di Dario De Falco ci sarebbe però poco più di una collaborazione nello studio di un commercialista, Pasquale De Falco, anche lui ex alunno dell’Imbriani di Pomigliano. Quest’ultimo, dopo essere stato scelto dal ministero della Salute guidato nel primo governo Conte dalla Cinque stelle Giulia Grillo come rappresentante del collegio sindacale dell’Asl di Salerno, è entrato come sindaco nel collegio sindacale di Fincantieri, controllata dal ministero delle Finanze.

    di maio festa pomigliano di maio festa pomigliano

     

    Anche Valeria Ciarambino è di Pomigliano e ha studiato al liceo classico Imbriani. La donna è stata candidata a governatore della Campania nonostante il curriculum riportasse perfino un evento molto particolare: aver salvato un capitone dal cenone natalizio e averlo allevato in una bacinella per mesi… Oggi è capogruppo in Regione Campania del Movimento Cinque Stelle. Anche il marito della Ciarambino, dicono alcuni attivisti infuriati, è stato assunto come assistente al Parlamento europeo dalla capolista voluta da Di Maio, Chiara Gemma.

     

    L’incarico più prestigioso tra gli ex compagni dell’Imbriani di Pomigliano è toccato a Carmine America, portato da Di Maio al ministero dello Sviluppo economico nel primo governo Conte con un incarico da 70mila euro. Da lì poi al ministero degli Esteri con uno stipendio da 80mila euro e pochi giorni fa infine nel Cda del colosso industriale Leonardo per altri 80mila euro annui di compenso. Ma non sono i soli perché la lista è davvero lunga e tutti hanno il comune denominatore di aver studiato al liceo classico Imbriani di Pomigliano d’Arco.

     

    di maio festa pomigliano di maio festa pomigliano

    Proviamo ad avvicinare proprio Luigi Di Maio per chiedergli del caso di Nello Nazaria e dei cosiddetti “Pomigliano boys” ma il ministro tira dritto e non dice una parola. E noi la domanda gliela poniamo lo stesso: Ministro, non è che qui uno vale uno ma se ha studiato con di Maio o viene da Pomigliano vale di più?

     

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