• Dagospia

    PROVETTA SELVAGGIA! ANTINORI NEL MIRINO DEI NAS: “DONATORI PAGATI E OVOCITI E SPERMA DI PROVENIENZA IGNOTA E SENZA DOCUMENTAZIONI SUI TEST” - E DOMANI LA FECONDAZIONE ETEROLOGA ARRIVA IN CONSIGLIO DEI MINISTRI!


     
    Guarda la fotogallery

    Paolo Russo per “La Stampa

     

    Severino Antinori Severino Antinori

    Ovociti e liquido seminale di provenienza ignota e sprovvisti di documentazione sanitaria attestante l’esito negativo di test anti Hiv, epatite e sifilide, oltre che quelli genetici per scongiurare la trasmissione di altri gravi malattie. Gameti e ovociti, sempre di provenienza ignota e senza documentazione sanitaria, utilizzati per nove fecondazioni eterologhe eseguite tra giugno e luglio presso la Clinica Matris di Milano.

     

    Quella dove opera il professor Severino Antinori, il guru della fecondazione assistita in Italia, che ora dovrà vedersela con un procedimento penale già aperto dalla procura di Milano, alla quale i Carabinieri dei Nas hanno trasmesso una informativa scottante sui materiali sequestrati nella clinica milanese. Materiali che Antinori non avrebbe consegnato agli stessi Nas nel corso della prima ispezione.


    Una bomba che esplode proprio alla vigilia del via libera al decreto che recepisce le linee guida degli esperti sull’eterologa, che il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, vuole portare domani in Consiglio dei ministri.

     

    Clinica Matris Milano ANTINORI Clinica Matris Milano ANTINORI

    Il professore raggiunto al telefono respinge le accuse e parla di «clamoroso bluff». «Abbiamo consegnato l’elenco di donatori e donatrici con le iniziali dei nomi per tutelare la loro privacy e per ciascuno abbiamo fornito attestati della clinica su test sanitari e mappatura cromosomica, ma non siamo tenuti a fornire i referti», spiega Antinori. Aggiungendo che non c’è stato alcun pagamento dei donatori e che chiederà il dissequestro del materiale biologico «nel quale ci sono anche embrioni che rischiano di morire».


    Ma la nota dei Nas parla di «34 paillettes crioconservate, contenti liquido seminale» e 173 ovociti «per i quali non rinveniva documentazione fiscale e sanitaria attestanti sia la provenienza, verosimilmente spagnola, sia l’idoneità e identificazione dei rispettivi donatori».

    analisi biologiche microscopio analisi biologiche microscopio

     

    Sempre nella stessa clinica i Carabinieri avrebbero scoperto che gameti e ovociti «senza documentazione sanitaria attestante l’idoneità dei donatori», sarebbero nei due mesi scorsi già stati utilizzati per 9 pratiche di inseminazione eterologa. Nel corso del blitz è stata sequestrata anche «documentazione attestante le movimentazioni bancarie della società». Movimenti che secondo i Nas nasconderebbero il pagamento dei donatori, vietato in Italia.

     

    NAS CARABINIERI NAS CARABINIERI

    I rischi della presunta provetta selvaggia sono però soprattutto sanitari. E ce li spiega il genetista di fama internazionale, Bruno Della Piccola. «L’assenza di test espone ovviamente al rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili come Hiv, epatite e sifilide, tanto più se ad essere utilizzato è il liquido seminale». 

     

    Ma per il professore è grave anche l’assenza di test genetici. «In alcune famiglie – spiega - esistono mutazioni genetiche che si trasmettono in modo verticale, come il noto caso di Angelina Jolie, con alte possibilità di trasmettere malattie gravi, tipo fibrosi cistica, tumori, talassemia o Alzheimer».

     

    ANGELINA JOLIE ANGELINA JOLIE

    Sull’importanza di test genetici del resto c’è un caso europeo che ha fatto scuola. Quello dei 99 bambini affetti da una rara forma di tumore al sistema nervoso, nati dallo stesso donatore danese, portatore sano della neurofibromatosi. Per evitare il ripetersi di simili errori il decreto sull’eterologa prevede l’obbligatorietà dei test sanitari e, pur salvaguardando l’anonimato del donatore, consente ai medici e agli stessi figli della provetta di risalire alla cartella clinica del genitore genetico. Senza che nessuno corra il rischio di sentirsi un domani chiamare mamma o papà da un esercito di ragazzi in crisi di identità.

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport