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    “CONOSCO TANTE DONNE CHE SI SONO CONCESSE A CHI AVEVA POTERE” – PUPI AVATI: "IL MOVIMENTO #METOO? GIA' NEL ‘68 LE MAMME CHE ACCOMPAGNAVANO LE FIGLIE AI CASTING MI FACEVANO CAPIRE CHE SE GLI AVESSI DATO UNA PICCOLA PARTE AVREI AVUTO POSSIBILITA' CON LORO – PER IL FILM “REGALO DI NATALE” VOLEVAMO QUALCUNO CHE VENISSE DAL CINEMETTO POCO INTELLETTUALE E SCEGLIEMMO ABATANTUONO CHE ERA TORNATO A RICCIONE DOVE AVEVA UN NIGHT E…”


     
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    Da I Lunatici Radio2 https://www.raiplayradio.it/programmi/ilunatici

     

    pupi avati (3) pupi avati (3)

    Pupi Avati è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta ogni notte.

     

    Il grande regista ha parlato di Diego Abatantuono, lanciato in un ruolo drammatico nel film "Regalo di Natale": "Volevamo avere un protagonista che venisse da un mondo un po' così, dal cinemetto poco intellettuale, una persona che avesse un passato, anche come attore, non legato al cinema d'autore. Avevamo pensato a Lino Banfi, che aveva accettato di fare il film ma che sparì all'ultimo momento. Allora sfogliando gli annuari degli anni precedenti, quando siamo arrivati alla fotografia di Diego, con i capelli alzati e gli occhi sbarrati, ci siamo chiesti dove fosse finito.

     

    Lui era tornato a Riccione, dove aveva un night e dove faceva delle serate di cabaret. Non faceva più cinema, lo chiamammo, fu entusiasta dal fatto di potersi mettere alla prova per una seconda volta, anche se indebolito perché privato di quello slang pugliese che era stato il suo punto di forza. Fare quel film fu la sua salvezza, da quel momento a oggi non si è ancora fermato".

    intervento di pupi avati intervento di pupi avati

     

    Pupi Avati nel 2019 uscirà con un nuovo film: "Nel 2019 uscirà 'Il signor Diavolo'. Il mio lato horror viene fuori dall'infanzia, passata in campagna come rifugiati nel corso della seconda guerra mondiale. Le zie e le nonne ci tenevano buoni con delle favole molto spaventose. Favole terribili ma meravigliose. Poi ci lasciavano in queste camere da letto di un buio che non ho mai più visto. Noi abbiamo esportato in tutto il mondo quei film che ora chiamiamo gotici, avevamo delle grandi platee, ora però certi generi non si frequentano più, gli autori sembra che si sporchino le mani con il genere.

     

    Invece gli horror sono molto divertenti da fare. Il film 'Il Signor Diavolo' è un racconto ambientato nel grande delta del Po', un territorio di per sé già terrorizzante. Nello stesso territorio de 'La Casa delle Finestre che Ridono' e negli stessi anni, quando la paura veniva infusa anche attraverso le omelie dei preti, che parlavano molto spesso del diavolo, dell'inferno, di peccato. Voglio anche fare un film su Dante e sulla sua vita raccontata da Boccaccio, il suo primo biografo. E' doveroso fare un film in cui si raccontano Dante e Boccaccio".

     

    DIEGO ABATANTUONO E PUPI AVATI DIEGO ABATANTUONO E PUPI AVATI

    Su Satana, Pupi Avanti ha detto questo: "Se esiste il sommo bene, deve esistere anche il sommo male, comunque lo si voglia chiamare. Il male esiste ed è sommo quando è fine a sé stesso. Io anche ho compiuto delle cose che hanno dato dolore senza una ragione. Lì c'era veramente la cattiveria. Una cosa che ho sia subito che commesso".

     

    Sullo stato di salute del cinema italiano: "Stiamo perdendo ulteriori spettatori. In queste ore al cinema ci sono il 25% in meno di persone rispetto al 2017. Il cinema non sta bene. Probabilmente di film ne vediamo addirittura di più, ma li vediamo in una forma sciatta, trascurata, dentro ai telefonini, con la possibilità di cambiare continuamente o di andarcene appena ci annoiamo. L'incidenza che ha avuto il cinema nella crescita culturale e sociale negli anni del dopo guerra oggi non esiste più".

     

    DIEGO ABATANTUONO IN REGALO DI NATALE DIEGO ABATANTUONO IN REGALO DI NATALE

    Sul Paese di oggi: "Vedo un Paese che non si pone il problema della coscienza. Quando ero ragazzo io, ci educavano con i problemi di coscienza. Ognuno di noi doveva fare una sorta di esame di coscienza, sapeva da solo quando era nel giusto e quando stava sbagliando. Un po' è ancora così, solo che ora quella vocina che ci avverte quando ci comportiamo male, la mettiamo a tacere. In cambio di egoismo ed interesse personale. L'occidente è peggiorato molto in questo, chiunque vede i propri interessi, non pensa né alla propria famiglia né alla propria comunità. E questo lo dico anche ai politici".

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    Sulla politica: "Io speravo che questo fosse il momento del cambiamento. Speravo che il cambiamento ci sarebbe stato. La situazione italiana, in tutti gli ambiti, merita di vivere un radicale cambiamento. Ciò che hanno fatto i politici fino ad oggi non andava bene. Se abbiamo un debito pubblico così pazzesco vuol dire che i politici fino ad oggi non hanno lavorato bene. Negli ultimi anni anche noi che facciamo cinema abbiamo avuto tutto e tutti contro. Chi è al Governo adesso questa responsabilità la deve avvertire.Ha una possibilità di cambiare, che cambi davvero".

     

    #metoo #metoo

    Sul #metoo: "Nel 1968 ho fatto il primo film della mia vita. Quando facevo i casting venivano le mamme a portare le figlie e mi facevano capire che se avessi fatto fare una particina alla figlia qualche possibilità l'avrei avuta. Il potere e il sesso sono sempre stati mescolati, non solo nel cinema, in qualunque ambito. Mi è successo che donne mi abbiano fatto capire che ci sarebbero state in cambio di una particina. Ma pensate che una particina ad una ragazza le cambi davvero la vita? Se una ragazza non è realmente portata, non le succede nulla. Ne conosco tante che si sono concesse a tutti quelli cui si potevano concedere, ma non hanno cambiato vita. Anzi mi fanno tenerezza, sono vittime di una illusione. Solo la qualità garantisce nel tempo di poter fare un certo lavoro".

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