Estratto dell’articolo di Davide Frattini per il “Corriere della Sera”
benjamin netanyahu itamar ben gvir
Alla fine la decisione non è stata quella di ignorarlo, evitarne il discorso, eluderne le strette di mano. Troppo macchinoso e soprattutto troppo poco drastico. Così Itamar Ben-Gvir — che a seconda dei giorni e delle sparate è il ministro più oltranzista del governo israeliano o il suo secondo — non partecipa oggi all’evento organizzato dagli ambasciatori europei per celebrare la festa dell’Unione.
Non partecipa perché la cerimonia è stata annullata visto che il responsabile della Sicurezza nazionale insisteva a presenziare, scelto dalla coalizione di estrema destra.
«Sfortunatamente quest’anno abbiamo dovuto cancellare il ricevimento perché non vogliamo offrire una piattaforma a qualcuno le cui opinioni contraddicono i valori rappresentati dalla Ue», scrive su Twitter la delegazione comunitaria a Tel Aviv.
itamar ben gvir
[…] La decisione di boicottare Ben-Gvir, capo del partito Potere ebraico, è stata sostenuta da quasi tutti gli ambasciatori, le obiezioni espresse non a caso solo da Polonia e Ungheria. Ed è stata presa dopo aver tentato di convincere il premier Benjamin Netanyahu a sostituirlo. […]
Ben-Gvir, condannato in passato per sostegno a un’organizzazione terroristica, denuncia «la vergogna di volermi tappare la bocca, nonostante l’Europa dica di apprezzare i valori della democrazia e del multiculturalismo». I diplomatici erano preoccupati che aprendola dal podio esprimesse le sue posizioni razziste, fin dall’entrata nel governo i funzionari occidentali stavano valutando come trattarlo (o non). […]
itamar ben gvir passeggia sulla spianata delle moschee
Adesso il caso Ben-Gvir, la cui designazione — scrive Noa Landau, vicedirettrice del quotidiano Haaretz — «è stata come mettere un dito nell’occhio degli europei. Per la precisione il dito medio».
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