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    PURE GLI AVVOCATI MOLLANO L'AVVOCATO CONTE – IL PREMIER E’ VITTIMA DEL FUOCO AMICO DEL “DUBBIO”, IL GIORNALE EDITO DAL CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE. PRIMA L’INTERVISTA A CASSESE CHE HA TACCIATO ‘GIUSEPPI’ DI ESSERE UN INCOMPETENTE, POI LE ACCUSE DEL PRESIDENTE DI SEZIONE DEL CONSIGLIO DI STATO, CLAUDIO ZUCCHELLI - L'IDILLIO CON I COLLEGHI S' È ROTTO SULLA PRESCRIZIONE - CHE RUOLO STA GIOCANDO IL MENTORE DI CONTE, IL PROFESSOR GUIDO ALPA?


     
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    Alessandro Rico per la Verità

     

    giuseppe conte guido alpa giuseppe conte guido alpa

    Sul Corriere della Sera, ieri, il quirinalista Marzio Breda ha garantito che il Colle non sta tramando per liberarsi di Giuseppe Conte. Ma è improbabile che il premier stia dormendo sonni tranquilli. Quando persino i tuoi colleghi abbandonano lo spirito di corpo e ti scaricano, vuol dire che non sei messo proprio bene. Negli ultimi giorni, infatti, Conte è vittima del fuoco amico del Dubbio, il quotidiano edito dal Consiglio nazionale forense.

     

    Ossia, dall' organismo di rappresentanza degli avvocati.

    Prima, l' intervista a Sabino Cassese. Voce che esprime gli umori (o i malumori) del Quirinale e della Consulta, ma che ha fatto rumore: proprio dalle colonne del giornale di Carlo Fusi, infatti, Cassese ha tacciato Conte di essere un incompetente (a Palazzo Chigi «c' è un avvocato, avrebbe dovuto bocciare chi gli portava alla firma» dei Dpcm «fuori legge») e un usurpatore delle prerogative di Sergio Mattarella.

     

    conte conte

    Poi è stata la volta del presidente di sezione del Consiglio di Stato, Claudio Zucchelli. Di nuovo, accuse durissime: il magistrato ha condannato la moltiplicazione delle task force, «operazione autoritaria» portata a termine esautorando il Parlamento.

     

    Ma la penna acuminata di Zucchelli ha fatto strage praticamente dell' intera gestione dell' emergenza coronavirus da parte dell' esecutivo: ha denunciato «lo smontaggio dell' impianto costituzionale del Paese» tramite il «meccanismo illegittimo dei Dpmc incidenti sulle libertà costituzionali», in assenza del parere dell' Aula; e ha ipotizzato che il coinvolgimento dei comitati di esperti serva a procurare una «copertura razionale e indiscutibile a misure altrimenti inaccettabili».

     

    Se le toghe usano il quotidiano del Cnf per sparare a zero su Giuseppi, ieri, al coro delle invettive, s' è aggiunta quella di un altro illustre avvocato, prof alla Sapienza: Beniamino Caravita, chairman dell' importante studio Caravita di Toritto e associati, che si occupa di diritto costituzionale.

     

    GUIDO ALPA GUIDO ALPA

    Caravita è stato meno diretto nell' attacco, ma non per questo meno devastante. Il luminare, che individua giustamente il nostro punto dolente nell' assenza di un piano per la ripartenza, è lapidario: «Chi ha le idee (occorrono idee di altro livello, non la solita cacofonia informe di mille commissioni) e l' autorevolezza (non la semplice autorità formale, prima o poi destinata a sfaldarsi) per far ripartire il Paese? La classe dirigente [...] deve chiedere a voce alta che anche l' Italia abbia un governo in grado di costruire una politica economica per uscire dalla crisi». Un governo che, evidentemente, non è il Conte bis.

     

    Eppure, al Frankenstein giallorosso, Il Dubbio aveva garantito un credito tanto incondizionato, quanto precoce: già a metà agosto, subito dopo la svolta del Papeete, il giornale degli avvocati ribadiva la sua fiducia nel sedicente Winston Churchill, lodandone nientemeno che «l' acutezza».

     

    carlo fusi carlo fusi

    Cosa è cambiato? Per un noto avvocato con un passato politico a sinistra, l' idillio con la categoria s' è rotto sulla prescrizione. Non è bastato, insomma, il «lodo» che porta proprio il nome del premier, ideato per bilanciare il giustizialismo grillino e il (presunto) garantismo dem, a placare le ire dei penalisti. «Certo», aggiunge il legale, «bisogna capire fino a che punto il giornale rappresenti l' intera professione. Credo che ben pochi colleghi siano felici che il Cnf faccia l' editore con i loro soldi».

     

    C' è anche un altro mistero: che ruolo sta giocando il mentore di Conte, il professor Guido Alpa? Pure lui docente alla Sapienza come Caravita, pure lui espressione della «crema» dei giuristi come Cassese (con cui ha pubblicato un noto manuale di diritto), Alpa ha presieduto il Cnf fino al 2015. Ed è difficile credere che ciò che accade nell' ambiente gli passi sotto il naso senza che lui ne sappia niente - e senza che possa intervenire. S' è rassegnato a sacrificare la sua creatura per un «bene superiore»? Volevamo chiederglielo direttamente, ma ieri il telefono del professore squillava a vuoto. E a volte i silenzi dicono più di mille parole...

    Alpa Alpa

     

    GUIDO ALPA GUIDO ALPA

     

    Alpa Alpa

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