1 – UCRAINA: RUSSIA VIETA INGRESSO A 500 AMERICANI, TRA LORO ANCHE OBAMA =
BOMBARDAMENTI A KIEV
(Adnkronos) - Le autorità di Mosca hanno vietato l'ingresso in Russia a ''500 cittadini americani'', tra cui l'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Ma anche l'ex ambasciatore di Washington a Mosca Jon Huntsman e il generale Charles Q. Brown, futuro capo di stato maggiore degli Stati Uniti. Come riporta la Cnn anche a due suoi giornalisti, Stephen Colbert e Erin Burnett, è stato impedito l'ingresso in Russia. Si tratta, ha spiegato il ministero russo degli Affari Esteri, di una "risposta alle sanzioni anti-russe imposte dall'amministrazione di Joe Biden".
barack obama
Nella lista nera stilata da Mosca figurano anche i conduttori televisivi americani Jimmy Kimmel, Colbert e Seth Meyers. "E' giunto il momento che Washington impari che nessun singolo attacco ostile contro la Russia andrà avanti senza una forte reazione", si legge nella nota diffusa dal ministero russo, che ha spiegato che ''la 'lista dei 500' include anche coloro che nel governo e nelle forze dell'ordine sono direttamente coinvolti nella persecuzione dei dissidenti sulla scia del cosiddetto Assalto al Campidoglio".
2 – IL CREMLINO SI INVENTA LA MINACCIA NUCLEARE
Estratto dell’articolo di Anna Zafesova per “La Stampa”
BOMBARDAMENTI A KIEV
Una nube radioattiva che si sta spostando verso l'Europa, con le radiazioni già in aumento in Polonia: è l'ultimo incubo che Mosca cerca di evocare per spaventare gli alleati dell'Ucraina. La minaccia è stata affidata a un personaggio di prima grandezza nel regime del Cremlino, il segretario del Consiglio di sicurezza Nikolay Patrushev, ex capo dell'Fsb e uno degli uomini più fidati al fianco di Vladimir Putin, che ieri ha annunciato l'arrivo di una nube radioattiva prodotta dai bombardamenti russi dei depositi di armi a Khmelnitsky e Ternopil.
missili su kiev
I magazzini avrebbero contenuto munizioni all'uranio impoverito fornite a Kyiv dagli «anglosassoni», e quindi nella logica di Patrushev anche se le bombe che avrebbero diffuso la polvere radioattiva sono russe, la colpa è comunque dell'«Occidente collettivo», colpito ora dal boomerang del suo sostegno ai «nazisti ucraini».
La smentita delle autorità polacche, che dichiarano di non aver registrato alcuna impennata nel livello delle radiazioni, e di quelle ucraine che sostengono che nessun magazzino di armi all'uranio impoverito sia stato colpito, non sembrano turbare i propagandisti del Cremlino, così come i pareri degli esperti internazionali che spiegano come le munizioni in questione non siano in grado di creare nubi radioattive.
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vladimir putin in visita a kherson
Patrushev però ieri ha aggiunto alla lista delle accuse nei confronti dell'«Occidente collettivo» altre imputazioni: gli Usa starebbero già producendo nei laboratori in Ucraina e utilizzando contro le truppe russe «armi chimiche e biologiche», e gli attentati contro i propagandisti ultranazionalisti come Zakhar Prilepin e Vladlen Tatarsky sarebbero stati «coordinati direttamente da Washington».
Accuse che, in caso di esistenza di prove, dovrebbero finire immediatamente sul tavolo del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, o almeno sulle pagine dei giornali russi, ma invece rimangono confinate a un discorso dell'ex capo dei servizi segreti, che propone altre rivelazioni clamorose, come quella che gli americani «vogliono convincere i giapponesi che a sganciare la bomba atomica su Hiroshima sia stata l'Urss e non gli Usa».
bombardamento russo a odessa
Affermazioni che sollevano per l'ennesima volta l'interrogativo sugli obiettivi di una propaganda così palesemente infondata, oltre a quello più evidente di reagire alla notizia che Volodymyr Zelensky andrà a Hiroshima a partecipare a quel G7 dal quale la Russia è stata espulsa dopo aver annesso la Crimea, nel 2014.
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Minacce destinate essenzialmente a un pubblico interno russo, come l'affermazione fatta ieri che «la maggioranza dell'Europa aveva sostenuto Hitler», e quindi l'invasione dell'Ucraina oggi non è altro che il sequel di una Seconda guerra mondiale dipinta ormai dal Cremlino non come uno scontro tra il Terzo Reich e gli Alleati, ma come un atto della battaglia «esistenziale» tra Russia e Occidente.
vladimir putin a kherson 3
Con un occhio anche al pubblico europeo da terrorizzare con una minaccia nuova: dopo il ricatto del gas per «congelare l'Ue», ora a minare l'unità del fronte occidentale arriva la «nube radioattiva» prodotta dalle munizioni inviate dagli alleati, un «ennesimo piano B del Cremlino» come lo definisce il politologo Stanislav Belkovsky, ma anche una fake news che potrebbe ispirare i sostenitori di un appeasement di Putin.
guerra in ucraina combattimenti a bakhmut
Curioso che proprio ieri il presidente russo sia apparso a sua volta in pubblico per dichiarare il «consolidamento al 90%» dei russi intorno a lui e alla sua guerra. L'apparente ritorno dell'iniziativa agli ucraini a Bakhmut, e l'abbattimento sopra Kyiv dei missili ipersonici russi Kinzhal – che Putin aveva proclamato impossibili da intercettare – hanno reso la necessità di un piano B ancora più evidente, e perfino molti sostenitori del regime hanno ironizzato in Rete sulle dichiarazioni di Patrushev. […]
guerra in ucraina combattimenti a bakhmut 2 sistema anti missile patriot vladimir putin in visita a kherson 2 guerra in ucraina combattimenti a bakhmut