Claudia Arletti per “il Venerdì - la Repubblica”
roberta bruzzoni sexy su facebook
Prendete un qualsiasi tranquillo pomeriggio televisivo in una tranquilla casa italiana, e dentro ci troverete il sangue, lo strazio e un esperto. Ovvio che l' esperto più esperto di tutti, la creatura più conturbante di questo horror show che apre ogni giorno alle 16 e tira giù il sipario alle 18.30 circa (ora in cui comincia l' altro strazio dei telequiz), è il "criminologo". Figura ambigua per molte ragioni. La prima delle quali è che per il nostro quadro normativo non esiste: niente leggi, nessun albo.
Con una laurea in Psicologia, in Medicina o in Legge, più un master ben piazzato o alcuni corsi scelti con lungimiranza, chiunque alla fine può proclamarsi senza tema di smentita "criminologo".
«Eh sì, un bel problema» ammette soavemente la regina della categoria, la grintosissima Roberta Bruzzone, «girano frotte di incompetenti».
virginia raffaele imita la bruzzone 1 632x330
Ma va? Invitata di qua e di là, sempre pronta a scattare da una trasmissione all'altra, principalmente Rai1, non c'è atrocità su cui non abbia detto la sua, spesso in versione doubleface: opinionista e consulente. Ieri il pigiama di Cogne, oggi l'ultima pista sul caso Orlandi. Gli zii perfidi di Avetrana e l' assassino di Pamela. Nel tempo, è diventata un "personaggio".
roberta bruzzone 2
Virginia Raffaele ne ha fatto un'imitazione sanguinolenta e irresistibile, e portiamo ancora i segni di una trasmissione tutta costruita su di lei, foto di famiglia incluse.
«Promettevo bene» disse a Vieni da me, «mia nonna mi trovò che provavo ad affogare i miei fratellini nella vasca da bagno», e giù risate con la Caterina (Balivo).
Sarà tutto crime quello che luccica? Eccoci nel suo ufficio romano, quartiere Prati, giusto prima di correre alla Vita in diretta (ma viale Mazzini è a un passo, che fortuna).
Tutti criminologi, nessun criminologo. Neanche lei.
«Eh no, momento. In un mondo di incompetenti io le competenze le ho. Laurea in Psicologia, 110 e lode a Torino. Ho studiato in America. Dieci anni di carriera forense alle spalle. Se c'è qualcuno che in Italia può definirsi criminologo, sono io».
FRANCESCO BRUNO
Però più che altro sembra stare in tv.
«Non oltre il 5 per cento del mio tempo. Ho le consulenze, i corsi. I miei libri. Per Chi è l'assassino ho fatto 83 presentazioni in un anno. Per Io non ci sto più sono già a venti. Inoltre mi sono data una regola: alla larga dai reality. Quella, sì, macelleria. Mi hanno offerto parecchi soldi, sa?».
Quanto guadagna con le trasmissioni?
«Le spiace lasciare perdere le cifre? C'è già troppa invidia nell'aria».
Da parte dei colleghi? Parliamone.
MASSIMO PICOZZI
«No».
Massimo Picozzi? Francesco Bruno?
«La storia di Bruno si incrocia con la mia. Lui è fisso a Porta a porta per una decina di anni. Poi commette un errore: non dice di avere accettato una consulenza in un caso trattato in trasmissione. Sia chiaro che è normale per un criminologo fare il consulente, però lo devi dichiarare. Lo allontanano e sorge il problema di trovare qualcun altro».
Pescando lei, fanno il colpaccio.
«È il 2007. Io entro a Porta a porta, caso di Simonetta Cesaroni, e non ne esco più.
Bruno la prende male. E inizia a dire in giro cose sgradevoli sul mio conto».
FRANCESCO BRUNO
No! Roba di sesso?
«Cose pesanti. Ho anche le registrazioni. Mai usate. Chi ti denigra ti teme».
Tra lei e Bruno, come resa televisiva non c'è partita. Chirurgia estetica?
«Ma le sembro rifatta? Solo vitamine e collagene. In più, porto sempre i pantaloni e non giro con le tette di fuori. Ho una vita regolare. Un marito. Una casa con il giardino. Sì, pure gattara... Ma le uniche curve di cui mi vanto sono quelle del cervello».
Però ha la querela facile.
«Parla di Virginia Raffaele? La parodie sono simpatiche se non diventano sessiste. E se la scenografia gronda sangue, non ci sto. Ma poi Bruno mi ha convinto a ritirare la querela, amen».
Bruno inteso come Francesco, sempre lui?
BRUNO VESPA E IL KALASHNIKOV
«Ma no, Vespa! Gli devo moltissimo».
Di qui la frase: «Se mi chiedesse di seppellire un cadavere, lo aiuterei».
«Appena faccio una battuta, finisco sui giornali. Non avete di meglio da fare?».
Be', lei è un personaggio. Con tanti fan.
«Ho un buon riscontro. Ma attiro anche parecchi squilibrati, ho l' album dei casi umani. Ho appena denunciato due donne».
Ancora querele.
roberta bruzzone e massimo marino
«Per contenimento, non per fare male».
Perché la gente ama tanto il crimine?
«Non è molto diverso da due secoli fa, quando i londinesi bramavano di conoscere le novità su Jack lo Squartatore».
Sempre molto sicura di sé.
«Ho fatto un solo sbaglio. Una relazione con un uomo incapace di accettare la mia carriera e le mie capacità. Anzi, se lo cita stia attenta, perché poi non le dà pace, si apre uno scenario anche per lei».
Non sia mai. Ci dica invece qualcosa che ha imparato da tutto questo apparire.
«Che arrivare in tv è facile. Difficile è restarci».
bruzzone 1.aspx BRUNO VESPA