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    QUANDO C’È DI MEZZO UN ITALIANO ARRESTATO IN EGITTO, C’È SEMPRE DA PREOCCUPARSI – I FAMILIARI DI GIACOMO PASSERI, CONDANNATO A 25 ANNI DI CARCERE PER TRAFFICO DI STUPEFACENTI, SI APPELLANO DISPERATI AL GOVERNO: “È INNOCENTE E NESSUNO CI AIUTA, SIAMO DISPERATI” – IL DEPUTATO DI AVS MARCO GRIMALDI: “SIAMO INDIGNATI PER L'INERZIA DEL GOVERNO. COSA HA FATTO PER EVITARE CHE SUBISSE UN PROCESSO FARSA E UNA DETENZIONE DISUMANA? DOPO LA VICENDA DI GIULIO REGENI E QUELLA DI PATRICK ZAKI, NON CI POTEVAMO FIDARE DI CHI DICEVA CHE IN EGITTO ANDAVA TUTTO BENE…”


     
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    Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo e Grazia Longo per “La Stampa”

     

    giacomo passeri giacomo passeri

    «Mio fratello è stato condannato all'ergastolo in Egitto con l'accusa di traffico di droga. Ma è innocente e nessuno dell'ambasciata ci ha aiutato. Faccio un appello al governo italiano perché intervenga, siamo disperati».

     

    Ancora un italiano nelle maglie opache della giustizia egiziana. Ancora un caso che mescola un dramma familiare con le ragioni della diplomazia e la polemica politica.

     

    Lo scorso 19 agosto, Luigi Giacomo Passeri, 31 anni, di Pescara, arrestato un anno fa al Cairo, è stato condannato all'ergastolo, con 25 anni da scontare, per traffico internazionale di stupefacenti. Il fratello, Antonio Marco Passeri, parlando con La Stampa, è affranto e sotto choc. È convinto della versione di Luigi: «È stato incastrato».

     

    giacomo passeri giacomo passeri

    Al di là di chi abbia ragione, da oltre due mesi la storia ha assunto una sua rilevanza politica.

     

    Da quando, cioè, il deputato di Alleanza Sinistra e Verdi Marco Grimaldi ha presentato un'interrogazione e […] ha più volte sollecitato il ministero degli Esteri a intervenire: «Si sono comportati in maniera vergognosa. Siamo indignati per l'inerzia del governo.

     

    Cosa ha fatto per evitare che subisse un processo farsa e una detenzione disumana? È stato detenuto senza traduttori, sottoposto a un interrogatorio senza avvocati, costretto a inviare lettere ai familiari, perché è riuscito a parlare con loro solo una volta. Dopo la vicenda di Giulio Regeni e quella di Patrick Zaki, non ci potevamo fidare di chi diceva che in Egitto andava tutto bene».

     

    MARCO GRIMALDI AVS MARCO GRIMALDI AVS

    Inevitabilmente il caso non può non ricordare quello del ricercatore friulano ammazzato dai servizi segreti del Cairo, e quello dell'attivista egiziano riportato in Italia e graziato dal presidente autocrate Abdel Fattah Al-Sisi dopo un lavoro diplomatico che il governo di Giorgia Meloni ha intrecciato alla riapertura ufficiale delle relazioni commerciali tra i due Paesi. 

     

    […]. I deputati di opposizione notano […]  una certa stonatura rispetto all'impegno profuso dal governo per riportare in Italia Chico Forti, condannato definitivamente all'ergastolo per omicidio negli Stati Uniti, e poi trasformato in una sorta di martire della malagiustizia da Meloni […].

     

    meloni al sisi meloni al sisi

    «Il punto non è quale reato abbia compiuto e se è colpevole – continua Grimaldi – Anche se fosse un trafficante o addirittura un omicida, Passeri aveva e ha il diritto di essere trattato bene […]. Di questo doveva occuparsi il governo. Invece […] la Farnesina ha addirittura veicolato in giornali amici, come Libero, la notizia non provata che avesse 39 ovuli di droga nello stomaco».

     

    Effettivamente è quanto viene confermato da fonti del ministero degli Esteri, che dopo la sentenza ha chiesto una visita consolare e ora punta a ottenere una riduzione della pena, ma soprattutto la possibilità di scontare la condanna in Italia.

     

    Giulio Regeni Giulio Regeni

    Per capire, però, perché le versioni siano così discordanti, bisogna fare un passo indietro […]. Il 23 agosto di un anno fa Passeri viene arrestato e finisce in carcere nel Correctional e rehabilitation center di Badr, a Nord del Cairo. Le accuse si aggravano, perché viene trovato un alto quantitativo di droga nella sua stanza di albergo: il sospetto è che Luigi faccia parte di una rete internazionale che opera sul mercato egiziano degli stupefacenti.

     

    Durante un interrogatorio firma un documento in cui confessa di essere colpevole. Da qui le versioni divergono.

     

    patrick zaki patrick zaki

    «Lo hanno riempito di botte e gli ha detto che se non avesse firmato la confessione lo avrebbero ucciso. E' stato costretto: era un documento scritto in arabo, aveva paura di morire». Questo è quanto sostiene il fratello, convinto che sia stato incastrato dagli agenti egiziani che avrebbero piazzato nel frigo dell'hotel […] anfetamine e cocaina.

     

    […] La polizia era stata chiamata dal personale dell'albergo a cui Passeri si era rivolto perché stava male. «Aveva mal di pancia e ha chiesto di essere visitato da un medico. Invece è stato bloccato dalla polizia contattata dall'hotel. Lo hanno picchiato e lui è svenuto. Così lo hanno portato in ospedale e lo hanno sottoposto a una radiografia alla pancia convinti che avesse ingerito ovuli di cocaina, ma non aveva nulla. Il medico ha spiegato che aveva un attacco di appendicite e lo ha operato».

     

    giacomo passeri giacomo passeri

    Grimaldi mostra il rapporto medico […] e ribadisce che su questa stessa accusa, di cui era informalmente a conoscenza, il governo non ha risposto. «Perché alla mia interrogazione, a cui replica il sottosegretari Giorgio Silli, non hanno fatto riferimento agli ovuli di droga, che invece ci siamo ritrovati a leggere su Libero?». Giriamo la domanda alle fonti ufficiali della Farnesina. Questione di privacy, è la risposta.

    giacomo passeri giacomo passeri

    giacomo passeri giacomo passeri

    PATRICK ZAKI - ACAB PATRICK ZAKI - ACAB PATRICK ZAKI GIULIO REGENI MURALE MURALES PATRICK ZAKI GIULIO REGENI MURALE MURALES

    MARCO GRIMALDI AVS MARCO GRIMALDI AVS

    giacomo passeri giacomo passeri

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