Giovanna Cavalli per il ''Corriere della Sera''
coppia letti separati
Superato l' impatto inquietante, il prototipo ideale forse è proprio lui: il Marito-Faraone. «Si addormenta di schianto, schiena contro il materasso, mani giunte sul petto come Tutankhamon, testa allineata ai piedi, verticali e paralleli, respiro impercettibile, non sente i rumori, non vede le luci, immobile fino al mattino. La prima volta ho temuto che fosse morto, poi mi ci sono abituata (non il suo sventurato amico, con cui una volta soggiornò in tenda, che passò le ore a osservarlo alla luce dell' accendino, convinto che stesse ormai più di là che di qua)», racconta lieve la nostra (fortunata) lettrice Ilaria A., che festeggia i 25 anni di nozze con «la salma».
coppia letti separati
Luminosa eccezione alla regola per cui il nemico numero 1 del nostro riposo lo abbiamo in camera da letto e appoggia la guancia sul cuscino accanto. Moglie o marito, compagna o compagno che sia, il punto non è il genere o lo stato civile, ma la difficile convivenza in un campo di battaglia da 4 metri per 5, se va bene, location di bisticci epocali, come in un interminabile sequel di Casa Vianello. Dove si scontrano abitudini, manie e bioritmi diversi. «Io per lavoro torno a mezzanotte, mia moglie alle 7 accende il phon per lisciarsi la frangia e mi sveglia con una tromba d' aria ciclonica», si sfoga un altro povero insonne. Poi c' è quello vessato dalla moglie allodola, che non chiude mai le tapparelle costringendolo a fare la ronda finestra per finestra per sventare l' effetto aurora boreale. Non è un caso se, dice il sondaggio 2015 della National Sleep Foundation, il 25% delle coppie dorme in letti separati, il 10 in ambienti diversi.
coppia letto
Chi cerca il buio assoluto, chi va in ansia se non intravede un filo di luce, chi vuole la porta chiusa, chi è claustrofobico, chi legge fino a tardi, chi scalcia come un wrestler, chi viene cullato dalla tv accesa, chi brama il silenzio da eremo, chi si arrotola nelle coperte tipo mummia, fino alle categorie aristoteliche di chi sente sempre caldissimo e smania e sbuffa (perlopiù maschi pro Siberia) e chi ha il brividino anche nella Valle della Morte (femmine, per cui i Celsius sono una convenzione) e fino all' archetipo del molestatore notturno: il russatore seriale, a fischio, a motosega, a trattore, a soffione.
Non è solo questione di malumore. «L' insonnia favorisce i disturbi cardiocircolatori, ipertensione, aritmia cardiaca» , spiega Pierluigi Innocenti, neurologo e presidente dell' Assirem, che studia i disturbi del sonno. «Inoltre aggrava problemi metabolici come il diabete. L' iperattività del sistema neurovegetativo simpatico provoca deficit di concentrazione e memoria».
coppia letto
Dopo 56 anni insieme Lino Banfi non sa fare a meno della sua Lucia: «Capita che resti sveglia a fare i cruciverba o che io guardi la tv, ma sempre d' amore e d' accordo, spesso ci addormentiamo mano nella mano».
Conclude saggio il matrimonialista Cesare Rimini: «Turbare il sonno altrui rientra nell' infinita serie di incomprensioni che logorano l' unione, ma non è mai per questo che finisce un amore, invece che il coniuge in fondo basta cambiare stanza».
2. COSTANZO: «MAI NELLA STESSA STANZA COSÌ GUARDO LA TV»
maurizio costanzo su robbie williams 4
«Camere separate, camere separate!», proclama convinto Maurizio Costanzo che con la moglie Maria De Filippi divide tutto, amore, lavoro, interessi, affetti, cani, ma non coperte, materasso e cuscino. E funziona alla grande.
Di chi è stata la colpa, se colpa c' è, di questo «aventino» del sonno?
«Mia. Sono uno che guarda la televisione fino a tarda notte, anzi fino al mattino, insopportabile. Avremmo finito per litigare e invece, in 24 anni di matrimonio, non abbiamo bisticciato mai e direi che è un bel record».
maurizio costanzo matrimonio maria de filippi
Ad alcuni però non dormire insieme sembra brutto, poco romantico.
«A parte che prima russavo pure - ora per fortuna ho smesso - e quindi ero davvero fastidioso, ho sempre fatto così anche nelle mie unioni precedenti. Dormire uno di qua e una di là è una questione di civiltà, di rispetto per l' altro».
Un salva-coppia garantito.
«Sì e lo consiglio vivamente a tutti, non è affatto vero che si diventa estranei, anzi succede proprio il contrario».
Anche Maria ha qualche abitudine che magari dava fastidio a te?
«No, lei in verità no».
maurizio costanzo maria de filippi
Un angelo.
«Eh, quello molesto sono sempre stato io».
Non ti senti solo nel lettone?
«Ma va, ma che solo e solo. Che poi al mattino ci si ritrova. O sono io che vado da lei o è lei che viene a trovare me, ci diamo il buongiorno, chiacchieriamo, facciamo colazione ed è bello così».
simona ventura gero carraro
3. VENTURA: «METTO I TAPPI ALLE ORECCHIE SONO LA SALVEZZA»
«La salvezza sono un bel paio di tappi per le orecchie» garantisce Simona Ventura, regina di cuori e di televisione.
Quindi in stanza c' è qualcuno che russa...
simona ventura gero carraro
«La fortuna è che io e il mio compagno Gerò Carraro andiamo a dormire in orari diversi».
Come funzionano i turni?
«Io di solito mi metto a letto prima e magari anche io russo un po', ma quando arriva lui ho già smesso, almeno credo. E quando comincia a russare Gerò, io già dormo profondamente, per cui non lo sento. Quando sono stanca, sono stanca. Anche perché ho quasi sempre i tappi».
I cilindretti di gomma?
«No, no, quelli di cera, vecchio modello, me li ha fatti conoscere mia nonna, che era una grande esperta in materia, li porto pure in aereo. Infallibili».
Quindi zero liti per la convivenza nella stessa camera.
«Zero sì. Dopo la prima volta ho adottato subito le contromisure, per evitare discussioni. Perché io sopporto tutto, ma alla terza, quarta notte senza riposo, perdo davvero la pazienza e potrei dare di matto».
Bisticci per il freddo e il caldo?
simona ventura gero carraro
«Mmm... io tengo sempre la copertina addosso, anche d' estate, Gerò, da maschio, ha sempre caldo».
Chi vince la lotta per l' aria condizionata?
costanzo de filippi
«Io. La odio, perciò si tiene spenta. Poi magari lui la riaccende di nascosto, ma a quel punto sono in fase rem e non me ne accorgo».
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