1 - FLORES D'ARCAIS: "ABOMINEVOLE L'INTESA CON IL CARROCCIO IL M5S NE USCIRÀ CON LE OSSA ROTTE"
Andrea Carugati per “la Stampa”
PAOLO FLORES DARCAIS
Paolo Flores d' Arcais, direttore di MicroMega. Come giudica il nascente governo M5S-Lega?
«Per quello che se ne può giudicare allo stato attuale è abbastanza abominevole».
Sarà il governo più a destra dell'Italia repubblicana?
STRETTA DI MANO TRA TRAVAGLIO E BERLUSCONI jpeg
«Salvini rappresenta in Italia il lepenismo, cioè il fascismo postmoderno. Questo basterebbe. Ma in più c'è il fatto che tratta con Di Maio anche a nome di Berlusconi, mentre milioni di elettori hanno votato M5S per chiudere un quarto di secolo di egemonia di Berlusconi sulla vita pubblica, esercitata dal governo e dall'opposizione attraverso la legittimazione del conflitto di interessi e leggi che hanno reso più difficile la lotta alla mafia e alla corruzione. Come può dunque un governo siffatto rispondere alle motivazioni che hanno spinto gli elettori a votare M5S?».
salvini wilders le pen petri
Il Movimento sostiene che nel contratto di governo ci sarà anche la voce conflitto d'interessi. Si fida?
(ride con difficoltà a frenarsi)
Pensa che questo esecutivo aiuterà le fasce più deboli?
«Salvini vuole la flat tax, che è incostituzionale e regalerà altri soldi ai ricchi. Che altro c'è da aggiungere? In più ci sarà l'opposizione benevola di Berlusconi!».
Crede che i 5 Stelle usciranno con le ossa rotte da questa avventura?
MARINE LE PEN E MATTEO SALVINI
«Penso proprio di sì».
Questo esito è responsabilità del Pd renziano?
«Hanno fatto di tutto per arrivarci e l' hanno pure dichiarato. Si illudono che l' inevitabile malgoverno che tradirà le aspettative degli elettori del Movimento offrirà una rivincita a Renzi. Si può solo dire "Quos vult Iupiter perdere dementat prius"(A quelli che vuole rovinare, Giove toglie prima la ragione, ndr)».
Un' esperienza di governo negativa Di Maio-Salvini non potrebbe riportare voti al Pd?
domenico de masi
«Gli umori degli elettori oggi sono molto volatili e imprevedibili. Ma la credibilità dell' entourage di Renzi e dei suoi finti oppositori dentro il Pd è al livello delle suole delle scarpe».
Prevede una reazione della base grillina contro Salvini?
«Non mi aspetto nulla. Spero che prima o poi ci sia un risveglio della società civile, a partire dalla generazione dei ventenni e dei trentenni. Per quanto possiamo contare, con MicroMega continueremo a fare il possibile perché questo accada...».
IL TWEET DI GRILLO CONTRO L ALLEANZA CON LA LEGA
2 - MILITANTI E «TIFOSI» IL MALESSERE NELL'ALA SINISTRA DEL MOVIMENTO
Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”
«Avviati i gruppi di sostegno per i pentastellati di sinistra». Nell'immagine che accompagna la scritta c'è un gruppo di persone disposte in circolo - tipo riunione degli alcolisti anonimi - che consolano con mani sulle spalle e sguardi affettuosi l'unica figura di schiena, china su se stessa e si presume avvilita. Marco Chessa, consigliere comunale M5S a Torino, è l' autore della sintesi definitiva della situazione, postata su Facebook con l' eloquente hashtag #riderepernonpiangere.
CHIARA APPENDINO
Il militante diventato attivista del Movimento nel 2015 perché attirato da ognuna di quelle cinque stelle che significavano acqua pubblica, ambiente eccetera, insomma tutto quello che un uomo all' epoca di 29 anni non trovava più in zona Pd e affini, è lui. La conversazione è stentata. A ogni livello i pitbull da guardia della controrivoluzione incombono e la sindaca Chiara Appendino sta con Luigi Di Maio, più per convenienza che per intima convinzione da ex simpatizzante di Rifondazione comunista.
«Sono orgoglioso di essere cresciuto nei valori della Resistenza e dell' Antifascismo» dice Chessa. «Ai populismi di destra che minacciano "passeggiate" su Roma posso solo confermare che le loro formazioni e le loro ideologie non sono in grado di rappresentarmi. Né ora, né mai».
luigi di maio a dimartedi
Il Movimento liquido è sempre stato formato da due blocchi piuttosto solidi. Fin dall'inizio.
Beppe Grillo non ha mai nascosto il rimpianto per il vecchio Pci. Gianroberto Casaleggio era approdato dall'utopia di Adriano Olivetti a un leghismo neppure troppo temperato. Adesso che la roulette pentastellata sembra destinata a fermarsi sulla casella di Pontida, i dolori di stomaco della base non sono inferiori a quando sembrava il turno dell' alleanza con il Pd. Torino non è Roma.
Nella seconda città più importante amministrata dai Cinque Stelle, la stragrande maggioranza dei consiglieri comunali proviene da delusioni di sinistra e la pensa come Chessa. Con variazioni sul tema non di poco conto. «Io digerisco il governo con la Lega ma solo se come prima mossa mi cancellate il decreto Lorenzin» scrive la consigliera comunale Daniela Albano, antivaccinista convinta, e qui volendo si aprono scenari di fantasmagorici e insalubri baratti.
IVANO MARESCOTTI
Ma Roma, intesa come ragion di governo a ogni costo, non è neppure altrove. «Non conosco Salvini di persona, ma la sua visione del mondo, o quella che mette in scena, su immigrati, omosessuali e sulle donne, non corrisponde in alcun modo alla mia» dice la senatrice napoletana Paola Nugnes, una dei pochi parlamentari a rompere la consegna del non disturbate il manovratore. L'area della sinistra pentastellata ha sempre avuto come riferimento Roberto Fico, ma il neopresidente della Camera risulta coperto e allineato. Così la voce più forte del disorientamento dei movimentisti diviene l' ultima che si è aggiunta al coro in ordine di tempo.
L'attore romagnolo Ivano Marescotti, comunista figlio di comunisti, aveva fatto notizia prima delle elezioni con la sua scelta di campo a favore di M5S. «Da militante di sinistra speravo che il Movimento restasse agganciato ai "nostri" valori. Mi ritengo già all'opposizione. Ma se vanno con la Lega perderanno i voti di quelli come me. Le analisi dell' ultimo voto dicono che siamo il 45%». La tesi di Marescotti è che alla fine il colpevole sia il Pd, un classico come il maggiordomo nei romanzi gialli di una volta.
SALVINI DI MAIO PROVA COSTUME
«Perché ci sono dubbi? C'è chi ha deciso di consegnare M5S e il Paese a questa deriva. E lo rivendica come un merito. Complimenti vivissimi». «Infami, avete sbancato il Sud al grido "mai con la Lega" e ora vi calate le braghe». «Se sapevo che il mio voto per voi andava alla Lega...». Ci sarà comunque un prezzo da pagare per M5S. I commenti in calce al video di Luigi Di Maio che aggiornava sulla trattativa lasciano presagire un contrappasso.
luigi di maio salvini
Anche sul blog delle Stelle, piattaforma Rousseau, quindi con un notevole filtro, non mancano le perplessità. In questo caso rimandano quasi tutte a Marco Travaglio. Il direttore del Fatto quotidiano ha scritto che comunque vada «sarà un pastrocchio» non per il tradimento dei penstastellati a sinistra ma per il convitato di pietra del nuovo esecutivo. «Con tutte queste ambiguità il governo M5S-Lega conviene a Lega, Berlusconi e Pd, ma non al M5S e - quel che più conta - agli italiani». L'eterno ritorno dell' ex Cavaliere, insomma, sotto la maschera dell' astensione benevola. «Coraggio, ti compriamo una bella camicia verde» ha scritto un militante al povero Chessa.
Preferirei di un altro colore, è stata la risposta.
TOMASO MONTANARI
3 - L'IRA DEI FAN DI SINISTRA DE MASI: IL GOVERNO PIÙ A DESTRA DI TUTTI
Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per “la Repubblica”
“Questo rischia di essere il governo più a destra di sempre. Peggio di quello di Tambroni, che almeno aveva alle spalle la Dc». Il sociologo Domenico De Masi evoca l' esecutivo che nel 1960 ebbe l'appoggio del Movimento sociale italiano. De Masi ha votato M5S, «da uomo di sinistra» precisa, «perché speravo che poi facessero un governo col Pd». […]
Di Maio e Salvini che si prendono palazzo Chigi inquieta quel pezzo di società progressista che, per delusione verso il Pd, ha guardato con simpatia al Movimento, […] Lo storico dell'arte Tomaso Montanari ha espresso questo timore in un tweet: «Terribile errore». Perché «in politica il giallo e il verde possono produrre il nero». La filosofa Roberta De Monticelli nottetempo ha pubblicato un post indignato su Facebook […] «La responsabilità di questa situazione», ragiona al telefono, è del Pd che li ha sospinti nelle braccia di Salvini.
MATTEO SALVINI E MATTEO RENZI
[…] «Se questa operazione sarà controllata da Berlusconi non mi avranno più. Perderanno almeno due milioni di voti», dice infatti l' attore Ivano Marescotti, che ha scelto l' M5s «per rovesciare il tavolo». […] Antonio Catania, il protagonista di Mediterraneo, dopo una vita a sinistra, il 4 marzo ha dato la sua preferenza al M5S. Avrebbe voluto anche lui un governo col Pd, «ma Renzi è stato di un infantilismo inspiegabile. […]».
4 - IL GRANDE TRAVAGLIO 5S PER LEGA E BERLUSCONI
Estratto dell’articolo di Matteo Pucciarelli per “la Repubblica”
Non se lo sono scordato proprio tutti, quel video pubblicato a marzo 2015 dal gruppo parlamentare del M5S. C’è Alessandro Di Battista in versione tribuno del popolo, il titolo della clip è esauriente: “Come smontare la Lega in cinque minuti” (scritto in maiuscolo). È ancora lì, su YouTube, sul profilo ufficiale del Movimento.
SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI
[…] Andrea Severino, marito della sindaca di Roma Virginia Raggi, […] parla di “nausea”: «Se penso alla Lega... Ma non ci penso e confido nel Movimento». […] Poco più di un anno fa su Twitter il fondatore Beppe Grillo diceva a Salvini e company, «mangiate tranquilli, il M5S non fa alleanze con quelli che da decenni sono complici della distruzione del Paese».
Se ne sarà ricordato Nicola Sguera, consigliere eletto a Benevento: «Non potrò rimanere in un movimento politico che fa accordi con una forza il cui elettorato è nutrito di pulsioni razziste, che guarda al Front National come modello politico e che nella sua storia è stato puntello del berlusconismo a giorni alterni dal 1994. Reclamo rigore, coerenza e, soprattutto, chiarezza. Nel giorno in cui si formalizzerà tale accordo uscirò dal M5S e mi dimetterò dalla carica», annuncia. […]
NICOLA SGUERA
ANDREA SEVERINI VIRGINIA RAGGI E IL MARITO ANDREA SEVERINI