1. LE RESPONSABILITÀ DI CUI IL CT NON PARLA
VENTURA
Gianni Mura per la Repubblica
Non richieste ma apprezzate le dichiarazioni del giovane Verratti a Skopje. Tutta colpa sua, ha detto, se la partita aveva preso una bruttissima piega. In parte sì, il passaggio sbagliato che ha favorito il pari della Macedonia era suo, ma di colpe, o responsabilità, ce ne sono anche altre, e non sue.
Avrei apprezzato, su questo versante, qualche parola in più da parte di Ventura, che invece s’è limitato a evocare inesperienza e superficialità. Che ci possono stare, ma se ci si ferma lì è un’analisi troppo di comodo e di parte.
VENTURA
La Macedonia è entrata ben 13 volte nella nostra area, ha gradito gli omaggi di Verratti e Bernardeschi ma il resto se l’è costruito da sola. Faceva un certo effetto vedere la tecnica Italia abusare dei lanci lunghi e l’avversaria, numero 146 mondiale, avanzare con manovre rasoterra in contropiede. Manovre agevolate da un’Italia completamente priva di centrocampo, o meglio (peggio) col solo Verratti a fare da argine davanti alla difesa.
Già nel primo tempo s’era vista la difficoltà di fare gioco dovuta alla solitudine del regista, coi suoi presunti collaboratori. Bernardeschi e Bonaventura, a cercare gloria in avanti ma col risultato di intasare ulteriormente spazi già intasati. E s’era capito che 3-5-2 o 5-3-2 o 4-4-2 o 4-3-3 o 4-2-4 sono solo numeri. Quello che conta e serve è l’equilibrio. Se una squadra è squilibrata, come spaccata in due, fa diventare grande la squadra piccola.
VENTURA PELLE
I cambi, alla buonora, hanno innescato la reazione dell’Italia, un po’ di fortuna ha fatto il resto. Così l’Italia, pur giocando piuttosto male due partite su tre, ha gli stessi punti della Spagna. Ma non si vive di sole reazioni. La difesa (anziana) c’è. L’attacco (giovane) pure. Lunga vita a Candreva. E a centrocampo? Nelle squadre di club Ventura ha mostrato equilibrio e gioco. In Nazionale, sembra complicarsi il lavoro, che già non è facile, da solo. Conte pensava che De Rossi e Verratti non potessero giocare insieme.
Dissento: se De Rossi giocava insieme a Pirlo, perché con Verratti no? Su posizioni scalate e con chiari compiti. Varrebbe la pena di provarli col Liechtenstein: rischio minimo e necessità di fare tanti gol. Traguardo raggiungibile, a patto di non sbagliare un’altra volta formazione.
VENTURA
2. VENTURA ACCELERA LA RIVOLUZIONE
Alessandro Bocci per il Corriere della Sera
Carlo Tavecchio tira un respiro di sollievo e trova il modo di scherzarci sopra: «Se avessimo perso sarebbe stata una sVentura», dice giocando con le parole.
Sdrammatizzare, in un momento così, è una buona strategia. Allenta la tensione e ti aiuta a vedere più lucidamente cosa non funziona nell' Italietta. Non è un momento facile e gli ultimi due risultati, acciuffati per i capelli, non bastano a rasserenare gli animi.
Gian Piero Ventura è tornato a casa con molte domande e impiegherà le prossime quattro settimane, prima del raduno in vista della trasferta in Liechtenstein e dell' amichevole con la Germania, a cercare risposte. L' uomo è tormentato, l' allenatore invece è alla ricerca di un' identità di squadra e di un equilibrio svanito dentro due partite di grande sofferenza.
VENTURA VERRATTI BERARDI
Senza contare che i paragoni continui con il suo predecessore sono diventati uno sgradito compagno di viaggio. «Voi avete in mente la Nazionale dell' Europeo che è figlia del lavoro», dice ricordando che anche Antonio Conte durante le qualificazioni mica ha incantato.
Ventura dà l' impressione di sentirsi sotto esame anche se Tavecchio gli ribadisce la fiducia. Il c.t. almeno prova a tenere dritta la barra. «Ci sono tutti i presupposti per fare bene e mi prendo la responsabilità di quanto dico». La nuova sfida è rimontare la Spagna, prima per differenza reti nel girone e soprattutto vincere lo scetticismo montante. Per riuscire nell' impresa deve trovare in fretta l' equilibrio di squadra: troppo ripiegata su se stessa con la Spagna e troppo sbilanciata in Macedonia. E senza equilibrio la difesa, o meglio la fase difensiva, va in tilt.
VENTURA 1
In Francia dietro eravamo pressoché insuperabili, ora siamo troppo vulnerabili. I numeri sono spietati. In queste prime quattro partite abbiamo subito sette reti e neppure una volta siamo riusciti a mantenere la porta inviolata.
I problemi sono tanti: i leader che invecchiano, i giovani che hanno bisogno di tempo, la mancanza di interni veri a centrocampo, il ruolo di Verratti. Forse è il caso di anticipare i tempi della rivoluzione venturiana. Il c.t., sino adesso, si è affidato a un 3-5-2 che non sente suo.
VENTURA BUFFON
Ad un passo dal baratro, nella notte di Skopje, ha tentato il tutto per tutto con il 4-2-4 ed è molto probabile che il 2016 sancisca il passaggio tra vecchio e nuovo sistema di gioco. Di sicuro la squadra deve crescere sul piano della personalità e della convinzione e il gruppo deve fondere insieme quanto prima l' anima giovane a quella più esperta, un' operazione che Ventura deve guidare.
Verratti, poi, rischia di diventare un caso: per settanta minuti contro la Macedonia è stato il peggiore in campo e con il ritorno di Marchisio e la crescita di Parolo potrebbe non avere un futuro da titolare. Si deve svegliare. Lui e la Nazionale. Serve una scossa di adrenalina. Di sicuro non si può andare avanti cosi, affidandosi ogni qualvolta ai cambi e sperando in rimonte improbabili dell' ultimo minuto.
VENTURA