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    QUANTO VALE IL BELGIO? – STASERA L’ESORDIO DEI DIAVOLI ROSSI (CHE POTREBBERO INCROCIARE L’ITALIA NEI QUARTI) CONTRO LA RUSSIA. TUTTO GIRA INTORNO A LUKAKU. NON CI SARANNO DE BRUYNE E WITSEL. SONO STELLE  UN PO' FRAGILI QUELLE DI UNA NAZIONALE CHE HA UNA TRA LE PIÙ ALTE ETÀ MEDIE (28,7 ANNI) DEGLI EUROPEI. LA RUSSIA HA ESCLUSO UN GIORNALISTA TEDESCO (ROBERT KEMPE) DALLE PARTITE A SAN PIETROBURGO PER ALCUNI ARTICOLI SCOMODI SUI PRESUNTI RAPPORTI TRA LA SOCIETÀ STATALE GAZPROM E ALTI FUNZIONARI UEFA.


     
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    Guido Carolis per il "Corriere della Sera"

     

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    Ha chiuso il campionato con lo scudetto in tasca, si è autoincoronato «Re di Milano», la nuova missione è diventare imperatore d'Europa. Romelu Lukaku è il faro che illumina il Belgio nell'esordio all'Europeo contro la Russia. Si riparte da San Pietroburgo, nello stadio dov' era finita l'avventura al Mondiale 2018 in semifinale con la Francia. La golden generation, guidata dal c.t. spagnolo Roberto Martinez, è sì Lukaku-centrica, ma dal centrocampo in su ha una costellazione di stelle che la pone di diritto tra le favorite del torneo. I Diavoli Rossi sono una corazzata e fanno ancora più paura perché ben coscienti dei loro mezzi.

     

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    «Siamo cresciuti grazie alla nostra esperienza e ne abbiamo abbastanza per gestire le aspettative. La prima partita però è la più difficile del girone», sottolinea Martinez. Ad aumentare le difficoltà sarà l'assenza di Kevin De Bruyne, ancora convalescente per la frattura al setto nasale. Il gioiello del Manchester City è l'altro grande atteso di questo Europeo. Sotto la guida di Pep Guardiola si è affermato come uno dei migliori giocatori europei. Si sentirà la sua mancanza, quella di Witsel e dell'altro fenomeno Eden Hazard. Mister 100 milioni al Real Madrid ha sempre faticato parecchio, soprattutto per i tanti infortuni.

     

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    In Nazionale non va meglio, lo stesso Martinez ha ammesso che «ha bisogno di ritrovare intensità» e lo ha derubricato a riserva. Sono stelle luminose, ma un po' fragili quelle del Belgio, è questa l'incognita maggiore per una Nazionale con una tra le più alte età medie (28,7 anni) degli Europei. Lukaku è il salvagente giusto cui aggrapparsi, l'uomo dei record, capace di segnare 60 reti in Nazionale, un bomber che ha riscritto le statistiche. La Russia non è il peggiore degli avversari, anzi. La Nazionale di Stanislav Cherchesov era nello stesso girone di qualificazione del Belgio che ha vinto entrambe le partite: 3-1 e 4-1.

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    Non aiuta il forfait dell'ultimo minuto del centrocampista Andrey Mostovoy, positivo al Covid, tagliato dalla rosa e sostituito all'ultimo da Roman Evgenyev. I russi però possono giocarsela in un gruppo in cui, Belgio a parte, ci sarà da battagliare con la Finlandia e la Danimarca di Eriksen per il secondo posto. Se il match con il Belgio è scomodo in campo, fuori l'atmosfera non è più rilassata. La Russia ha escluso un giornalista tedesco (Robert Kempe) dalle partite a San Pietroburgo per alcuni articoli scomodi sui presunti rapporti tra la società statale Gazprom e alti funzionari Uefa.

     

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    Beghe diplomatiche opposte alla cordiale visita di Re Filippo del Belgio che due giorni fa ha salutato la Nazionale nel ritiro di Tubize. Si è complimentato con Dries Mertens per aver battuto il record di gol di Maradona al Napoli e con Lukaku. «Ha giocato alla grande quest' anno, l'ho vista davvero in forma. Abbiamo fame di vittoria entrambi», le parole di Sua Maestà. Da un re all'altro, perché Lukaku dopo aver conquistato il regno d'Italia, spera di essere incoronato sovrano d'Europa.

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