DAGONEWS
Qual è l'attività principale del senatore semplice di Firenze? Stare il meno possibile a Firenze (e a Roma). Renzi viaggia, viaggia, viaggia senza sosta: volesse fare il ministro degli Esteri alla prima occasione buona? La settimana scorsa era a Londra, due settimane fa in Arabia Saudita, tre settimane fa negli Stati Uniti. Magari sarà anche alla ricerca di finanziatori del suo partito, sognando che ''Italia Viva'' diventi una piccola ''En Marche!'' d'Oltralpe? Ah, saperlo...
MATTEO RENZI AEREO
Essendo poi l'unico politico italiano sempre col biglietto aereo in mano, si sente un piccolo Tony Blair e pare che sia anche disponibile a fare da mediatore tra i due gran nemici del Golfo, ovvero il Qatar che lui bene conosce e spesso frequenta, e l'Arabia Saudita, dove è apparso alla convention ''con i maggiori venditori di armi al mondo'' (Financial Times).
Dopo essersi eclissato per un po' dal suolo patrio, è tornato in campo (a Torino) con il suo piano da 120 miliardi che, secondo la sua narrazione da ''uomo del fare'' versione 140 caratteri, sarebbero chiusi in un cassetto ministeriale e aspettano solo la sua chiave magica per essere sbloccati.
renzi fa i selfie davanti al treno
Il futuro prossimo sarà dedicato all'Italia, e lo vedrete forsennatamente a sostegno di Bonaccini. Non tanto perché il governatore dell'Emilia-Romagna sia il miglior politico su piazza, quanto perché il povero Matteo non può permettersi una sconfitta del centro-sinistra a gennaio. Un risultato simile sarebbe un disastro per il governo e ne pregiudicherebbe la sopravvivenza.
Come ha ribadito oggi nella sua ''newsletter'' mensile, cioè l'intervista a Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera, non si può andare alle elezioni anticipate, perché questo ''regalerebbe'' il Quirinale a Salvini. E, visto che ormai gioca a carte scoperte, aggiungiamo noi: non si può andare alle urne in primavera perché per allora ''Italia Viva'' non avrà succhiato abbastanza voti da Pd e Forza Italia. Serve un altro po' di tempo, almeno finché non vedrà la doppia cifra.
SALVINI VESPA E RENZI
La controprova è nelle parole di Renzi subito dopo la nascita del suo movimento: ''per un anno non ci presenteremo alle elezioni amministrative, non saremmo pronti e dobbiamo costruire la nostra rete''. Tradotto: siccome in Umbria e altrove si perde, evitiamo di battezzare il nostro partito con una sconfitta. Ora le cose sono cambiate però: in Emilia tocca impegnarsi in prima persona, perché se Bonaccini non dovesse farcela (oggi, anche se di poco, è ancora in testa ai sondaggi), partendo con un buon vantaggio nei sondaggi, vorrebbe dire che le dimissioni di Zingaretti sarebbero inevitabili.
A quel punto Mattarella spedirebbe tutti alle urne. Con o senza riforma del numero dei parlamentari? Su questo dettagliuccio che vale 345 poltrone e qualche decina di milioni l'anno tra stipendi e finanziamento pubblico ai gruppi, si ballerà per qualche mese.
renzi mattarella