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    TUTTI SOTTO-MESSI - MEGLIO DI PLATINÌ, CRUYFF E VAN BASTEN, LEO IV ENTRA NELLA STORIA DEL PALLONE D’ORO - RE DEL CALCIO E DEL CATTIVO GUSTO, IL MARADONA 2.0 OSA UN VESTITO A POIS STILE DON LURIO E NICCHIA: “IL 2012 NON È STATO IL MIO ANNO MIGLIORE” - LA PULCE DEDICA IL TROFEO AL COMPAGNO INIESTA (IL GRANDE SCONFITTO INSIEME A RONALDO) - NELLA FARSA DEL PALLONE D’ORO LA SQUADRA IDEALE È TUTTA SPAGNOLA E PIRLO È L’ UNICO ITALIANO TRA I PRIMI DIECI…


     
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    Giulia Zonca per "la Stampa"

    LEO MESSI CON IL SUO QUARTO PALLONE D'OROLEO MESSI CON IL SUO QUARTO PALLONE D'ORO

    Per dimostrare di poter davvero superare Maradona, Lionel Messi si presenta all'appuntamento con la storia con un vestito a pois. Re del calcio e del cattivo gusto, ma tutto gli è concesso nella serata in cui riceve il quarto Pallone d'oro.

    Non ci è mai riuscito nessuno, i fenomeni come Platini, Cruyff e Van Basten si sono fermati a tre e lui le prova tutte per dire che non merita tanta gloria senza essere maleducato: sceglie uno smoking eccessivo, magari anche per giocare un po' con lo status di calciatore perfetto, dice apertamente «il 2012 non è stato il mio anno migliore», ammette che la decisione «è un mix di fattori e di sensibilità», ripete, come sempre «non credo ai premi ai singoli, se sono qui è per la squadra». Non conta i gol, non vuole fare statistica, ma fa la differenza.

    MARCO VAN BASTENMARCO VAN BASTEN

    Cristiano Ronaldo, già rassegnato, si sforza di sorridere. Secondo, come da pronostico e terzo Iniesta che a mala pena si vede anche se è in prima fila però sembra davvero indifferente al caos che gli gira intorno. Per Cristiano è diverso, si contiene eppure è chiaro che stare sempre dietro a Messi è difficile.

    CRISTIANO RONALDOCRISTIANO RONALDO

    «Non ci sono rivalità», lo dicono entrambi, non lo pensa nessuno e infatti non hanno votato l'uno per l'altro e non riescono a inventarsi una scusa decente per l'esclusione reciproca. Messi tenta la strada dell'amicizia: «Ho preferito nominare i compagni, Xavi , Iniesta e Aguero», come se non fosse il Pallone d'oro ma un invito a cena. L'altro si spreca ancora meno: «Nel periodo in cui raccoglievano le preferenze dei capitani delle nazionali ero infortunato, quindi non ho votato». Discorso chiuso, smorfia evitata per clemenza e stretta di mano tanto per non pensarci più.

    Il discorso migliore è quello di Pia Sundhage, ct della Svezia femminile che ribadisce il concetto chiave della carriera di Messi («tutti i meriti sono della squadra») cantando «If not for you» di Olivia Newton John. Perfetta, di solito i riconoscimenti al calcio femminile passano inosservati invece la signora ha rubato la scena.

    La gestisce peggio il cerimoniere Sepp Blatter che parte con un discorso confuso e rivela a chi non se ne fosse accorto che lui sta alla Fifa «da due generazioni». Prova a cucire insieme «il dna del campione» e il razzismo nel calcio, prova a fare i complimenti a Boateng per il coraggio» e contemporaneamente a insistere sul fatto che lasciare il campo è sbagliato: «Bisogna trovare un altro modo». Toccherebbe a lui, ma non sembra abbia grandi idee in proposito.

    andres iniestaandres iniesta

    Quando sfila la squadra ideale appare la Liga al completo: 5 titolari del Barcellona, 5 del Real Madrid e 1 dell'Atletico Madrid. Non c'è posto per Pirlo (7° in classifica generale), non c'è traccia del Chelsea campione d'Europa e non si capisce perché la formazione sia monotematica. Messi è un fuoriclasse assoluto, di più, è fuori categoria, ma il format di questi premi scricchiola.

     

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