Dagotraduzione dal New York Times
(articolo uscito il 6 febbraio 2014, quattro giorni dopo la morte di Phillip Seymour Hoffmann)
Morte di Philip Seymour Hoffman, folla davanti casa
È giorno, e in un parco giochi del Greenwich Village c’è un padre con i suoi figli. È tardo pomeriggio, e vicino al bancomat di un negozio di alimentari c’è un uomo trasandato, che ogni dieci minuti preleva 200 dollari. È sera, e un tifoso scrive ad un amico per invitarlo a vedere i Knicks.
Gli ultimi giorni di Phillip Seymour Hoffman sono stati un mix di affari, famiglia, droga, culminati in un’overdose di eroina che gli è stata fatale. Il suo corpo senza vita è stato scoperto una domenica mattina, sul pavimento del bagno, con un ago ancora conficcato nel braccio.
Memoriale per Hoffmann
A detta di tutti, è morto da tossicodipendente; alternava periodi di normalità esteriore a comportamenti impulsivi. Girava film campioni d’incasso. Faceva incontri di lavoro. Giocava con la palla. Si sbronzava. Comprava droga.
Il viaggio di quest’uomo, morto a 46 anni da solo, è stato tutto tranne che privato. Al Greenwich Village, dove viveva, era una sorta di ambasciatore, i vicini lo vedevano spesso spingere passeggini, fumare una sigaretta in veranda o dare indicazioni a qualche turista. In poche parole, un newyorkese qualunque, ma con un Oscar in libreria.
I suoi ultimi giorni non sono stati diversi. Niente di più lontano dal vivere recluso. Si muoveva nel Village e nei dintorni. Rientrando da Atlanta, dove stava girando “Hunter Games”, probabilmente ubriaco, litigò in due aeroporti diversi.
Hoffmann al Sundance festival
Era apparso sotto tono e trasandato anche l’ultima volta che s’era visto in pubblico, al Sundance Film Festival, il 19 gennaio, durante la presentazione dei suoi film “God’s Pocket” e “A Most Wanted Man”. Ma gli amici hanno raccontato che Hoffmann aveva spesso l’aria di aver fatto festa tutta la notte anche se si era appena alzato dopo una bella dormita.
Sempre al Sundance, rispondendo a un editore che non lo aveva riconosciuto e chiedeva il suo mesterie, disse: «Sono un eroinomane».
In altri momenti, si era comportato come sempre.
philip seymour hoffman e marisa tomei onora il padre e la madre
«L'ho visto e l'ho salutato», ha detto Howard Cohen, presidente di Roadside Attractions, il distributore che ha portato "A Most Wanted Man" al festival. «Era molto gentile e amichevole e ha detto: “Sono felice di partecipare”. È stata una conversazione normalissima». Sempre al Festival, Hoffmann aveva raccontato di avere poco tempo per vedere i film, ma di aver apprezzato “Frozen” con i suoi figli.
Dopo il Festival Hoffman se n’era tornato a New York, a vivere da solo in un appartamento in affitto a Bethune Street per via della separazione dalla moglie Mimi O’Donnell, rimasta a Janet Street con i loro tre figli.
mike nichols philip seymour hoffman 2
A dicembre, durante la riunione di un gruppo di supporto, Hoffman aveva ammesso di essere ricaduto nella droga. Alla domanda: “da quanto tempo non fate uso di sostanze, giorni, mesi o anni?”, l’attore aveva risposto: «Conto i giorni».
«Ha alzato la mano, ha detto il suo nome e ha confessato che non si drogava da 28 o 30 giorni», ha detto un testimone anonimo. Hoffman era ben rasato e ben vestito. «Sembrava fantastico, sembrava totalmente, totalmente normale».
Quella con la droga è stata una lotta che ha preso sul serio. «Phil è stato pulito per oltre 25 anni e ha conquistato il massimo grado possibile, conoscendo la sua natura», ha detto il drammaturgo David Bar Katz, suo grande amico, tra i primi a scoprire Hoffman morto. «Era contro ogni aspetto del consumo di droga».
philip seymour hoffman e robin wright
Il 25 gennaio Tatiana Pahlen, una scrittrice, aveva incontrato Hoffmann nell’ascensore. I due si erano conosciuti un paio di anni prima durante un reading al Joe’s Pub. Siccome ne era in programma un altro due giorni dopo, Pahlen gli aveva chiesto se si sarebbe unito a loro. «Oh no, sarò ad Atlanta» aveva detto Hoffmann. Sembrava felice, ha raccontato poi la scrittrice, forse un po’ “su di giri”, e la sua pelle «non era sana, era in pessime condizioni».
L’attore è arrivato ad Atlanta la scorsa settimana per girare le scene finali del film "Hunger Games", in uscita nel 2015. Un cameriere lo ha fotografato seduto in un bar nel centro di Atlanta, ma non è chiaro, dalla foto, cosa ci fosse nel suo bicchiere.
VEGLIA SEYMOUR HOFFMAN SEYMOUR HOFFMAN E MIMI ODONNELL
Quando Hoffman è tornato da Atlanta, le sue condizioni erano tali che Theresa Fehr, dirigente, lo ha scambiato per un «barbone». «Era molto ubriaco».
Dopo il volo per l'aeroporto La Guardia – durante il quale è stato fotografato, sempre da uno sconosciuto, accasciato sul sedile – è stato allontanato dal cancello su un carretto motorizzato.
«È passato davanti a me e alla mia fidanzata», ha detto Andrew Kirell, editore di Mediaite, blog sui media. «Era straordinario quanto fosse orribile». Lo hanno riconosciuto subito: «Io e la mia fidanzata siamo suoi grandi fan».
Sabato mattina, Hoffmann sembrava tornato in pista, e si era presentato al Chocolate Bar chiedendo un espresso. I suoi colleghi hanno raccontato che era preoccupato per alcune possibilità future e per una serie di Showtime. Doveva tornare ad Atlanta la settimana successiva.
AMY ADAMS E PHILIP SEYMOUR HOFFMAN
Katz, il drammaturgo suo amico, lo aveva invitato a mangiare una bistecca prima di ripartire.
Nel pomeriggio, Hoffmann aveva incontrato l’ex moglie e i figli in un parco giochi. La donna ha poi raccontato che le era sembrato sballato.
Intorno alle 17:00, Paul Pabst, produttore esecutivo di "The Dan Patrick Show", un programma sportivo, stava camminando nel Village con la sua famiglia quando ha notato Hoffman. Sua sorella ha chiamato l'attore, che si è voltato per darle il cinque. «Mia sorella mi ha guardato e ha detto: 'Wow, non aveva un bell'aspetto'».
Intorno alle 19.30 Hoffman ha cenato insieme ad altri due uomini all'Automatic Slim's, un popolare bar del West Village che frequentava regolarmente, e che ha lasciato prima delle 21.30.
David Bar Katz
La polizia ha detto che poi ha prelevato 1.200 dollari dal bancomat di D'Agostino, una drogheria vicino al suo appartamento, in sei transazioni da 200 dollari ciascuna. È rimasto lì un’ora.
Alle 20.44 ha scritto all’amico Katz: «vuoi guardare la seconda metà della partita dei Knick?».
Quattordici minuti dopo, alle 20.58, il signor Hoffman ha inviato un altro messaggio: «tipo alle 22.15».
Ma Katz ha detto di aver letto l'invito solo più di un'ora dopo. Alle 23:30, dopo aver visto per la prima volta i messaggi, ha scritto ad Hoffman: “Sono appena uscito dalla cena. Dove sei?"
Il corpo di Hoffmann viene rimosso
Non c'è stata risposta.
Chocolate Bar VEGLIA SEYMOUR HOFFMAN TRIBUTI E FIORI DAVANTI ALLA CASA IN CUI SEYMOUR HOFFMAN STATO TROVATO MORTO Automatic Slim VEGLIA SEYMOUR HOFFMAN MIKE NICHOLS E DIANE SAWYER VEGLIA SEYMOUR HOFFMAN MIMI ODONNELL VEGLIA SEYMOUR HOFFMAN MIMI ODONNELL CON LE FIGLIE VEGLIA SEYMOUR HOFFMAN MIMI ODONNELL TALLULAH WILLA E COOPER VEGLIA SEYMOUR HOFFMAN MIMI ODONNELL VEGLIA SEYMOUR HOFFMAN TALLULAH LA FIGLIA DI SEYMOUR HOFFMAN E MIMI ODONNELL Drogheria D Agostino VEGLIA SEYMOUR HOFFMAN COOPER IL FIGLIO DI SEYMOUR HOFFMAN VEGLIA SEYMOUR HOFFMAN CATE BLANCHETT VEGLIA SEYMOUR HOFFMAN BEN STILLER VEGLIA SEYMOUR HOFFMAN AMY ADAMS VEGLIA SEYMOUR HOFFMAN JOAQUIN PHOENIX