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    GLI SCRITTORI ITALIANI? VOGLIONO LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE DROGATA – DAGOSPIA E “REPUBBLICA” DEVONO TACERE SU DE RIENZO CON L’EROINA SUL COMODINO. I NOSTRI AMICI NON SI TOCCANO: È LA PRIMA REGOLA DI TUTTE LE CONGREGHE. MAGARI LO SI ALLUDE IN UN ROMANZO COME “L’ISOLA DELL’ABBANDONO” DI CHIARA GAMBERALE, OVE SI RACCONTA DI UN ‘MARITO UN PO’ TOSSICO’, MA NON È EMANUELE TREVI, QUELLO DELLO STREGA CHE SCRIVE SUL “CORRIERE”: È FICTION, NON SIAMO NOI - ECCO LA LORO GRANDE AMBIZIONE: NASCONDERE I VIZI E PUBBLICARE PER LA CASA DEL BERLUSCA, SCRIVERE PER IL GIORNALE DEGLI AGNELLI E ASSICURARSI, COSÌ, RECENSIONI PER I PROSSIMI LIBRI. ALTRO CHE BAUDELAIRE O JIM MORRISON!


     
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    charles baudelaire charles baudelaire

    DAGOREPORT

     

    Vizi privati e pubbliche virtù. Ultrà per i Premi letterari, democristiani per natura. Dove sono le “nevi” di un tempo, quando Baudelaire rivendicava di aver fondato il Club des Hashischins, i mangiatori di hashish di Parigi? Ci facevano la fila, incuranti dei reporter dell’epoca, Victor Hugo, Theofile Gautier, Gerard de Nerval e Alexandre Dumas - che fa assumere hashish pure al suo Conte di Montecristo.

     

    E dov’è Samuel Coleridge, che scoprì l’oppio a Malta e raccontò le sue visioni dopate nella “Ballata del vecchio marinaio”? E Thomas De Quincey, che in “Confessioni di un oppiomane” racconta a tutti la sua vita della quale l’oppio fu compagno?  Si abbandonò alla droga Edgard Allan Poe, che però scrisse di “essere più stimolato dall’alcol”; Jean Cocteau sosteneva che doveva all’oppio “le ore più perfette della vita” mentre Proust si curava con lo stramonio, “l’erba del diavolo”: si chiuse in una stanza con pareti isolate e non uscì fino a “Recherche” completata.

     

    Ginsberg Ginsberg

     

    E dove sono Ginsberg, Bourroughs, Ferlinghetti e Kerouac che cercavano nella mescalina e nell’Lsd un mondo mistico, con Burroughs che dichiarò ai giornali americani di trasferirsi a Tangeri “perché poteva fumare in tranquillità ogni tipo di erba e incontrare ragazzi di tutte le nazionalità e farne i suoi amanti” (anche minorenni)?

     

    I dannati del rock, quelli che morivano sempre a 27 anni, molti strafatti di ero, finirono sempre sui giornali senza che i loro amici lo negassero. Il fondatore dei Rolling Stones, Brian Jones, fu consumato dai vizi; la leggenda della chitarra Jimi Hendrix e il frontman dei Doors, Jim Morrison, morirono per overdose da barbiturici e eroina; Janis Joplin fu trovata stesa nella sua stanza d’hotel dopo aver assunto eroina e alcool.

    jim Morrison parigi jim Morrison parigi

     

    C’è droga in tutte le loro canzoni, la rivendicano senza vigliaccherie, senza discrezioni moralistiche o opportunismi: “Questa è la fine, una bella amica. Questa è la fine, la mia unica amica, la fine.” (“The end” dei Doors); ““Se vuoi essere fuori, devi procurartela; Cocaina” (“Cocaine” di Eric Clapton); “Bianco calore scalda il mio amore / bianco calore sfondami il cuore / bianco il mio dio ciò che è mio è tuo” (“La sottile linea bianca”, Afterhours)…

    nancy spungen e sid vicious nancy spungen e sid vicious

     

    Sid Vicious, dei Sex Pistols, morì a 21 anni di droga dopo esser stato accusato di aver fatto fuori la fidanzata Nancy Spungen. Bon Scott, paroliere degli AC/DC, nel 1980 uscì di casa per comprare dell'eroina senza mai fare ritorno. 

     

    Per Hillel Slovak dei Red Hot Chili Peppers andò così: si era allontanato dal gruppo perché le crisi di astinenza gli impedivano di suonare: il 27 giugno 1988, la polizia, allertata dagli altri membri della band che non riuscivano a contattarlo, trovò il corpo di Hillel senza vita nel suo appartamento di Hollywood. L'autopsia chiarì che era morto per overdose di eroina. Gli amici lo piansero, scrissero i giornali.

     

    libero de rienzo libero de rienzo

    Ora la droga è rimasta solo nella fiction, vi si allude per ottenere successo, ma non c’entra con noi. La si vede, magari, nella trilogia Smetto quando voglio sulle vicende di una banda di giovani precari che si improvvisano spacciatori interpretata da Libero De Rienzo – ma è una fiction, non siamo noi.

     

    Magari lo si allude in un romanzo come “L’isola dell’abbandono” di Chiara Gamberale (figlia di un “boiardo” di Stato vicino alla Dc), ove si racconta di un marito un po’ tossico – ma non è Emanuele Trevi, quello dello Strega che scrive sul “Corriere”: è fiction, non siamo noi. Non c’è problema: film di plastica, libri di cartone, storie di amici dei quali si può parlare (anche per vincere lo Strega), ma fino a un certo punto.

    Emanuele Trevi Emanuele Trevi

     

    Già, cannibali Stile Libero in libreria, sostenuti dal marketing editoriale del Berlusca, ma un po’ vegani figli di papà in black tie quando serve. In prima fila a difendere terroristi e rom nei libri contro il Capitone, ma pur sempre con vista sulle terrazze romane. Non siamo noi, non siamo noi  e se riguarda un nostro compagno, la verità, allora, non si deve sapere.

    trevi e veronesi trevi e veronesi

     

    Altro che Baudelaire o Jim Morrison! Noi rivendichiamo per finta, non per davvero! Dagospia deve tacere su De Rienzo eroinomane e persino l’amica “Repubblica” deve venir meno al primo compito di un giornale: dare le notizie. E giù telefonate, pressioni, tweet e stupore social. “Che schifo che lo dicono”.

     

    CHIARA GAMBERALE E EMANUELE TREVI CHIARA GAMBERALE E EMANUELE TREVI

    Già, che vergogna dire la verità quando è un nostro compagno che muore di eroina! Non dovremmo nascondere la polvere sotto il tappeto persiano? Si può, si deve dire dell’assessore leghista che gira con la pistola credendosi un John Wayne, ma va taciuto che il povero De Rienzo teneva l’eroina sul comodino.

     

    I nostri amici non si toccano: è la prima regola di tutte le congreghe, dei patti di sangue. E poi è tutta gente che vive in periferia come il ministro Orlando, che fa giusto un po’ di sport al Tennis club, che è all’Ultima spiaggia per un tuffo che poi, guarda caso, finisce sempre a scrivere per i giornali della borghesia.

     

     

    libero de rienzo libero de rienzo

    Ecco la grande ambizione: nascondere i vizi e pubblicare per la casa del Berlusca, scrivere per il giornale degli Agnelli e assicurarsi, così, recensioni per i prossimi libri e nuove relazioni con “Gli amici della domenica”. Che poi, la domenica, è il giorno della Messa, quello da santificare come facevano i democristiani - che, però, loro, ci credevano davvero.

     

    https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/cani-nulla-sono-loro-protagonisti-nostra-modernita-277335.htm

     

    https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/intellettuali-sinistra-che-invocano-censura-morte-de-277369.htm

    emanuele trevi si aggiudica il premio strega -2021 emanuele trevi si aggiudica il premio strega -2021

     

    Emanuele Trevi Emanuele Trevi chiara gamberale sandro veronesi elisabetta rasy chiara gamberale sandro veronesi elisabetta rasy CHIARA GAMBERALE - L ISOLA DELL ABBANDONO CHIARA GAMBERALE - L ISOLA DELL ABBANDONO PIA PERA EMANUELE TREVI PIA PERA EMANUELE TREVI emanuele trevi cover emanuele trevi cover emanuele trevi adriano sofri emanuele trevi adriano sofri

    Hillel Slovak Hillel Slovak allen ginsberg by richard avedon allen ginsberg by richard avedon allen ginsberg jack kerouac allen ginsberg jack kerouac

     

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