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    QUATTRO RUOTE SPOSTANO IL CORPO E DUE RUOTE MUOVONO L'ANIMA - COME OGNI ESTATE, RI-ESPLODE LA LETTERATURA "DA MOTOCICLISTA" - LUCA BEATRICE: "NUMEROSI SONO I LIBRI DI VIAGGIO, MASCHERATI A VOLTE DA RACCONTO DI FORMAZIONE, FIGLIATI DALLA BEAT GENERATION. IN ITALIA LE MOTO AFFASCINANO ANCORA UN PUBBLICO ADULTO CHE SUL SELLINO CI È CRESCIUTO PERCHÉ AI NOSTRI TEMPI RAPPRESENTAVA IL PRIMO DESIDERIO. SI APPASSIONERANNO ANCHE I GIOVANI?"


     
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    Luca Beatrice per “Libero Quotidiano

     

    LUCA BEATRICE LUCA BEATRICE

    Quattro ruote spostano il corpo e due ruote muovono l'anima. Si spiega così lo spazio non indifferente che occupa la letteratura motociclistica, ogni estate si ripropone con libri nuovi o riedizioni di testi classici, perché non c'è niente da fare appena ritorna la bella stagione la belva chiede di uscire dal garage e riprendere la strada, che sia il nastro d'asfalto sotto il sole cocente o lo sterrato polveroso e infido alla ricerca di nuove avventure.

     

    lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta

    Tra i testi che hanno fatto storia sono soprattutto i colti, non solo smanettoni, a citare Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta di Robert Pirsig, scomparso nel 2017, autore del roman philosophique più celebre sul quale i puristi storcono il naso, poiché a tratti la moto appare un pretesto per interrogarsi sul senso della vita.

     

    Numerosi sono i libri di viaggio, mascherati a volte da racconto di formazione, figliati dalla Beat Generation, dove si sogna invidiando chi come l'avventuriero Ted Simon o l'attore Ewan McGregor dall'altra parte del mondo in moto ci è andato davvero riportando indietro un tesoro incalcolabile di esperienze umane.

     

    TEORIA E PRATICA

    Anche l'estate 2022 offre qualcosa di appassionante da leggere a chi ama il rumore del bicilindrico.

     

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    Un'avvertenza accomuna le storie più spericolate: ci vuole testa sul collo, bisogna usare il cervello e mille scrupoli perché andare in moto è pericoloso e farsi male un attimo. Lo afferma persino Ralph "Sonny" Barger, mito assoluto degli Hell's Angels, nato nel 1938 a Modesto in California, uno che ha passato la vita tra strada, risse, officina e prigione, che ogni giorno usala sua Harley Davidson e solleva 130 chili sulla panca.

     

    let s ride l arte di andare in motocicletta let s ride l arte di andare in motocicletta

    Theoria ha appena tradotto Let's Ride. L'arte di andare in motocicletta, che pur presentandosi come un vero e proprio manuale per conoscere, saper riparare e guidare al meglio l'unico mezzo meccanico per cui valga la pena di vivere, contiene perle di saggezza e aneddoti dal mondo della cultura alternativa, ribelle e ancora molto controversa.

     

    Sonny è una leggenda americana, un individualista che rispetta il codice d'onore dei biker - anzi degli harleisti che formano un mondo a parte. Oggi per lui invecchiare non è un dramma, ha superato la tendenza all'autodistruzione e non gliene frega niente di inseguire il limite a ogni costo. Si prende cura di se stesso, dieta sana e palestra «perché più a lungo rimango in salute, più a lungo potrò andare in moto».

     

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    Barger dispensa consigli utili che non sono mai scontati, cominciando dal funzionamento e dalla cura per il proprio ferro. La vera lettura appassionante è però il superclassico Hell's Angel, riproposto sempre per Theoria in edizione illustrata da fotografie di repertorio dal gusto vintage.

     

    BANDE E TRIBÙ

    Rifiutati dal mondo della contro cultura che li bollava come violen ti, machisti e razzisti, la pessima fama degli Hell's Angels deriva soprattutto dall'episodio di Alta mont del 1969, quando incaricati del servizio d'ordine per il concerto dei Rolling Stones causarono risse e un morto.

     

    hell s angel hell s angel

    Eppure la loro filosofia di vita non è mai tramontata e almeno dal punto di vista iconografico definisce bande e tribù di biker come quelle che si vedono ai megaraduni in Europa e negli Usa.

     

    LEZIONI AMERICANE

    Sbarcando in Italia, dove le strade sono più strette e le distanze non così infinite, una lettura davvero piacevole è La curva perfetta. Note per il motociclista del terzo millennio appena uscito da Giunti. Gli autori Carlo Cianferoni e Paolo Sormani sono entrambi degli anni Sessanta, segno inequivocabile che le moto affascinano ancora un pubblico adulto che sul sellino ci è cresciuto perché ai nostri tempi rappresentava il primo desiderio. Si appassioneranno anche i giovani?

     

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    Loro intanto la tirano alta, utilizzando come traccia le cinque Lezioni americane di Italo Calvino, leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità e molteplicità, «virtù cardinali, i pilastri fattuali, morali e spirituali della guida della motocicletta su strada», una per ogni dito del guanto. Il saggio alterna un vero e proprio corso di guida a considerazioni stilistiche sul modo di andare in moto, quale veicolo scegliere, come vestirsi e come affrontare le curve o caricare il bagaglio, scampoli di filosofia.

     

    Storie di uomini e motociclette dove l'eroe parte e torna solo, sa capire i battiti di un motore a pochi centimetri dall'asfalto. Libri da finire in fretta e correre veloci verso nuove avventure, consapevoli che la strada non è una pista, lo ripetono sovente Cianferoni e Sormani ed è bene ricordarlo fino alla noia.

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