Estratto dell’articolo di Mario Sechi per “Libero Quotidiano”
lucia pasqualini - francesco maria talo' - Musalia Mudavadi
Francesco Talò, classe 1958, ambasciatore di lungo corso, è un uomo colto, sottile, con il guizzo dell’ironia. In un paese dove pochi trovano coraggio e il senso del dovere è una pagliuzza d’oro nel fiume, si è dimesso dall’incarico di responsabile dell’ufficio diplomatico di Palazzo Chigi. È la storia di una telefonata e di un intrigo internazionale. […]
Era una telefonata programmata?
«L’interlocutore era interessante. Abbiamo ricevuto una mail proveniente da un indirizzo plausibile e quindi si è svolta la telefonata con i suoi normali preparativi. Nella conversazione il presidente del Consiglio ha dimostrato una perfetta coerenza tra il suo pensiero ben conosciuto e le cose che ha detto. Questo è l’episodio, è adesso evidente che la gestione dell’episodio avrebbe potuto essere migliore, perché altrimenti non saremmo caduti nell’inganno.
Francesco Maria Talo
Un inganno che ci accomuna a tanti leader illustri, dotati di importanti apparati, strutture che li assistono, paesi che dedicano alla sicurezza una notevolissima attenzione. Non deve succedere, ma è successo. Per questo io ho ritenuto giusto assumermi la responsabilità per non aver effettuato quelle verifiche supplementari che sarebbero state opportune, sia pure in un contesto di grande impegno, di sovraccarico di lavoro del mio ufficio e di plausibilità del messaggio ricevuto.
La vicenda ha suscitato uno scalpore che credo non si sia verificato in casi analoghi altrove e così ho ritenuto di dover rassegnare le mie dimissioni, anche perché spero che questo possa contribuire a continuare quel percorso avviato con il presidente del Consiglio che ha portato tanti importanti successi alla politica estera italiana in questo scorso anno, risultati che sono riconosciuti dall’opinione pubblica e soprattutto nel mondo.
Francesco Maria Talo.
Meloni è diventata rapidamente una protagonista nella scena politica europea e internazionale, grazie alla sua competenza, capacità di interloquire con i leader mondiali, grazie all’impegno profuso insieme intorno a alcune linee di azione su tutti i principali temi dell’attualità internazionale, abbiamo avuto sfide senza precedenti che si sono cumulate l’una con l’altra, un intreccio davvero terribile, a partire dalla guerra in Ucraina e ora al conflitto in Medio Oriente».
Ambasciatore, lei ha quindi scelto le dimissioni per aiutare tutti a superare questa fase?
«È una questione di coerenza, è il mio modo di essere, io credo sempre opportuno assumersi le proprie responsabilità. Capisco che non sia molto comune, ma è un mio modo di essere. Penso di essere stato coerente, io prima di 40 annidi carriera diplomatica, sono stato ufficiale dei carabinieri, questa è un’esperienza che mi è rimasta per sempre, anche perché viene da una tradizione di famiglia. […]».
MARIO SECHI
Si aspettava un’azione di disturbo del Cremlino?
«Sappiamo che c’è un’attenzione della Russia nei confronti dei paesi occidentali, soprattutto su una nazione come l’Italia che è impegnata con coerenza, con un ruolo importante, a fianco dell’Ucraina nella resistenza all’aggressione. È una cosa di cui non ci si può sorprendere, dobbiamo quindi continuare coerentemente con questo impegno. […]».
Cosa le ha detto Giorgia Meloni?
«Abbiamo ricordato il lavoro fatto nel corso di questo anno insieme, questo mi ha confortato. È consapevole del nostro impegno, il mio e dell’ufficio diplomatico, un impegno senza precedenti. Chi fa tanto una volta può sbagliare, non dovrebbe succedere, ma è successo». […]
francesco maria talo
Quanto le pesa questa vicenda in finale di carriera?
«Ho trascorso un anno importante, con tanti successi della politica estera italiana, è una enorme soddisfazione aver contributo con la mia squadra. E poi ci sarà un futuro». […]
Torniamo alla Russia: quei due non erano dei comici ovviamente.
«Erano... “dual use”, erano dei comici che fanno comodo a qualcuno».
Fare quello che hanno fatto non è facile.
«Per farlo tante volte a tanti interlocutori importanti ci vuole grande abilità e una buona organizzazione».
E bisogna conoscere l’agenda.
«Bisogna capire le priorità degli altri. Per noi in quel momento era l’Africa. E hanno trovato l’esca buona».
Cosa la preoccupa di più in questo scenario?
«Il fatto che non si riesca a comprendere che c’è un interesse comune: l’interesse a una pace giusta, che deve rispettare il diritto internazionale e quindi la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. È nell’interesse di tutti, anche del popolo russo, che sono sicuro vuole vivere in pace. Bisogna che questo succeda per l’Europa, per la sicurezza europea e per il mondo. […].
mario sechi ospite di otto e mezzo
[…] Ha dei consigli per il suo successore?
«Avrà la stessa guida che ho avuto io, dovrà continuare a correre su dei binari già tracciati, consiglio di continuare a farlo avendo visione, impegnandosi, essendo appassionato del suo lavoro, con interesse e curiosità. Troverà colleghi straordinari con i quali condividere le sue fatiche».
E dovrà ricontrollare tutte le telefonate.
«Su quello sono tranquillo, farà altri errori, come tutti noi, ma quello no, non lo farà».
gennaro sangiuliano giorgia meloni mario sechi pompei
IL PRESIDENTE AFRICANO CON L ACCENTO RUSSO - MEME SULLO SCHERZO TELEFONICO A GIORGIA MELONI tweet sulle scherzo telefonico a giorgia meloni 7 scherzo telefonico giorgia meloni - joe biden - vignetta by osho tweet sulle scherzo telefonico a giorgia meloni 12 tweet sulle scherzo telefonico a giorgia meloni 2 MEME SULLO SCHERZO TELEFONICO A GIORGIA MELONI MEME SULLO SCHERZO TELEFONICO A GIORGIA MELONI