Silvia moroni per il Corriere della Sera
rudex mosca
Arrampicarsi su una parete. Di un edificio, non di una montagna. Alzarsi in piedi su cornicioni e parapetti, senza alcun tipo di protezione. A Mosca un gruppo di giovani ha intrapreso una nuova forma di ribellione all' autorità e denuncia, «per sentirsi vivi, sfidando anche la gravità». A raccontare il fenomeno dei «Rudex» (« Roof and decay exploration », tradotto significa «esplorazione dei tetti e della decadenza»), è un reportage della Reuters firmato da Maxim Shemetov.
Il gruppo, formato nel 2008 da cinque ragazzi, quattro russi e un francese, si era fatto conoscere con l' impresa portata a termine da Konstantin Drykin nell' agosto del 2014, scalando il più alto edificio di case popolari dell' era staliniana, 176 metri, vicino al Cremlino. Preceduto nel 2013 da Georgy Lanchevskiy che arrivò alla sommità dell' Università di Mosca, a 240 metri.
rudex mosca 1
L' intento dei «Rudex» è quello di proporre la versione russa della moda occidentale conosciuta come «Urbex» (abbreviazione di urban exploration ), la scoperta di luoghi abbandonati e poco accessibili, che vengono fotografati, lasciando tutto inalterato. Il movimento non ha intenti politici ed è lontano da qualsiasi ideologia. Il gruppo cattura qualche immagine di edifici moscoviti in decadenza e le pubblica sui social dei suoi appartenenti per sensibilizzare il pubblico sullo stato dell' edilizia e sul decoro della città.
Rudex
I ragazzi temono che le autorità possano introdurre una legislazione che inasprisca le pene verso quello che per loro è solo un «passatempo», non rendendosi conto della sua pericolosità. Nessuno dei cinque, fortunatamente, ha ancora riportato lesioni. La risposta alla critica è, ovviamente, un' ennesima provocazione: «Cosa dovremmo fare - domanda Grigory Shukhov, membro del gruppo -. Stare seduti a casa a bere alcolici o magari drogarci? C' è chi ama lanciarsi con il paracadute, chi va in chiesa, chi scia. Io scalo gli edifici e passeggio sui tetti».
RUDEX A MOSCA