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    VADE RETRO, SEXY SHOP - QUEL BACCHETTONE DEL SINDACO DI SORRENTO HA VIETATO L’APERTURA DEI SEXY SHOP IN CENTRO: CHI VORRÀ CIMENTARSI IN QUESTA ATTIVITÀ POTRÀ FARLO, MA LONTANO DA CHIESE E LUOGHI DI CULTO, IL CIMITERO, L’OSPEDALE, LE SCUOLE, I PARCHI, I TEATRI, I CINEMA. NON SOLO: COME I NEGOZI DI CANNABIS LIGHT, DEVONO STARE A UNA DISTANZA DI ALMENO “200 METRI DI CAMMINAMENTO PEDONALE”. IL MOTIVO? LA FANTOMATICA TUTELA DEL DECORO...


     
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    Estratto del'articolo di Giovanni Santaniello per www.corriere.it

     

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    Se a Sorrento qualcuno vorrà aprire un sex shop, sarà costretto ad andare in periferia. Lo ha stabilito con una ordinanza il sindaco Massimo Coppola dopo che un esercente avrebbe voluto aprirne uno lungo il centralissimo corso Italia, proprio nei pressi della cattedrale dedicata ai santi Filippo e Giacomo.

     

    Così, sebbene in parrocchia raccontino che nessuno ne sapesse nulla e che, di conseguenza, nessuno abbia mai fatto pressioni in tal senso, il primo cittadino ha pensato che è meglio non mischiare il sacro col profano. O, quantomeno, di preservare il nome di Sorrento come una città votata al romanticismo, ma evidentemente non al sesso. In ogni caso, nell’ordinanza si vieta l’apertura in centro oltre che di sex shop, anche di negozi destinati alla vendita di canapa o derivati.

     

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    Il fine, si legge nell’atto, è quello di «garantire la tutela del pubblico decoro, del buon costume e dell'ordine pubblico: l'apertura sul territorio di questi esercizi commerciali può ledere l'etica, la morale e la sensibilità dei residenti e dei turisti».

     

    E insomma: ciò che bisogna evitare, secondo il sindaco eletto nel 2020 a capo di un raggruppamento civico, è il «turbamento della sensibilità dei cittadini residenti, nonché dei minori rientranti in una fascia di età fragile che deve essere tutelata riguardo allo sviluppo psico-fisico». Quindi, vicino a «chiese e luoghi di culto, cimitero, ospedale, scuole di qualsiasi ordine e grado, parchi giochi, teatri, cinema e luoghi di aggregazione», nessun negozio di cannabis light, sex shop e «similari».

     

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    Vade retro: devono stare a una distanza di almeno «metri 200 di camminamento pedonale» da questi luoghi sensibili. Di conseguenza, vista la dimensione della città, se qualcuno vorrà cimentarsi nel settore, sarà costretto ad inaugurare il suo negozio fuori la zona rossa circoscritta dal sindaco. [...]

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