1 - MACRON, L'EUROPA DEI DIRITTI
Marco Bresolin per "la Stampa"
emmanuel macron al parlamento europeo di strasburgo
Lui inizia volando alto, con un discorso lungo sette pagine che mette a fuoco le sfide e le priorità della presidenza francese dell'Unione europea. Annuncia persino qualche novità, come l'idea di riscrivere la Carta dei diritti fondamentali dell'Ue per inserire il diritto all'aborto, tema «caldo» dopo l'elezione della maltese Roberta Metsola alla testa dell'emiciclo.
Oppure la proposta di negoziare direttamente con la Russia «un nuovo ordine di sicurezza e stabilità», smarcandosi così dagli Stati Uniti. Ma i suoi avversari politici lo trascinano in un'arena elettorale tutta francese. E lui, Emmanuel Macron, non si sottrae. Risponde a tono, li irride. Così l'Aula del Parlamento europeo di Strasburgo si trasforma in una specie di studio televisivo dove va in onda anche il primo confronto tra due candidati all'Eliseo.
emmanuel macron al parlamento europeo
L'altro è Yannick Jadot, eurodeputato in corsa per i Verdi, che ottiene la vetrina solitamente riservata ai capigruppo per attaccare il suo rivale. Paragona Macron a Meryl Streep in «Don't Look Up» («Lei passerà alla storia come il presidente dell'inazione climatica»), rivolgendosi direttamente al presidente e voltando le spalle al resto dell'Aula. Con un atteggiamento che verrà poi contestato dai suoi stessi compagni di partito: «Jadot, parlando a nome del nostro gruppo, ha usato questa occasione per fare un discorso elettorale da candidato alle presidenziali. Questa roba non fa per me», ha subito preso le distanze il tedesco Reinhard Butikofer.
emmanuel macron roberta metsola
Macron sorride, si rivolge al rivale chiamandolo «Monsieur le Président» e rincara difendendo la tassonomia Ue che promuove il nucleare come fonte energetica «green». Nei corridoi del Parlamento si aggira Jean-Luc Mélenchon, candidato de «La France Insoumise» in cerca di telecamere per attaccare il capo dell'Eliseo, ma i due non si incrociano.
Dentro l'Aula ci pensa la sua compagna di partito Manon Aubry a stuzzicare «Doctor Emmanuel & Mister Macron», reo di fare proposte per introdurre l'aborto tra i diritti fondamentali Ue dopo aver deciso di sostenere la candidatura di Metsola e di parlare dell'importanza dello Stato di diritto per poi scegliere di iniziare il semestre di presidenza con una visita a Viktor Orban.
emmanuel macron
Lui ribatte colpo su colpo e durante la replica ne ha anche per Jordan Bardella, presidente del Rassemblement National di Marine Le Pen: «Il suo discorso merita rispetto perché lei ha detto una serie di stupidaggini sulle questioni europee, ma lo ha fatto con coerenza. Anche se questo non rende vere le sue stupidaggini».
Anche il tedesco Manfred Weber, capogruppo dei popolari, sveste i panni del leader europeo per indossare quelli del politico di parte con un poco elegante endorsement nei confronti della candidata dei repubblicani all'Eliseo: «Con Valérie Pécresse gli elettori francesi potranno trasformare in realtà l'uguaglianza di genere, votando per la prima volta una donna».
yannick jadot contro macron
Macron fa una smorfia, ma evita la replica e cerca di riportare il confronto sul piano europeo. Il cuore del suo discorso attraversa i grandi temi che sono al centro del programma della presidenza francese. La difesa dello Stato di diritto, il clima, la transizione digitale. Ma anche l'agenda sociale che punta a introdurre «un salario minimo decente per tutti», a «proteggere i diritti dei lavoratori delle piattaforme digitali» e a fissare «delle quote di genere nei consigli di amministrazione delle società».
emmanuel macron da giovane
E poi la riforma di Schengen, il «new deal economico» con l'Africa, la Difesa europea. Strappa un applauso dell'Aula quando dice di voler introdurre, d'accordo con la Germania, il potere di iniziativa legislativa per gli eurodeputati. Mentre sulla riforma del Patto di Stabilità si limita a dire che «il ritorno alla normalità non sarà quello pre-crisi», perché bisognerà tener conto della mole di investimenti necessari per clima, digitale e difesa.
emmanuel macron al parlamento europeo di strasburgo
La giornata di Macron nel ring del Parlamento europeo si chiude con uno scontro con i giornalisti, rimasti per più di un'ora in attesa della conferenza stampa con Roberta Metsola per poi sentirsi dire che «non saranno ammesse domande» a causa degli imminenti impegni del presidente. Molti abbandonano la sala in segno di protesta. «Ho risposto per tre ore alle domande degli eurodeputati», la sua giustificazione prima di lasciare il Parlamento.-
2 - SE LE ELEZIONI FRANCESI «TRACIMANO» A STRASBURGO
emmanuel macron al parlamento europeo
Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"
Quando il candidato ecologista Yannick Jadot gli ha detto in faccia che sembrava Meryl Streep, il presidente Macron ha alzato le sopracciglia e ha mosso la testa come a dire «ah, pure questo». Gliene hanno dette di tutti i colori: «Lei passerà alla storia come il presidente dell'inazione climatica»; «protegge solo multinazionali e miliardari»; «ha detto un mucchio di menzogne» e, appunto, «lei è come Meryl Streep nel film Don't Look Up , preferisce procrastinare piuttosto che agire».
emmanuel macron al parlamento europeo
Il solenne discorso europeista di Macron ieri è stato accolto da critiche durissime da parte degli eurodeputati francesi, che hanno accusato il capo di Stato di strumentalizzare a fini elettorali la presidenza del Consiglio Ue. Uno spettacolo poco edificante, perché a loro volta gli avversari di Macron hanno dato l'impressione di considerare l'Aula di Strasburgo come una specie di dépendance dell'Assemblea nazionale.
emmanuel macron roberta metsola
La Costituzione francese stabilisce una rigida separazione dei poteri e a Parigi i parlamentari non possono interpellare direttamente il presidente. A Strasburgo invece sì, e quindi ieri c'è chi ha approfittato di un'occasione imperdibile, a tre mesi dal voto per l'Eliseo (10 e 24 aprile).
Poco interessati alle parole di Macron sull'Unione europea ma pronti a pronunciare frasi a effetto che avevano l'aria di essere pre-preparate, i parlamentari europei dell'opposizione hanno trasformato la presentazione del semestre francese in un momento della campagna nazionale (e il tedesco Manfred Weber si è spinto a auspicare la vittoria della gollista Valérie Pécresse). Nessuno prova neanche più a evocare un possibile spirito bipartisan , tentazione morta e sepolta, e la violenza della lotta politica francese deborda nelle istituzioni europee.
emmanuel macron al parlamento europeo emmanuel macron roberta metsola 2