1. GIANNI LETTA HA INCARICATO BRUNETTA, NEMICO NUMERO UNO DI SALVINI, DI GESTIRE LA TRATTATIVA TRA FORZA ITALIA E IL GOVERNO
Dagospia, 25 novembre 2020
Brunetta Salvini foto Lapresse
(…) Gianni Letta tesse la tela dei ''responsabili'' e non da ora, con l'obiettivo di mantenere almeno 2/3 dei senatori a bordo e allineati sul sostegno al governo, così da garantire una maggioranza solida. Per questo, ha ingaggiato Brunetta, nemico numero uno di Salvini, caricato a pallettoni per tenere uniti i forzisti.
Ai ribelli è stato fatto un discorso chiaro: alle prossime elezioni il numero di seggi si ridurrà drasticamente. Se oggi passate con la Lega, domani non ci saranno scranni per voi in Parlamento. Mentre se restate con noi, un posto ve lo troviamo. (…)
2. IRA DEL CAPO LEGHISTA PER BRUNETTA: BISOGNA CAMBIARE
Marco Cremonesi per il ''Corriere della Sera''
renato brunetta saluta gianni letta
«Da domani si cambia registro, non ci deve più essere spazio per chi avvelena i pozzi». Matteo Salvini risponde così al leghisti che gli chiedono che cosa sia successo giovedì mattina. Quando Silvio Berlusconi ha sostanzialmente tirato il centrodestra per i capelli nel sì allo scostamento di bilancio.
Nessuno lo escludeva, in realtà, ma sarebbe dovuto arrivare dopo un confronto con il governo che di fatto non c'è stato. Le ire a prima vista paiono concentrate su Renato Brunetta. Il responsabile economico di Forza Italia il sì al governo lo aveva anticipato con pubbliche dichiarazioni e, peggio ancora, la mattina stessa del voto. E così, dalla Lega - ma anche da FdI infuriati quanto i leghisti - è stato fatto sapere a Silvio Berlusconi che l'economista veneziano come referente non sia più gradito: Brunetta era infatti uno dei due azzurri incaricati di mettere a punto il documento del centrodestra con le richieste al governo.
gianni letta e berlusconi
I salviniani sono assolutamente convinti di avere dalla loro anche una parte cospicua di FI, a partire da Antonio Tajani e Licia Ronzulli. Fatto sta che poco prima della conferenza stampa di giovedì mattina, a Berlusconi sarebbe stato detto senza sfumature: «Silvio, di te ci fidiamo ma di alcuni dei tuoi assolutamente no: giocano sporco anche contro di te». In realtà, i leghisti hanno in grandissimo sospetto soprattutto le mosse di Gianni Letta. La convinzione è che il consigliere massimo di Berlusconi si stia muovendo con grande spregiudicatezza in vista dell'elezione del capo dello Stato. Non per nulla ieri Salvini ricordava, solo formalmente al Pd, che il centrodestra, grazie agli eletti nelle Regioni, ha il 46% dei voti per il presidente della Repubblica.
giorgia meloni matteo salvini antonio tajani a catania 1