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    QUELLA SUGLI EXTRAPROFITTI, PIÙ CHE UNA TASSA, SARÀ UN PRESTITO – GIORGIA MELONI È DISPERATA: PER LA MANOVRA MANCANO ALMENO 20 MILIARDI E NON PUÒ FARE A MENO DEL GETTITO DELLA “NUOVA” IMPOSTA SUI RICAVI DEGLI ISTITUTI FINANZIARI. MA I TECNICI DEL GOVERNO HANNO TROVATO LA SOLUZIONE. QUALE? RIDARE INDIETRO I SOLDI ALLE BANCHE! L’IDEA È DI RICONOSCERE UN CREDITO DI IMPOSTA PER UN VALORE PARI O DI POCO INFERIORE A QUANTO VERSATO ALLO STATO…


     
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    GIORGIA MELONI MANGIA GRANCHIO BLU - FOTO DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA GIORGIA MELONI MANGIA GRANCHIO BLU - FOTO DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA

    Estratto dell’articolo di Federico Fubini e Mario Sensini per il “Corriere della Sera”

     

    Garantire il massimo gettito possibile nel 2024, perché servono assolutamente risorse per una manovra di bilancio difficile, e nello stesso tempo alleggerire il peso per le banche. I tecnici del governo e dei partiti […] avrebbero trovato la soluzione per raggiungere entrambi gli obiettivi.

     

    E così placare i malumori nella maggioranza, l’irritazione delle banche, forse in parte anche le preoccupazioni di Bankitalia e Bce. Ma soprattutto confermare la linea del premier, che se ne è assunta la paternità ed ha rivendicato con forza il provvedimento. […]

     

    […] La soluzione per le banche passerebbe per il credito di imposta. A fronte del pagamento della nuova tassa, a metà del prossimo anno, alle banche verrebbe riconosciuto un credito di imposta di un valore pari, o di poco inferiore, che gli istituti potrebbero utilizzare negli anni successivi per compensare le normali imposte da pagare.

     

    giancarlo giorgetti giorgia meloni giancarlo giorgetti giorgia meloni

    Il credito d’imposta potrebbe avere una durata di cinque o dieci anni, e ancora da valutare è la misura dello stesso, se pari al 100% del prelievo sugli extraprofitti o ad una quota inferiore. Una specie di tassa con l’elastico, che oggi si paga e domani si rimborsa.

     

    Ai banchieri […] un punto di caduta del genere non dispiacerebbe. «Meglio un prestito forzoso che un esproprio», dice uno di loro che segue da vicino il dossier. All’esecutivo questo meccanismo garantirebbe l’incasso delle risorse attese per il 2024, circa 3 miliardi di euro.

     

    giorgia meloni gli appunti di giorgia 9 agosto 2023 5 giorgia meloni gli appunti di giorgia 9 agosto 2023 5

    La deducibilità del prelievo dall’imponibile fiscale del 2024, altra strada esplorata, è stata scartata proprio perché avrebbe portato l’anno prossimo meno gettito di quanto necessario nelle casse dello Stato. La ricerca delle risorse con cui finanziare i tanti impegni del 2024, dalla conferma del cuneo fiscale alla riforma dell’Irpef, passando per pensioni, contratti di lavoro e grandi opere, in questo momento è prioritaria.

     

    TASSI DEI CONTI CORRENTI VS TASSI DEI MUTUI TASSI DEI CONTI CORRENTI VS TASSI DEI MUTUI

    Per realizzare il programma il governo deve ancora trovare almeno altri 20-25 miliardi di euro. […] Tra le ipotesi per recupere gettito, però, ci sono anche altri prelievi straordinari, in settori economici che in qualche modo, secondo il governo, si approfittano di situazioni non normali. Il presidente della Farmindustria, Marcello Cattani, preoccupato dalle voci di un possibile prelievo straordinario sui produttori di farmac […] . «[…] spero che una misura simile non sia stata neanche pensata. Chiederemo rassicurazioni», dice il presidente di Farmindustria. «In primo luogo gli extraprofitti nel settore farmaceutico non ci sono. Poi è una questione ideologica: cosa vuol dire extraprofitto quando le imprese competono in un mercato concorrenziale e pagano regolarmente le tasse?». […]

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