Alcune considerazioni sul comunicato della Roma e sulla storia del video hard della ragazza licenziata dal club giallorosso
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1.La società si sostituisce alla vittima: sono la Roma e il gruppo a essere vittima di "un chiaro tentativo di attaccare e destabilizzare" e non la donna a cui hanno rubato un video privato, girato a decine di colleghi, e poi pure licenziata.
2. Non ci sarebbe discriminazione perché anche l’uomo è stato licenziato. Come fosse un merito aver licenziato due persone, invece che una sola. Perché la Roma non ha punito il ragazzo che ha diffuso il video, minorenne all’epoca?
3. Di fatto, con un lungo elenco di parole in avvocatese, si mettono in dubbio i sentimenti della ragazza, che avrebbe cercato "corsie preferenziali a livello lavorativo".
VIDEO HARD IN RETE
4.Nel filmato, dopo il sesso, si sente lei chiedere al fidanzato di farla assumere in società. All’epoca la ragazza lavorava per un’agenzia interinale che forniva servizi all’A.S. Roma. Le sue mansioni, come quelle del fidanzato (assunto invece dai giallorossi), erano quelle di addetta alla foresteria. A contatto, quindi, con la squadra del calciatore e altri minorenni. Perché l’ex gm Tiago Pinto, che ha chiesto il licenziamento di entrambi, non interviene a spiegare la vicenda?
4. Non si esprime solidarietà alle vittime e dispiacere per il fatto che il video sia circolato praticamente mezza Trigoria.
5. Si parla di violazione di codice etico, ma non è scritto nella lettera.
6. Il provvedimento di licenziamento ha riguardato anche il ragazzo? E qual è stato? Hanno rescisso il contratto per giusta causa?
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NEL VIDEO A LUCI ROSSE RUBATO LA DIPENDENTE DELLA A.S. ROMA CHIEDE DI FARSI ASSUMERE IN SOCIETÀ
Estratti da open.online
La prima diffusione del video della dipendente 30enne dell’A.S. Roma che fa sesso con il suo superiore risale a un anno fa. La storia è quella che è già stata raccontata: un ragazzo della Primavera le chiede in prestito il telefono, se ne appropria e ne innesca la circolazione. E mentre gli avvocati smentiscono che sia stato girato a Trigoria e precisano che i due si trovavano in una casa, il Corriere della Sera aggiunge un dettaglio importante: ovvero che nel filmato, dopo il sesso, si sente lei chiedere al fidanzato di farla assumere in società. All’epoca la ragazza infatti lavorava per un’agenzia interinale che forniva servizi all’A.S. Roma. Le sue mansioni, come quelle del fidanzato (assunto invece dai giallorossi), erano quelle di addetta alla foresteria. A contratto con la squadra del calciatore.
Il comunicato
VIDEO HARD
Nel comunicato che ha diffuso ieri la società dei Friedkin ne parla: «È purtroppo vero che nel video emergeva la sussistenza di una trattativa privata riguardante corsie preferenziali lavorative». I giallorossi hanno anche contestato le accuse di maschilismo: «Non c’è stata alcuna discriminazione sessuale e disparità di trattamento. Il provvedimento della società ha riguardato contestualmente entrambi. Anche il ragazzo coinvolto nei fatti». Sempre secondo il Corriere all’inizio i giallorossi volevano chiudere il caso con l’indagine interna. Il calciatore ha confessato di aver rubato il video davanti a Vito Scala, dirigente a Trigoria e amico di Francesco Totti. La donna è stata assunta e spostata ad altre mansioni. Poi l’arrivo della nuova amministratrice delegata Lina Souloukou cambia prospettiva.
TIAGO PINTO
Il licenziamento
E nel riassetto societario varato con i risparmi sui dipendenti chiede spiegazioni su quel contratto, anche perché nel frattempo a novembre il video torna a circolare. A quel punto i due vengono licenziati. E secondo la Roma la decisione è ineccepibile sul piano lavorativo. Anche se evidentemente la decisione sta avendo una portata extracontrattuale. La Repubblica intanto oggi riporta le parole di lei. La ragazza si dice «sconvolta da tutto questo fango». «Non hanno preso nessun provvedimento nei confronti di chi mi ha sottratto un video privato e così personale. Nessun ammonimento dai vertici di Trigoria verso chi, dirigenti, dipendenti e calciatori ha contribuito a far circolare la clip», dice affiancata da Francesco Bronzini, che si occupa di cause di lavoro.
L’indagine della Figc
«Sono profondamente delusa e disgustata dall’atteggiamento di questo club in cui io credevo profondamente», conclude. Intanto sul filmato adesso indaga anche la Figc. Mentre l’avvocato Bronzini fa notare che le trattative su scorciatoie lavorative non sono menzionate nella lettera di licenziamento presentata alla giovane vittima. E secondo quanto risulta al Fatto i due nel filmato parlavano anche di stadio e di stipendi. Se avessero parlato in modo sconveniente di questioni societarie, è il ragionamento, la cosa sarebbe stata contestata da subito.
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