Cristiana Lodi per “Libero Quotidiano”
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Cinque colpi di Smith & Wesson all' alba del 26 giugno. In un lussuoso appartamento di Corso Magenta, 84. Due passi dal Cenacolo di Leonardo. È il 1984. Francesco Moser vince la Milano-Sanremo e il Giro d' Italia. Bettino Craxi ha 50 anni ed è presidente del Consiglio.
Enzo Tortora diventa eurodeputato dopo l' ingiustizia dei 214 giorni di cella per un' accusa infondata. In Italia arrivano i grandi campioni stranieri del calcio.
Si chiamano: Maradona, Rummenige, Socrates.
sotto il vestito niente
Cinque colpi di Smith & Wesson sparati da Terry Broome, modella americana di 26 anni arrivata a Milano per raggiungere la sorella Donna di 25 e top model di successo. Due pallottole vanno a segno e mandano all'altro mondo Francesco D' Alessio.
Quarant'anni, playboy romano, milanese d' adozione e figlio dell' avvocato e "re dei purosangue" Carlo. Un marcantonio alto un metro e novanta.
francesco d’alessio 3
Miliardario per nascita, ex tennista, ex rugbista, ex marito di una mannequin e grande scommettitore alle corse dei cavalli. Incosciente e pasticcione, scombinato e sempre fuori dalle regole, Francesco smette di guidare perché si sfracella contro gli alberi dimenticandosi di guardare la strada. Affitta la solita suite al Grand Hotel de Milan, ma dorme vestito nella hall. Uno che con Terry vuole fare l' amore. E glielo chiede come un ossesso. Davanti a tutti.
Con insinuazioni maleducate e gestacci volgari.
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Lei è a Milano da due mesi. I suoi luoghi, così come per lo sprezzante Francesco, sono le notti del tirar tardi milanese.
Quelle notti che s' affacciano su un palco di ragazze bellissime, tra cocaina e acrobazie sessuali multiple ai soliti party annoiati. È in una di queste notti, nella stagione dei dané, dei soldi facili e della moda costellata da legioni di modelle disposte a tutto pur di ottenere la comparsata in un carosello, che va in scena il delitto. È la "Milano da bere", raccontata un anno dopo da Carlo Vanzina nel film "Sotto il vestito niente".
amicizie e gioielli Terry abita con l' ultimo fidanzato, il gioielliere un po' sovrappeso Giorgio Rotti. Alloggiano al residence Principessa Clotilde, ribattezzato dagli spiritosi dell' epoca Principessa Clitoride. La bella americana, conosce il gioielliere (strafatto di cocaina e alcol) durante un weekend nella villa dell' amico Carlo Cabassi, ricchissimo finanziere, playboy e fratello di Giuseppe, l' uomo di Milanofiori e della Rinascente.
francesco d' alessio
Giorgio le regala un anello di brillanti, con la promessa di sposarla. E poco importa che lei filasse con Claudio Caccia, assicuratore che quella sera in villa s' è addormentato sotto l' effetto degli antinfluenzali.
Tant' è che Terry ne approfitta per fare sesso con Carlo Cabassi, il padrone della villa. Tutto alla faccia dell' arrogante Francesco D' Alessio, respinto con beffa la sera prima.
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Lui viene a sapere di Terry e Cabassi. E apriti cielo! Per punire l' americana inventa la storia che in villa, quella notte, lei se l' è spassata in un' orgia con sei uomini. Ecco il movente del crimine che matura al Nepentha, la discoteca di piazza Diaz trincea obbligata del tirar mattina milanese. È lì, fra le maioliche, il fracasso dei disc jockey, la cocaina e un parterre sociale coi camerieri come unica presenza di rango, che avviene il fattaccio della "patta".
Un accenno di masturbazione inscenato da Francesco D' Alessio davanti a Terry. Quella notte al solito tavolo ci sono gli habitués che danno il tocco mondano e si mettono l' articolo davanti al cognome: il Cabassi, il D' Alessio, il Finzi, il Caccia, il Santambrogio. E si presenta anche il Rotti con Terry. Lei non mangia da due giorni. Ha bevuto qualche succo di frutta e molto whisky e vino bianco.
Poi tanta coca. Terry vede Francesco D' Alessio e ha paura.
terry broome con il fidanzato giorgio rotti
Vuole andare via. Ma non fa in tempo. D' Alessio s' avvicina, le sorride cinico e la insulta con aggettivi e gestacci di scherno maschilista. Terry si alza per rifugiarsi in bagno, lui la segue e le fa avance. Tornano al tavolo e la insulta ancora. Dirà Terry: «Parlava con i presenti e mi dava di continuo della puttana. Diceva che ero una cagna, una lesbica ninfomane. Io avevo un blocco, cercavo di non sentire e volevo solo andare via».
discoteca nephenta
pensieri neri Le parole di D' Alessio si fanno pesanti ed è a questo punto, con Terry che s' irrigidisce, che il fidanzato apprende la storia dell' orgia nella villa di Cabassi.
Si fa brusco e silenzioso. Tornati al residence si fa restituire l' anello. Lei gli dà anche l' orologio. Giorgio va a dormire ma Terry resta sveglia. Fa un cruciverba, si stufa, sniffa ancora.
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Apre i cassetti e accende i giochi elettronici coi quali solitamente si distrae dai pensieri neri. Fantasmi di una biografia patetica e gravata dai guai. Un passato turbolento e cupo nella Carolina del Nord: l' infanzia con i 4 fratelli migrando da una base militare all' altra. Il padre sottoufficiale e reduce dal Vietnam, epilettico, alcolizzato, violento. Poi lo stupro subìto a 16 anni a opera di due motociclisti ubriachi. I suicidi tentati e il matrimonio lampo con un ragazzo tossicodipendente sposato a 18 anni e lasciato a 19.
residence principessa clotilde
È proprio rovistando a tastoni in uno scaffale che Terry trova la pistola di Giorgio. La Smith & Wesson calibro 38 Special che il gioielliere tiene già carica. La modella l' afferra e pensa a D' Alessio. «Ha mandato in fumo il mio matrimonio», nella sua testolina passa questo ed è abbastanza. Terry infila una giacca in lino nero, sopra i jeans. Riempie un flaconcino di coca. Sfoglia l' agenda di Giorgio e trova il telefono di D' Alessio. Chiama, alla donna che risponde si presenta come Diana. Francesco manda a dire che l' aspetta. Terry chiude la pistola nella borsetta. Sono le sei del mattino.
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Chiama un taxi, prima di salire entra in una cabina telefonica e sniffa ancora. Dieci minuti ed è in Corso Magenta 84. D' Alessio le sorride. Lei è furibonda ma lo segue in camera da letto. In casa c' è la modella americana Marie Laure Rojko, bellissima, 21 anni, che ha risposto al telefono e a scanso di equivoco si chiude in cucina. Terry e Francesco sniffano. Lui ci prova. Litigano.
Terry estrae la pistola e spara.
terry broome e il primo marito
A vuoto. Francesco le afferra un braccio e lei preme di nuovo il grilletto centrandolo al petto e alla testa. A bruciapelo.
Marie Laure corre al quarto piano da Carlo Cabassi, il fidanzato che ha salutato prima di fermarsi da Francesco. Lo avverte che il suo amico è morto.
Carlo manda il maggiordomo a controllare, poi scende e per prima cosa fa sparire la cocaina. Sposta il corpo verso l' ingresso, stravolge la scena dell' omicidio. Poi chiama l' ambulanza. E una volante. Terry intanto è già sul taxi verso il residence. Come in un giallo di Agatha Christie.
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Sono le 7.30: «Voglio tornare a casa a Elgin», dice a Rotti. Lui l' accompagna a Linate, in tempo per il volo diretto a Zurigo delle 10.30. Le dà anche 300mila lire. Prima di imbarcarsi telefona alla sorella, «mi chiamò alle 8», racconterà Donna. «"O my God!, cos' hai fatto stavolta?", e Terry disse: "Me ne vado". Ma che se ne volesse andare lo aveva ripetuto tante volte in due mesi. Aggiunse che non sapeva dove sarebbe andata.
Parigi? Amburgo? Zurigo? Ma non era una novità».
L' americana arriva a Zurigo, chiama Giorgio Rotti e gli indica città, indirizzo, albergo e numero di stanza in cui si trova.
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Non sembra un' assassina in fuga. Dorme alla pensione Bahnpost, al numero 6 della Reitergrasse, davanti al commissariato di polizia. L' Interpol avverte gli agenti locali della presenza di Terry, con tanto di indirizzo e numero di telefono. Alle due del mattino i poliziotti attraversano la strada, a piedi. Due rampe di scale e bussano. Apre una stupita cittadina statunitense. È assonnata e stanca.
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Dalla finestra della camera un agente le indica l' insegna della caserma dove la porteranno.
Lei chiede un avvocato. Impossibile, rispondono gli svizzeri.
«Allora vorrei dormire», replica Terry. Estradata a Milano confessa subito: «Francesco mi importunava I' m sorry». Quindici anni per omicidio che calano a 12 in Appello. Eccoli gli anni Ottanta, che uccidono le illusioni perché le illusioni servono solo a perdere. Ecco il delitto esemplare dell' epoca.
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Ma l' ovvio talvolta può essere perfino troppo per essere ovvio davvero. Così l' omicidio di D' Alessio, quei colpi nella cocaina sparati da Terry, rimandano a Sir Arthur Conan Doyle, che per voce del suo Sherlock Holmes, sentenzia: «Nulla è più ingannevole di un fatto ovvio».
dubbi e interrogativi Dunque? Se le cose non fossero andate come Terry ha confessato? Magari per paura di essere uccisa? L' avvocato Carlo D' Alessio, padre di Francesco, non ha mai creduto che lei fosse l' assassina di suo figlio. La dinamica, la collutazione e quegli spari non lo hanno mai convinto. A suo dire, Francesco, grande e grosso com' era, l' avrebbe fermata. Nessuno sottopose al guanto di paraffina Terry, né coloro che potevano essere dalle parti del delitto quella notte. Perché? È stata davvero lei e solo lei? Quella mattina, quando scappa a Zurigo, si lascia dietro infinite tracce.
i funerali di francesco d’alessio
Eppure la polizia arriva a Terry a notte fonda. Qualcuno ha avuto interesse a rallentare le indagini? E chi era l' iraniano che all' aeroporto di Zurigo le si mette alle calcagna senza lasciarla un istante fino all' arresto? Dorme nello stesso albergo, stanza accanto. E come mai non furono mai rintracciati i due taxi che la sera dell' omicidio l' accompagnarono prima sul luogo del delitto e poi di nuovo al residence?
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Giorgio Rotti (condannato per favoreggiamento) ha pulito l' arma del delitto e sostituito i bossoli sparati con bossoli nuovi. Così quell' arma non è mai stata una prova schiacciante. Terry ha confessato, sì. Ma le sue memorie sono caotiche, imprecise e confuse. Il dubbio che l' assassino fosse un altro, e che lei alcolizzata e drogata fosse stata usata, un buon inquirente avrebbe dovuto averlo.
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Nella costrizione della cella, San Vittore e poi Pavia e Bergamo, Terry trova un ordine e una speranza mai conosciuti.
La terrorista dissociata Vincenza Fioroni diventa sua grande amica. Impara l' italiano e a lavorare la ceramica. Il 22 febbraio '92, dopo sette anni di prigione, Terry torna libera in America. Prima di decollare, a Enzo Biagi dice: «Quello che volevate ascoltare, io l' ho detto al processo. Dimenticatemi ora».
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