• Dagospia

    QUESTO CONTRABBANDO E’ SENZA FINE – GINO PAOLI RACCONTA A “OGGI” QUANDO COL SUO AMICO “BRACCIO DI FERRO”, CHIAMATO COSÌ PERCHÉ AVEVA PERSO UN BRACCIO, CONTRABBANDAVA QUARTI DI BUE – E POI LE MESCHINITÀ DEL MONDO DELLO SPETTACOLO, CON UMBERTO BINDI, MESSO IN RIDICOLO IN ANNI IN CUI L’OMOSESSUALITÀ VENIVA CONSIDERATA SCANDALOSA, O CON MIA MARTINI MASSACRATA DALLA MALDICENZA SUPERSTIZIOSA. LA PASSIONE PER LE IMMERSIONI E LA PESCA SUBACQUEA. E LA STORIA DI QUEL SARAGO…


     
    Guarda la fotogallery

    Daniele Bresciani per “Oggi” - Estratti

     

    (...)

     

    GINO PAOLI GINO PAOLI

    Ho conosciuto Gino Paoli quando ancora non sapevo camminare. Intendiamoci: io ho conosciuto lui, e non viceversa, nel senso che mia madre per farmi addormentare mi cantava di una gatta con una macchia nera sul muso e di una vecchia soffitta vicina al mare. Del resto, è destino degli artisti quello di entrare nelle vite degli altri non con un invito esplicito ma di soppiatto, attraverso parole, immagini o, appunto, musica.

     

    Di persona l’ho incontrato per la prima volta solo un anno e mezzo fa, davanti a un camino acceso nella casa di Modena, la città di Paola, da oltre cinquant’anni sua compagna di vita e madre dei suoi ultimi due figli, Nicolò e Tomaso. Indossava un maglione morbido, dai pantaloni della tuta sbucavano un paio di eccentriche ed eleganti calze rosse e mi scrutava incuriosito con quegli occhi azzurro-grigi che sembrano sempre prenderti in giro. Quel giorno ognuno di noi due aveva le proprie perplessità: io mi chiedevo se sarei stato in grado di prendere tra le mani una vita così spettacolare e spinosa per metterla su carta, lui se era il caso di fidarsi e di affidarmi ricordi, pensieri e riflessioni.

    GINO PAOLI CON I FIGLI GIOVANNI E AMANDA GINO PAOLI CON I FIGLI GIOVANNI E AMANDA

     

    Aveva messo subito in chiaro le cose, con quella sincerità brusca quasi scontrosa che avrei imparato a interpretare: «Quando io scrivo una canzone, l’idea parte dalla mia testa o dal mio cuore e da lì arriva direttamente su un foglio. Ma considerato che io un libro non riuscirei mai a scriverlo, qui mi toccherebbe delegare tutto a un’altra persona. Che, con tutto il rispetto, non posso sapere se dirà le cose che penso io come voglio io».

     

    Ma alla fine si è convinto e piano piano, in interminabili pomeriggi di chiacchiere a Modena e a Genova, abbiamo ripercorso quasi 90 anni di avventure. Dico pomeriggi perché Gino dorme come un gatto, la giornata per lui comincia dopo mezzogiorno. Non c’era mai un ordine prestabilito, né di temi né di tempi. Si poteva partire dal Festival di Sanremo e ritrovarsi di colpo in mezzo ai bombardamenti di Genova, o ridere degli animali che hanno abitato le sue case e le sue stanze d’albergo (non solo cani e gatti, anche pappagalli, gufi, foche e pinguini) per poi commuoversi nel ricordo di molti amici che non ci sono più.

    GINO PAOLI CON LA GATTA CIACOLA GINO PAOLI CON LA GATTA CIACOLA

     

    So bene che molte delle cose che mi ha raccontato sono ormai entrate a far parte di un “repertorio”. Chi, come Paoli, ha avuto una carriera di oltre sessant’anni ed è considerato un mostro sacro della canzone d’autore, ha rilasciato migliaia di interviste e risposto alle stesse domande un’infinità di volte: il tentato suicidio, la pallottola nel cuore, la morte di Tenco, gli amori, i due figli nati da due donne diverse lo stesso anno, Giovanni dalla moglie Anna e Amanda da Stefania Sandrelli, la lunga storia con Ornella Vanoni, l’alcol, gli amici famosi da De André a Dalla e Lauzi, i grandi successi, dal Cielo in una stanza ai Quattro amici, e gli anni bui...

     

    Ma più dei colleghi celebri che hanno incrociato la sua strada, mi hanno colpito le persone comuni alle quali si è affezionato. Gente con soprannomi fantasiosi, come Braccio di Ferro, chiamato così perché aveva perso un braccio e con cui da giovane Gino contrabbandava quarti di bue; Muscìn, come i moscerini che ronzano intorno alle botti del vino, oppure Chopin, un tenero spiantato con ambizioni di pianista.

    GINO PAOLI GINO PAOLI

     

    Sono rimasto incantato nel sentirlo recitare a memoria versi di grandi poeti del Novecento, da quelli in genovese di Firpo a quelli del suo adorato Caproni. La biblioteca di Gino trabocca di libri che vanno dai classici ai gialli di Agatha Christie, da Gesualdo Bufalino a Jack London o Remarque e lui è un lettore instancabile.

     

    Così come al di là degli aneddoti spettacolari, sono state le sue riflessioni più intime a lasciare un segno dentro di me. Quelle sulla guerra, per esempio, terribilmente attuali nel momento che stiamo vivendo.

     

    gino paoli fumatore gino paoli fumatore

    Gino era un bambino, così simile a quelli che incontriamo ogni sera nei notiziari, quando la sua città è stata devastata dai bombardamenti: ha visto la morte da vicino, i cadaveri allineati sul bordo della strada dopo una notte di fuoco, e questo ha lasciato ferite che in fondo non sono mai guarite. O quelle sulle meschinità del mondo dello spettacolo, troppo spesso capace di ferire e infierire come successo con Umberto Bindi, messo in ridicolo in anni in cui l’omosessualità veniva considerata scandalosa, o con Mia Martini massacrata dalla maldicenza superstiziosa.

     

    gino paoli fumatore gino paoli fumatore

    Ma se devo scegliere un racconto che metta in mostra quell’umanità che spesso sembra fare di tutto per tenere nascosta, scelgo il sarago. Tra le grandi passioni di Gino ci sono state le immersioni e la pesca subacquea. Anni fa, al largo delle coste di Livorno, aveva scorto dall’alto un grosso sarago. Lo aveva seguito con lo sguardo e quando aveva visto dove andava a nascondersi era sceso per catturarlo.

     

    Solo che, una volta laggiù, non riusciva più a vederlo. Allora, prima di vibrare il colpo con la sua fiocina, aveva allungato una mano tra le rocce. E afferrandolo, laggiù in fondo senza ormai scampo, aveva sentito il cuore del pesce battere all’impazzata per il terrore. Era riemerso senza la sua preda: l’aveva lasciata vivere. Non aveva mai pensato che i pesci fossero in grado provare qualcosa di simile alla paura. Da quella volta non ha più cacciato sott’acqua. Anche i saraghi hanno un cuore.

    fabrizio de andrè beppe grillo gino paoli fabrizio de andrè beppe grillo gino paoli gino paoli fumatore 4 gino paoli fumatore 4 gino paoli fumatore 5 gino paoli fumatore 5 ornella vanoni e gino paoli - che tempo che fa ornella vanoni e gino paoli - che tempo che fa LUIGI TENCO E GINO PAOLI LUIGI TENCO E GINO PAOLI GINO PAOLI AMADEUS GIANNI MORANDI GINO PAOLI AMADEUS GIANNI MORANDI gino paoli e la moglie gino paoli e la moglie gino paoli fumatore 1 gino paoli fumatore 1 lucio dalla gino paoli lucio dalla gino paoli

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport