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    QUI SI RISCHIA L’APOCALISSE NUCLEARE – SI CONTINUA A SPARARE

    VICINO ALLA CENTRALE DI ZHAPORIZHZHIA, IN UCRAINA: DA KIEV ACCUSANO I RUSSI DI AVER PIAZZATO ARTIGLIERIA E LANCIAMISSILI TUTTO INTORNO, E I DANNI ALL’IMPIANTO, IL PIÙ GRANDE D’EUROPA, POTREBBERO ESSERE ENORMI – L’AGENZIA INTERNAZIONALE AIEA CHIEDE DI ACCEDERE PER VERIFICARE CHE NON CI SIANO FUGHE RADIOATTIVE: UNO DEI REATTORI AVREBBE SMESSO DI FUNZIONARE E…


     
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    1 - GUTERRES, STOP AD ATTACCHI 'SUICIDI' A CENTRALI NUCLEARI

    centrale nucleare di zaporizhzhia5 centrale nucleare di zaporizhzhia5

    (ANSA-AFP) - Il segretario generale dell'Onu ha chiesto, in una conferenza stampa a Tokyo, di sospendere ogni operazione militare "suicida" alle centrali nucleari e in particolare intorno a quella di Zaporizhia, in Ucraina, in modo che l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) possa accedervi.

     

     "Qualsiasi attacco alle centrali nucleari è una cosa suicida", ha detto. "Spero che questi attacchi finiscano. Allo stesso tempo, spero che l'AIEA possa accedere alla centrale" di Zaporijjia, la più grande d'Europa, teatro da venerdì scorso di bombardamenti i cui belligeranti russi e ucraini si sono reciprocamente accusati.

     

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    Nell'ultima settimana, il segretario generale dell'Onu ha espresso più volte preoccupazione per i rischi nucleari. Riferendosi anche oggi alle tensioni tra Cina e Stati Uniti intorno a Taiwan, Guterres l'ha definita "una questione delicata" e ha chiesto "moderazione" e di "ridurre l'escalation", una esortazione "estremamente importante nei giorni a venire", ha detto.

     

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    2 - FUOCO INCROCIATO VICINO AI REATTORI OMBRE NUCLEARI SU ZAPORIZHZHIA

    Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”

     

    Sullo scacchiere ucraino si ripropone incombente il rischio nucleare. Un rischio che Mosca e Kiev si rimpallano a vicenda, mischiando propaganda bellica e allarme reale in una miscela altamente instabile, che torna a scatenare la preoccupazione dei massimi organismi internazionali.

     

    rafael grossi rafael grossi

    Russi e ucraini si accusano gli uni con gli altri di usare gli impianti nucleari come scudi per coprire le rispettive operazioni militari. Lo stesso Rafael Grossi, direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), chiede da tre giorni a gran voce che un team di suoi esperti possa intervenire immediatamente sul campo per verificare la situazione.

     

    Al cuore del problema resta la centrale atomica di Energodar, nella regione centro-meridionale di Zaporizhzhia: un enorme complesso civile per la produzione d'energia che con i suoi sei reattori è il più potente d'Europa.

     

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    Quando venne occupata dalle truppe russe ai primi di marzo si paventò la catastrofe imminente, a Kiev la follia delle bombe russe sparate direttamente sui reattori e nei giacimenti di scorie radioattive scatenò lo spettro «cento volte più grave» del disastro atomico di Chernobyl nel 1986.

     

    Anche allora Grossi chiese di poter andare sul posto di persona. Ma la guerra tutto attorno e la gravità dell'aggressione russa lo resero impossibile. Poi la Aiea verificò che non c'era stata fuga radioattiva. Kiev comunque esigeva che la visita avvenisse con la scorta dei suoi soldati affinché non garantisse alcuna legittimazione alle mire di Putin.

     

    centrale nucleare di zaporizhzhia nel 2019 centrale nucleare di zaporizhzhia nel 2019

    «Ci sono probabilmente almeno 250 bombe russe inesplose nelle protezioni di cemento e tutto attorno ai reattori. La politica russa a Energodar è semplicemente criminale», disse al Corriere della Sera a fine aprile Petro Kotin, che per molti anni è stato responsabile dell'impianto e adesso dirige l'agenzia atomica ucraina Energoatom.

     

    Oggi ancora la Aiea ribadisce che non registra fughe radioattive. Pure, lo scontro bellico si sta riaccendendo tutto attorno. I preparativi ucraini per cercare di riconquistare la regione di Kherson, a sud di quella di Zaporizhzhia e porta d'accesso alla Crimea, spingono i russi a reagire allargando i combattimenti verso nord, addirittura mirando a Kryvyi Rih, anche con l'intento di disperdere le forze avversarie.

     

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    Da circa una settimana, dunque, i portavoce di Kiev accusano i nemici di avere piazzato artiglierie e lanciamissili nel perimetro della centrale, contando sul fatto che gli ucraini non avrebbero potuto reagire, col rischio altrimenti di provocare un incidente nucleare.

    Nonostante questo, alcune bombe avrebbero interrotto le linee elettriche attorno ai reattori e ci sarebbero danni. Mosca accusa gli ucraini, questi replicano che sarebbero stati gli stessi russi a sparare.

     

    Sembra che uno dei reattori abbia cessato di funzionare. Tra il centinaio di tecnici ucraini che ancora restano a mantenere in funzione l'impianto (prima del 24 febbraio erano circa 1.500), molti dei quali forzati dagli occupanti, alcuni sostengono che i soldati russi sarebbero nascosti nei sotterranei della centrale. Il presidente Zelensky torna a parlare di «terrorismo nucleare russo».

    rafael mariano grossi rafael mariano grossi

     

    Anche la diplomazia europea e il governo americano puntano il dito contro Putin. «Si violano in modo irresponsabile le regole di sicurezza nucleari. Un altro esempio di come la Russia non rispetti gli accordi internazionali», sostiene il responsabile della politica estera Ue, Josep Borrell.

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