Estratto dell’articolo di Filippo Maria Ricci per gazzetta.it
florin raducioiu
"Nel Brescia ci facevano iniezioni, nel Milan ci davano pasticche…". Questo titolo ha aperto per buona parte della mattinata il sito di As, quotidiano sportivo madrileno che ha intervistato Florin Raducioiu, ex calciatore rumeno che ha giocato tanti anni in giro per l’Europa, Italia compresa. Una chiacchierata lunga e che tocca vari temi, compreso quello dei medicinali somministrati ai giocatori.
L’attaccante rumeno è stato in Italia tra il 1990 e il 1994, giocando con Bari, Verona, Brescia e Milan. Queste le sue parole sulla sua esperienza in Italia in tema di sostegno medico: "Con tante morti premature, come quella di Vialli, Dino Baggio si è spaventato. Io quello che posso dire è che al Brescia a ogni partita ci facevano iniezioni di un liquido rosso, sembrava sangue.
florin raducioiu
(...) Nel Milan ricordo che prendevamo anche delle pasticche".
“IO STO BENE”— Vi facevano controlli antidoping? "Sì, erano con l’urina. Tutte queste domande nascono dalla morte di Vialli e di altri giocatori. La cosa ha fatto sì che iniziassero a fare domande su ciò che ci davano allora. Magari è stata solo una fatalità, o magari sono stati accelerati dei processi derivati da quei prodotti. Io ho 53 anni e sto bene".
florin raducioiu
SOLO IN ITALIA — Lei ha giocato anche in Romania, in Spagna, in Inghilterra, in Francia e in Germania. Anche lì le davano sostanze simili? "No, mai. Solo in Italia si prendevano quelle cose. Negli altri Paesi ti davano medicine solo quando eri raffreddato".
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