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    RAI, L’ULTIMA SPIAGGIA DEI TROMBATI DAI GIORNALI - MARCO DAMILANO È SOLO L’ULTIMO DEI DIRETTORI (QUASI SEMPRE DI SINISTRA) RICOLLOCATI A VIALE MAZZINI DOPO ESSERE RIMASTI A SPASSO. VI RICORDATE DI JOHNNY RIOTTA E CONCITA DE GREGORIO? - IL SIPARIETTO DELL’EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO A “LINEA NOTTE”: CON IL SOLITO TONO SACERDOTALE, DAMILANO SI BUTTA SULL’ECUMENTICO E FA UNA SPECIE DI OMELIA, CON TANTO DI SPOTTONE A GEDI. E MANNONI GLI FA IL CONTROPELO CON UNA FRECCIATONA SULLA “FASCIA ORARIA COMPLICATA E AFFOLLATA…”


     
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    marco damilano a linea notte. marco damilano a linea notte.

    1 - RAI3, DAMILANO SE LA CANTA E SE LA SUONA A LINEA NOTTE CON SPOTTONE A GEDI

    Marco Zonetti per www.vigilanzatv.it

     

    Mentre nella roccaforte del giornalismo Rai si levano gli scudi contro l'arrivo di Marco Damilano al timone della striscia quotidiana di Rai3, con tanto di critiche dell'USIGRai, e dei Cdr di Tg1 e Tg2 comprensive di minacce di scioperi, ecco che ieri sera l'ex Direttore dell'Espresso nonché prezzemolino della rivale La7 e ospite fisso di Propaganda Live, era a Tg3 - Linea Notte intervistato dal conduttore Maurizio Mannoni.

     

    maurizio mannoni (2) maurizio mannoni (2)

    Benché non proprio - almeno all'apparenza - illuminato d'immenso all'idea dell'arrivo di Damilano sulla sua rete, Mannoni ha preferito dapprima assestare un colpo al cerchio e una alla botte in puro stile veltroniano.

     

    "Quello che dice l'USIGRai è vero" ha puntualizzato il conduttore di Linea Notte a Damilano, elencando le critiche mosse dal sindacato dei giornalisti Rai, "è chiaro che dentro la Rai ci sono professionalità che sarebbero state in grado di condurre questa fascia. Ma è anche giusto che la Rai si apra ad altri contributi esterni, benché in regime di ristrettezze economiche".

     

    A tutta risposta Damilano ha scelto una prudente linea ecumenica e, con il tono sacerdotale che lo contraddistingue, ha pronunciato una sorta di omelia con benedizione Urbi et Orbi: "Massimo rispetto ai giornalisti della Rai. Mio papà è stato trentacinque anni giornalista della Rai, diciamo sono cresciuto avendo la Rai e il giornalismo della Rai in famiglia.

    marco damilano a linea notte marco damilano a linea notte

     

    Poi penso che ogni voce è degna di essere accolta in un'azienda di servizio pubblico che per definizione è pluralista. Le polemiche politiche ci stanno, fanno parte del pluralismo, altrimenti ci sarebbe una voce unica. E un'impresa nuova che apre può essere aperta ai contributi di tutti quindi anche di una voce esterna, di una figura esterna come sono io che ha fatto un percorso professionale in una grande azienda editoriale come il gruppo Espresso oggi Gedi".

     

    MAURIZIO MANNONI MAURIZIO MANNONI

    Terminato il Vangelo secondo Marco (Damilano) e dopo che quest'ultimo se l'è cantata e se l'è sonata con tanto di spottone a Gedi, Mannoni a quel punto ha assestato la frecciatina ammantando di "ottimistici" auspici la nuova avventura del collega: "Tra l'altro sarà un compito difficile, ché quella è una fascia molto affollata e molto complicata. C'è di tutto".

     

    Mannoni voleva tirargliela?  Chissà, sta di fatto che la sua non era esattamente una rapsodia di slanci d'affetto nei confronti del collega... Prodromi di una convivenza difficile? Staremo a vedere.

     

    2 - CASO DAMILANO. L'ULTIMO AMICO DI MAMMA RAI

    marco damilano a linea notte marco damilano a linea notte

    Luigi Mascheroni per www.ilgiornale.it

     

    Da settembre Rai3 manderà in onda una nuova striscia quotidiana di informazione. Comincerà alle 20.35 e durerà dieci minuti. Brevità farà rima con qualità? È un dubbio. Di sicuro sarà curata e condotta da Marco Damilano, appena fatto fuori dall'Espresso. I sindacati e un pezzo della politica - riassumendo - hanno commentato: «Ma come? In un momento in cui l'ad della Rai Carlo Fuortes chiede sacrifici ai giornalisti interni, come si fa a pagare qualcuno che viene da fuori? Perché stato chiamato Damilano?».

     

    concita de gregorio l'unita' concita de gregorio l'unita'

    La risposta, pensando a tanti altri casi di firme note della Sinistra rimaste a spasso e riassunte velocemente in Rai, è nella storia recente della nostra televisione pubblica. Damilano a viale Mazzini la fila dei riposizionati è lunga. La Rai è la più grande azienda culturale del Paese. È vero. Ma anche una efficientissimo Ufficio di collocamento. Per l'intellighenzia che fallisce nella carta, la televisione di Stato è un paracadute. C'è gente che cade sempre in piedi... Rai: «Di tutto, di più».

    GIANNI RIOTTA GIANNI RIOTTA

     

    A Concita De Gregorio, rimasta a casa dall'Unità, dal 2013 al 2016 Rai3 affidò la trasmissione di libri «Pane quotidiano». Mario Calabresi, che mentre dirigeva la Stampa condusse, nel 2011, in prima serata su Rai 3, Hotel Patria, appena rimosso dalla poltrona di Repubblica, nel 2019, divenne ospite itinerante di mezza televisione italiana, Rai in primis, e non ha più smesso.

     

    MASSIMO GIANNINI ADDIO BALLARO' MASSIMO GIANNINI ADDIO BALLARO'

    Gianni Riotta, dopo la «complicata» (fra virgolette) direzione del Sole24ore, ebbe da Rai Storia la trasmissione «Eco della Storia». Massimo Giannini - che peraltro, da sempre, è più in televisione che in redazione - in un momento di stanca a Repubblica condusse «Ballarò» su Rai 3, fra il 2014 e il 2016.

     

    Carlo Verdelli, superdirettore di tutto, dopo le dimissioni dal gruppo Condé Nast, nel 2015 venne nominato dal Consiglio di Amministrazione della Rai «Direttore editoriale per l'Offerta Informativa»: un progetto sontuoso e ambizioso che non andò mai in porto. Daria Bignardi in una fase di riposo della sua peraltro luminosa carriera fu addirittura direttrice di Rai 3, febbraio 2016 a luglio 2017... Ci fermiamo qui.

     

    carlo verdelli carlo verdelli

    L'ufficio selezione del personale di Mamma Rai possiede molti più curricula, e più dettagliati, di noi. La Rai-Radiotelevisione italiana S.p.A. resta un'azienda fra le più sicure del Paese: non fallirà mai. Semmai, chi fallisce, lì sempre può trovare un nuovo Approdo. Nome, fra le altre cose, di un celebre programma culturale degli anni Cinquanta. Quando la Rai era feudo del centrosinistra.

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