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    SUL QATAR SI SVEGLIANO TUTTI ADESSO: SUI 200 MILIONI SPESI DALLA RAI E SUI DIRITTI UMANI. MA PRIMA DOV' ERANO? – VIALE MAZZINI NELLA BUFERA ANCHE PER IL  NUMERO “SPROPOSITATO” DI CRONISTI E TECNICI (SARANNO UN CENTINAIO) - LE CRITICHE DI FIORELLO DEFINITE "FUORI LUOGO" - QUANDO VENNE FATTA LA GARA, NEL 2021, NELLA GESTIONE SALINI, NON SI POTEVA SAPERE CHE LA NAZIONALE AZZURRA NON SI SAREBBE QUALIFICATA. MA QUELL'ASSEGNAZIONE SCONTÒ IL PRECEDENTE DEI MONDIALI DI RUSSIA 2018 CHE PER MEDIASET FURONO UN SUCCESSO...


     
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    Estratto dell'articolo di Gianluca Roselli per “il Fatto quotidiano”

     

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    (..) Domenica prossima iniziano i Mondiali di calcio in Qatar e, per la tv pubblica, sono in partenza un centinaio di persone. "Tra le 80 e le 100", ci viene fatto notare da una fonte. Ci saranno giornalisti, tecnici, maestranze e impiegati. Un numero che alcuni giudicano "spropositato" per una manifestazione sportiva dove non ci sarà la Nazionale italiana.

     

    Altri invece lo reputano "congruo" visto che comunque Mamma Rai trasmetterà in diretta tutte le 64 partite del Mondiale, per cui si è aggiudicata i diritti per circa 180 milioni di euro. "Si dovrebbero ritirare tutti da questo Mondiale, in Qatar si calpestano i diritti umani. Invece sono stati spesi 200 milioni", è stata l'intemerata (un po' a sorpresa) di Fiorello qualche giorno fa contro la kermesse sportiva che da domenica fino al 18 dicembre scompaginerà i palinsesti di Viale Mazzini. Parole che ricordano quelle recenti di Pier Silvio Berlusconi, patron di Mediaset: "Duecento milioni di investimenti tra tutto, più i costi di produzione: che senso ha? È servizio pubblico?".

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    Quando venne fatta la gara, nel 2021, ancora nella gestione di Fabrizio Salini, naturalmente non si poteva sapere che la Nazionale azzurra non si sarebbe qualificata. Ma quell'assegnazione scontò il precedente: i Mondiali di Russia 2018 che, anche senza Azzurri, per Mediaset furono un successo in termini di share, con i diritti pagati 'solo' 80 milioni. Quindi la Rai, per non restare di nuovo scottata, ha fatto di tutto per aggiudicarsi Qatar 2022.

     

    La critica che qualcuno rivolge a Carlo Fuortes, che si è trovato suo malgrado il macigno Qatar sul groppone, è che qualche partita si poteva cedere in subappalto, recuperando così un po' di soldi, cosa che invece non è accaduta. E ora ci si è messo anche Fiorello, con parole che in azienda sono state giudicate "fuori luogo".

     

    alessandra de stefano alessandra de stefano

    La pratica dell'acquisto venne gestita all'epoca dal direttore dei diritti sportivi, Pierfrancesco Forleo, compagno della figlia di Mara Venier, Elisabetta. "Sul Qatar si svegliano tutti adesso: sui soldi spesi e sui diritti umani. Ma prima dov' erano?", si chiede un dirigente.

     

    Nel frattempo, sempre per il capitolo spese, qualcuno in Viale Mazzini ha alzato il sopracciglio anche per la trasferta di una ventina di persone alla Cop27 sull'ambiente a Sharm el Sheik, dove la tv pubblica era partner di un padiglione e dove alcuni giornalisti sono andati a moderare incontri, insieme al direttore Rai per la sostenibilità, Roberto Natale.

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