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    REGIONALI E AIUTI MILITARI A ZELENSKY: LE MOSSE DI CONTE PER DIVIDERE IL PD - IL M5S HA OTTENUTO CHE IL GOVERNO VADA IN PARLAMENTO A DISCUTERE DI UCRAINA. IL CALCOLO DI PEPPINIELLO È TUTTO E SOLO DI POLITICA INTERNA: RADICALIZZARE LE PAROLE D'ORDINE PACIFISTE PER MARCARE LE DISTANZE DAL PD E FAR ESPLODERE LE CONTRADDIZIONI INTERNE AL MONDO DEM - E SULLE REGIONALI IN LAZIO E LOMBARDIA…


     
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    Massimo Franco per il “Corriere della Sera”

     

    CONTE LETTA CONTE LETTA

    Gli «auguri» di Giuseppe Conte al Pd sulle alleanze nel Lazio sanno di velenoso commiato. Abbinati al gelo dei loro rapporti anche in Lombardia, ripropongono l'incompatibilità di un «cartello» che includa sia i grillini, sia il gruppo di Carlo Calenda e di Matteo Renzi. 

     

    Ma rimettono in forse anche la convivenza nel partito di Enrico Letta tra la componente postcomunista che ha nostalgia dell'asse con il Movimento 5 Stelle, e gli altri, proiettandola sul prossimo congresso. Si tratta di una tensione che le Regionali del prossimo anno fanno riemergere. Ma prima ancora, la divergenza nelle opposizioni probabilmente prenderà corpo a fine mese in Parlamento. 

     

    GIUSEPPE CONTE ENRICO LETTA GIUSEPPE CONTE ENRICO LETTA

    E su un tema assai meno «periferico»: l'atteggiamento nei confronti del governo quando deciderà di continuare con gli aiuti militari all'Ucraina per sostenerla contro l'aggressione russa. Giorgia Meloni, da Bali, ha già ribadito che proseguirà sulla linea atlantista di Mario Draghi. L'ha confermato al presidente Usa, Joe Biden, e forse nel farlo parlava anche a Matteo Salvini e a Silvio Berlusconi. Il tema, tuttavia, rimbalza in modo ancora più divisivo sul fronte delle minoranze. Il M5S ha ottenuto che il governo vada in Parlamento a discutere di Ucraina.

     

    conte letta conte letta

    «Sarà un'occasione per tutte le forze politiche di dimostrare il proprio reale sforzo a favore di un vero percorso negoziale e di pace», sostiene Conte. In realtà, il capo grillino pregusta la possibilità di mettere in imbarazzo il Pd, possibilmente di dividerlo, nella scia della manifestazione pacifista a Roma del 5 novembre scorso. In piazza, allora i 5 Stelle si sono presentati come «vera» opposizione al conflitto.

     

    E Letta, coerente nell'appoggio alle sanzioni europee e nella fedeltà alla Nato, è stato contestato rumorosamente. Il tentativo che si intravede dietro la richiesta grillina al Parlamento è quello di replicare nell'Aula la stessa operazione; di connotare il M5S come unico avversario degli aiuti militari, radicalizzando una linea di larvata equidistanza tra l'Alleanza atlantica e Vladimir Putin. 

     

    GIUSEPPE CONTE CON ENRICO LETTA GIUSEPPE CONTE CON ENRICO LETTA

    Si finge di non vedere che la ritirata russa e le prospettive di un negoziato nascono proprio per l'atteggiamento fermo tenuto dall'Europa e dalla Nato. Il calcolo è tutto e solo di politica interna: radicalizzare le parole d'ordine pacifiste per marcare le distanze dal Pd e fare proseliti nell'estrema sinistra e in frange di un mondo cattolico risucchiato in una deriva grillina. E su questa linea perseguire una politica solitaria tesa a erodere l'elettorato di sinistra. I sondaggi incoraggiano la scelta. In fondo, un insuccesso alle Regionali al Movimento 5 Stelle potrebbe perfino convenire: potrebbe dire che non è suo ma del Pd. E accelerarne la crisi.

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