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    "C'E' UNA PROPAGANDA PSICOLOGICA PER SILENZIARE LA MIA VOCE" - RATZINGER LANCIA UN’ACCUSA A CHI OSA CRITICARLO PER LE SUE POSIZIONI (SPESSO IN CONTROTENDENZA RISPETTO AL MAGISTERO DI BERGOGLIO): “LO SPETTACOLO DELLE REAZIONI DELLA TEOLOGIA TEDESCA È COSÌ SCIOCCO E COSÌ CATTIVO CHE È MEGLIO NON PARLARNE. I VERI MOTIVI PER CUI VOGLIONO SILENZIARE LA MIA VOCE NON VOGLIO ANALIZZARLI” - LA CONFESSIONE DI ESSERSI INNAMORATO DI UNA RAGAZZA IN GIOVENTÙ


     
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    Paolo Rodari per “la Repubblica”

     

    joseph ratzinger joseph ratzinger

    «Il sospetto che io mi immischi regolarmente in pubblici dibattiti è una distorsione maligna della realtà». Joseph Ratzinger, 93 anni, torna a parlare di sé nell' intervista uscita ieri in Germania e contenuta all' interno del libro Benedikt XVI - Ein Leben ( Benedetto XVI - Una vita) scritto dal giornalista tedesco Peter Seewald.

     

    Nel libro, significativamente, poco prima del dialogo fra i due è pubblicata una lettera del 12 novembre 2018 nella quale il Papa emerito scrive che risponderà solo ad alcune domande di Seewald senza interferire con l' attuale governo della Chiesa.

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    Le accuse rivoltegli per l' uscita nei mesi scorsi di testi letti da alcuni in controtendenza rispetto al magistero di Francesco evidentemente bruciano ancora. Benedetto XVI sostiene che vogliono «silenziare» la sua voce tanto che denuncia una «propaganda psicologica». «Lo spettacolo delle reazioni della teologia tedesca è così sciocco e così cattivo che è meglio non parlarne. I veri motivi per cui vogliono silenziare la mia voce non voglio analizzarli», afferma in particolare in merito all' ondata di critiche che lo investì dopo che nel 2018 una rivista tedesca pubblicò un suo saggio sul rapporto con l' ebraismo.

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    In quel testo Ratzinger parlò del tema dell'«evangelizzazione» degli ebrei ricevendo critiche, tanto che poco dopo dovette precisare che quella dei cattolici verso gli ebrei non deve essere un atteggiamento di «missione», ma di «dialogo ». Nulla, invece, dice sulle recenti polemiche seguite alle sue uscite prima sulla pedofilia poi sul celibato ecclesiastico, appunto i due testi letti in antagonismo rispetto a Francesco.

     

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    Ratzinger, tuttavia, precisa che la sua amicizia col Papa regnante «è cresciuta»: non ci sono due Pontefici, «io sono come un vescovo in pensione», dice. L' attenzione «calorosa di Francesco» gli ha permesso di mettere in pratica il ruolo, complesso oltre che inedito, di Papa emerito a «al tempo stesso», aggiunge, c' è «un legame spirituale che in alcun modo può essere cancellato». Nel colloquio con Seewald emerge anche la suggestione di un innamoramento per una ragazza nella giovinezza. A una domanda precisa, Ratzinger risponde così: «Forse ». Per quanto tempo? Settimane? Mesi? «Più a lungo».

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