Francesca Basso per corriere.it
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Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha presentato sabato mattina ai leader Ue una nuova proposta di compromesso che ridurrebbe di 50 miliardi di euro le sovvenzioni a fondo perduto e aumenterebbe della stessa cifra i prestiti nell’ambito del Recovery Fund.
La dimensione complessiva del fondo rimarrebbe pari a 750 miliardi di euro, ma il livello delle sovvenzioni sarebbe ridotto a 450 miliardi di euro (dai 500 miliardi proposti precedentemente), cedendo parzialmente alle richieste di Austria, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia, i cosiddetti paesi «frugali», mentre i prestiti diventerebbero 300 miliardi.
Incontro ristretto a sette
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Un vertice ristretto a sette ha preceduto l’inizio della seconda giornata di lavori del Consiglio europeo. Obiettivo sbloccare un negoziato in stallo. Hanno partecipato la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier italiano Giuseppe Conte, il premier spagnolo Pedro Sanchez e il primo ministro olandese Mark Rutte, che venerdì ha bloccato ogni forma di avanzamento sulla governance del Recovery Fund, ovvero le regole di acceso ai fondi chiedendo l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio (cioè gli Stati membri) dei piani di riforma nazionali.
Con i cinque leader Ue anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Sul tavolo del Consiglio europeo ci sono il pacchetto di aiuti economici per i Paesi più colpiti dalla crisi scatenata dal Covid (750 miliardi tra aiuti e prestiti) più il prossimo bilancio dell’Ue 2021-2027 da 1.074 miliardi. I Paesi nordidi vorrebbero ridimensionare il valore dei trasferimenti ma anche il prossimo budget europeo.
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