Massimo Gaggi per il Corriere della Sera
donald trump
TikTok come Huawei? A un anno dalla decisione degli Stati Uniti di mettere al bando il gigante cinese delle telecomunicazioni considerato un pericolo per la sicurezza nazionale, Washington vuole mettere nella «lista nera» anche TikTok, l' applicazione cinese che consente di condividere video di 15-60 secondi diventata popolarissima in tutto il mondo e sopratutto in America: nei mesi del Covid-19 è stata la più scaricata al mondo, raggiungendo da gennaio a marzo i due miliardi di download.
tik tok
Una settimana fa il segretario di Stato, Mike Pompeo, ha avvertito che gli Stati Uniti stavano valutando se e come bloccare una piattaforma considerata molto pericolosa perché raccoglie un' enorme quantità di dati su tutti i suoi utenti - molti più di quelli acquisiti da Facebook o Google - che potrebbero essere utilizzati dal governo di Pechino.
tik tok
Solo un monito? E quello dello spionaggio è un rischio reale o si vuole solo frenare l' espansionismo tecnologico cinese? A quanto pare i rischi sono reali: TikTok afferma che i dati degli utenti americani non vengono trasferiti a Byte Dance, la capogruppo cinese, e sono archiviati in server situati negli Usa e a Singapore. Ma le sue regole di privacy prevedono la possibilità della condivisione di dati con la caposettore e, secondo un' indagine della società di cybersecurity Penetrum, la maggior parte dei dati raccolti da TikTok sono archiviati in server cinesi di Alibaba.
tik tok
Insomma, per quanto TikTok possa essere invisa alla Casa Bianca anche per motivi di risentimento politico (la burla delle iscrizioni-fantasma al comizio di Trump a Tulsa che si risolse in un clamoroso flop fu gestita da un esercito di teenager americani proprio attraverso questa app), l' allarme sicurezza è reale ed è bipartisan: Stephen Lynch, il democratico che guida il panel congressuale per la supervisione della sicurezza nazionale, ha chiesto a Google e ad Apple di non fornire più dati sensibili ad app che li potrebbero trasferire in Cina.
Tutto chiaro, insomma. Almeno fino a quando è sceso in campo Trump che, come al solito, ha smentito tutti e minato la credibilità delle scelte politiche Usa: il presidente ha detto che TikTok verrà messa al bando come rappresaglia nei confronti della Cina che ha a lungo nascosto l' esplosione dell' epidemia da coronavirus. Rappresaglie che potrebbero estendersi ai voli: gli Usa pensano di vietare i viaggi verso l' America agli iscritti al partito comunista cinese, che sono ben 92 milioni.
xi jinping
Non tutto, comunque, è ancora perduto per TikTok. Funzionari della Casa Bianca dicono di essere consapevoli della popolarità della app tra i giovani americani: stanno verificando se è tecnicamente possibile impedire il trasferimento dei dati verso la Cina, mentre lo stesso gruppo cinese potrebbe cambiare la natura giuridica di TikTok, separando la società dalla holding e trasformandola in un' azienda di diritto americano o con sede negli Usa.