GIUSEPPE CONTE URSULA VON DER LEYEN
Federico Capurso per “la Stampa”
La palla del Mes rimbalza ancora, nervosa, nel campo della maggioranza. Il tentativo è quello di disinnescare il pericolo di una spaccatura, tra Movimento 5 stelle e Pd, in vista del confronto in Parlamento che dovrebbe arrivare a fine novembre. Anche perché un possibile epilogo - tutt' altro che rassicurante - arriva dal Parlamento europeo, dove le delegazioni di Pd e M5S si dividono per due volte sul Mes.
klaus regling
Prima sull' articolo 7 della risoluzione per le politiche economiche europee per il 2020, in cui la linea di credito collegata al Meccanismo di stabilità viene annoverata tra gli strumenti in dote agli Stati membri per fronteggiare la crisi: i Cinque stelle votano, insieme a Fratelli d' Italia, a favore di un emendamento della Lega per sopprimere l' articolo 7, mentre i Dem si schierano tra i contrari. Poi, di nuovo, si ritrovano su fronti opposti al momento del voto sull' intera risoluzione: bocciata dai grillini, approvata dal Pd.
giuseppe conte roberto gualtieri
I Dem, alla fine, escono vittoriosi in entrambi i casi, mentre i pentastellati rivendicano il loro No al Mes. Ma la questione, a Roma, è diversa e porta con sé il peso delle preoccupazioni di Giuseppe Conte per la tenuta del gruppo grillino. Timori che, con diverse sfumature, vengono condivisi anche nel Pd.
Ne è un segno la reazione tra i Dem alla notizia che arriva sempre da Bruxelles - anticipata da La Stampa - della conferma per giugno della data di emissione dei titoli legati al Recovery fund. Al di là dell' esito del negoziato, dunque, prima dell' estate non sarà disponibile nemmeno un centesimo del Next generation Eu.
roberto gualtieri luigi di maio
Sarebbe un colpo difficile da incassare per i Cinque stelle, che hanno sempre chiesto agli alleati di lasciar perdere il Mes e concentrarsi invece «sui soldi che arriveranno dal Recovery fund». E i Dem avrebbero una sponda per alzare il pressing. Invece i toni, da una parte e dall' altra, si affievoliscono.
Conte Ursula Stati Generali
Il ministro dell' Economia Roberto Gualtieri, ai microfoni di Radio 24, torna ad allinearsi al segretario Nicola Zingaretti e si dice «favorevole al Mes, perché l' ho negoziato io e non presenta condizionalità».
Klaus Regling
Ma aggiunge anche: «Spiego un fatto tecnico che il presidente del Consiglio ha spiegato, ovvero che il beneficio per l' Italia dell' utilizzo del Mes non sono 37 miliardi aggiuntivi, ma i risparmi di interessi: 300 milioni all' anno». Restano «una somma significativa», sottolinea Gualtieri, ma il sottotesto è che forse, tutto sommato, non valgono il prezzo di una crisi.
zingaretti gualtieri
Di Maio coglie la palla al balzo e poco dopo interviene con un post sui social citando proprio il ministro Dem: «Da 37 miliardi a 300 milioni di euro c' è una bella differenza -scrive -. È giusto e corretto dire che i 37 miliardi del Mes non sono una borsa piena di soldi che ci stanno regalando per costruire nuovi ospedali o nuove terapie intensive. Piuttosto, il Mes (come qualsiasi altro fondo di prestito) servirebbe a finanziare spese già in bilancio».
ursula von der leyen incontra giuseppe conte a palazzo chigi 1
Anche lui, però, si affretta a gettare acqua sul fuoco: «Con questo non voglio alimentare alcuna polemica. La maggioranza che sostiene il governo è solida e forte e il mio auspicio è che si lavori sui temi, indipendentemente dagli schieramenti di parte». Gli risponde, giocando anche lui di fioretto e non di sciabola, il vicesegretario Dem Andrea Orlando: «Il Mes non è una bandiera né una questione ideologica, non è la soluzione a tutti i mali, ma penso che sia una discussione assolutamente utile, che non vada fatta in modo ideologico. Dire mai al Mes significa privarsi di una strada».
ANDREA ORLANDO
Poi, uscendo dal Nazareno, invita a guardare «qual è lo strumento più utile e poi decidiamo. Se qualcuno non considera utile il Mes, indichi un' altra strada». Si cerca un equilibrio. Tanto che anche il nuovo Intergruppo parlamentare "Mes subito", al di là della pervicacia del nome, fa già sapere che eviterà di portare in Aula mozioni che possano provocare pericolose spaccature.