massimo cacciari a otto e mezzo 2
Alessandra Ricciardi per “Italia Oggi”
Al referendum voterà no. «Il taglio dei parlamentari è una marchetta sull'altare della più miserabile demagogia. Ma il mio no non servirà a nulla. La maggioranza di quei pochi che andranno a votare dirà sì».
Così Massimo Cacciari, filosofo, pensatore libero della sinistra, storico sindaco di Venezia. E in merito alle elezioni regionali Cacciari dice: «I risultati sono abbastanza scontati. Non cambierà nulla per il governo. La prova di fuoco sarà invece quanto accadrà da fine settembre a fine anno: se sale la disoccupazione, la macchina produttiva non ingrana e riprende l'epidemia, allora siamo finiti».
luigi di maio strappa le poltrone in piazza montecitorio flash mob m5s per il taglio dei parlamentari
Domanda. Mancano due settimane alle elezioni in sei regioni: due nell'Italia settentrionale, Liguria e Veneto, due in quella centrale, Marche e Toscana, e due in quella meridionale, Campania e Puglia. Un test per le forze di governo?
R. No, nessun test. Nessuno del governo questa volta si è impegnato e i risultati sono abbastanza scontati, saranno frutto di dinamiche locali che poco hanno a che vedere con i leader nazionali. In Veneto Luca Zaia sarà riconfermato alla grande, vince di suo, non c'è partita.
luca zaia
Pure in Liguria la riconferma del centrodestra con Toti è nelle cose. In Campania cosa vuole, vince De Luca, lo sanno anche i sassi.
D. Non si può escludere invece un cambio di mano dal centrosinistra al centrodestra in Puglia e Marche. Sarebbe un successo per Fratelli d'Italia.
R. Possibile, ma non cambierà lo scenario politico a breve. Per il governo tutto resta com' è. E quando ci sarà la sfida nazionale sarà tutto da rivedere. Ripeto, sono dinamiche diverse. Nessuno in questa fase rischia elezioni anticipate, la paura per il prossimo futuro è reale, e non parlo della questione sanitaria, ma di quella economica. Gli italiani non capirebbero in questo scenario un ritorno a elezioni che non si sa dove porterebbero. Meglio tenersi questo governo...
zingaretti conte
D. Cosa succede però al Pd e al Movimento5stelle non è ininfluente ai fini della maggioranza di governo o no?
R. I risultati confermeranno che sono forze in stallo che vivono e sopravvivono anche grazie alla paura dell'elettorato. Il Movimento5stelle andrà ancora peggio del solito. Ma tutto resterà congelato.
D. Con le regionali si vota pure per il referendum per il taglio dei parlamentari. Lei come vota?
R. Io voterò no. Il taglio dei parlamentari è una marchetta sull'altare della più miserabile demagogia. Ma il mio no non servirà a nulla. La maggioranza di quei pochi che andranno a votare dirà sì.
matteo renzi dopo il referendum
D. Eppure lei era favorevole alla riforma Renzi che tagliava anch' essa i parlamentari.
R. Ma lo faceva in modo ragionevole, rivedendo le attribuzioni del parlamento, tagliando il senato. Perché non hanno votato sì a quella riforma? Tenere in piedi due camere riducendo i parlamentari non ha senso.
D. Il Movimnento5stelle evidenzia anche i risparmi che derivano dal taglio.
R. E allora se volevano risparmiare potevano ridursi lo stipendio. Così semplice... invece di mettere in piedi una riforma costituzionale che non sta né in cielo né in terra, che non porterà nessun beneficio al sistema.
GIUSEPPE CONTE MEME
D. Dalle parti del Pd che si è schierato per il sì, riformisti come Stefano Ceccanti e Giorgio Tonini sottolineano che dire sì è un primo passo. E che altre riforme dopo questa verranno.
R. Buonanotte... quante volte hanno detto poi faremo... sono passati trent' anni.
D. Il sì di Zingaretti al taglio potrebbe essere bilanciato dal sì del M5s al Mes. La partita dei fondi per la ripresa non è banale.
Stefano Ceccanti
R. Io mi aspetto che il governo si dia da fare, che esca dal suo immobilismo, che investa in sanità e infrastrutture, che riveda procedure e legislazione. Che si dia da fare per rendere questo paese un posto dove si possa investire e produrre.
PROVE DI DISTANZIAMENTO A SCUOLA IN VISTA DELLA RIAPERTURA
La prova di fuoco è quanto accadrà da fine settembre a fine anno: se sale la disoccupazione, la macchina produttiva non ingrana e riprende l'epidemia, allora siamo finiti.
ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO
D. Ha seguito il dibattito sulla ripresa della scuola?
R. Mi pare surreale. Ormai è chiaro che dovremo convivere con il virus, serve buon senso, servono precauzioni, ma senza pretendere dai dirigenti scolastici l'impossibile. I ragazzi restano distanziati in classe, ma fuori al parco, chi controlla?
LUCIA AZZOLINA
D. Migliaia di docenti stanno facendo domanda per non tornare in servizio perché affetti da malattie pregresse che li rendono fragili.
R. Assurdo. Purtroppo è una tendenza diffusa nel pubblico impiego. Anche molti miei colleghi all'università, tutti contenti di fare lezione da casa. Salvo poi andare alle trasmissioni televisive.
D. Il governo sta pensando a forme di esonero per questa nuova categoria di docenti fragili.
R. Spero non si arrivi a questo, sarebbe un modo per incentivare i furbetti, dopo quelli del cartellino quelli del Covid. In questo paese non si muore solo di coronavirus, ma anche di altre malattie. Allora teniamo tutti a casa? Mentre nel privato tutti vanno a lavorare e a fine anno riprendono pure i licenziamenti? Sono differenze non sostenibili.
massimo cacciari (1) conte meme giuseppe conte meme