Marco Giusti per Dagospia
MARCELLO FOTI CON ADRIANO PINTALDI SUL PALCO FOTO ANDRE ARRIGA
Regista di successo e, ancor prima, scenografo di valore, Flavio Mogherini, scomparso ormai da 25 anni, nonché padre della ministra Federica Mogherini, viene omaggiato a Roma, dal 16 all 22 dicembre, nel corso XXII edizione del Roma Film Festival di Adriano Pintaldi con una retrospettiva di tutti i film che ha diretto e un documentario realizzato dallo stesso Pintaldi con testimonianze di artisti e celebrità come Giovanna Ralli, Enrico Montesano, Giangarlo Giannini, Renato Pozzetto, Lino Banfi, Catherine Spaak, che verrà presentato al Teatro Quirino domani sera alle 21.
Nato a Arezzo nel 1922, Flavio Mogherini ha iniziato a lavorare nel cinema nel primo Dopoguerra come arredatore e scenografo, firmando opere fondamentali della commedia all’italiana come Vita da cani e Guardie e ladri di Steno e Monicelli, Il vigile di Luigi Zampa, capolavori di Roberto Rossellini come Dov’è la libertà? e Era notte a Roma, film-opera come Aida o Andrea Chenier, i primi film di Pier Paolo Pasolini, Accattone e Mamma Roma, ma anche film di culto come il Diabolik di Mario Bava, o certe commedie erotiche di Marco Vicario di grande successo, Homo Eroticus e Paolo il caldo, che è poi il suo ultimo lavoro da scenografo.
Adriano Pintaldi
Mogherini passa infatti alla regia nei primi anni ’70 con una commedia dai toni pasoliniani, Anche se volessi lavorare, che faccio? con Ninetto Davoli, Enzo Cerusico e Adriana Asti protagonisti, ma arriva al grande successo lanciando Renato Pozzetto protagonista assoluto in due commedie dai toni pruriginosi, Per amare Ofelia e Paolo Barca, maestro elementare, praticamente nudista.
Il primo, con Pozzetto che si giostra tra l’amore un po’ audace per la madre, Franoise Fabian, e una bella prostitura, Giovanna Ralli, venne pure censurato per oltraggio al pudore, ma incassò, allora, due miliardi di lire. Il secondo, che vede Pozzetto, ingenuo maestro nudista in una Sicilia moralista e bacchettona, una delle prime produzioni di Aurelio De Laurentiis, arrivò a tre miliardi e mezzo di lire.
federica mogherini
Sulla spinta di questi incassi firmò un meno riuscito Culastrisce nobile veneziano con Marcello Mastroianni, Claudia Mori e Adriano Celentano in incognito su soggetto di Maurizio Costanzo. Non gli riuscì bene come i film precedenti, mentre divenne di culto il suo film successivo, La ragazza dal pigiama giallo con Dalila Di Lazzaro, Ray Milland e un giovane Michele Placido, un giallo all’italiana molto erotico che fece il giro del mondo.
FEDERICA MOGHERINI AL MARE A CAPALBIO
Fu un insuccesso invece la commedia Le braghe del padrone con Enrico Montesano e Adolfo Celi. Tra gli altri suoi film ricordiamo I camionisti, film d’esordio della coppia comica Gigi e Andrea, la commedia Com’è dura l’avventura con Paolo Villaggio e Lino Banfi, La ragazza dei lillà, ritorno al giallo con Brigitta Boccoli, i meno noti Pigmalione 88 con Franco Nero e Delitto passionale, il suo ultimo titolo, con Serena Grandi e Florinda Bolkan. Completamente scomparso invece un suo film avventuroso con John Savage, Ernest Borgnine e Lucio Rosato girato su una piattoforma petrolifera.
Regista non ancora studiato a dovere, soprattutto per quel che riguarda la sua attività di scenografo, Mogherini ha realizzato con eleganza commedie, thriller, avventurosi alquanto originali che hanno lasciato il segno negli anni ’70 e ’80.