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    RENZI PUNTA A TERREMOTARE LA SEGRETERIA ZINGARETTI E IL GOVERNO CONTE CANDIDANDO IN OGNI REGIONE UN ESPONENTE DI “ITALIA VIVA” CONTRO QUELLO DEL CENTROSINISTRA. LA CONFERMA È ARRIVATA IN QUESTE ORE: CONTRO IL LEGHISTA ZAIA, I RENZIANI NON STARANNO CON IL CANDIDATO APPOGGIATO DAL PD, IL CIVICO LORENZONI, MA CORRERANNO ALLEANDOSI CON CALENDA E BONINO. E BETTINI PREPARA IL CONTE TER...


     
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    Marco Antonellis per Dagospia

     

    MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE

    Come Dagoanticipato nei giorni scorsi il prossimo fronte caldo tra Pd e Italia Viva sarà quello delle regionali in arrivo dove, a parte la Toscana, Italia Viva punterà a terremotare la segreteria Zingaretti e con lui il Governo Conte candidando in ogni regione un proprio esponente contro quello sostenuto dal centrosinistra. E la conferma è prontamente arrivata in queste ore: contro il leghista Zaia, infatti, i renziani non staranno con il candidato appoggiato dal Pd (e dai Verdi) il civico Arturo Lorenzoni ma sceglieranno l'alleanza con Calenda e Bonino. Insomma, il terzo polo è servito. Questo dopo che in Puglia iniziative simili sono già in campo contro la candidatura Emiliano.

     

    Nel Pd temono si tratti di una strategia di ben precisa: "Italia Viva punta a farci perdere tutte le Regioni tranne la Toscana in modo da logorare la segreteria Zingaretti ed indebolire Conte. Si tratta di un piano ben preciso" continuano dal Nazareno. Sia per Conte che per Zingaretti se dovessero vincere solo in Toscana (regione cara a Matteo Renzi) sarebbe molto dura restare in sella.

     

    MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE

    Ovviamente a godere dei benefici di questa strategia "fratricida" non potrà che essere il Centrodestra guidato da Matteo Salvini. Ecco perché Bettini ieri è corso ai ripari. Chi lo conosce bene sa che non parla mai a caso e che molto spesso dice quello che i vertici dem non possono dire (almeno in via ufficiale): in questo caso il via libera al Conte Ter per sterilizzare le future mosse parlamentari del toscano ma soprattutto per evitare a Giuseppi e Zinga dolorosissime rese dei conti dopo le prossime regionali.

     

    renzi zingaretti renzi zingaretti

    "Dopo Conte non c'è per il Pd un altro governo" spiega Bettini. "Se Renzi vuole farlo, lo deve fare con Salvini e la Meloni. C'è invece la possibilità, certamente allo stato attuale tutta da costruire, di sostituire Italia Viva con parlamentari democratici (in quanto non sovranisti, illiberali e autoritari) pronti a collaborare con Conte fino alla fine della legislatura. Penso anche che, in questo scenario, nel Parlamento si aprirebbe una riflessione perfino nel gruppo renziano". Insomma, dopo il Conte 2 ci può essere soltanto il Conte Ter.

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