1 - DAGOREPORT
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Da quando hanno smesso di fare politica, i renziani hanno dato sfogo alle pulsioni adolescenziali. Come in un ''Dawson's Creek'' sulle rive del Tirreno, gli ultimi weekend hanno visto la comitiva di Maria Elena Boschi saltare da Ponza a Capalbio, dalla Maremma alla Costiera Amalfitana.
Gennaro Migliore, dismesso il pugno chiuso d’ordinanza da rifondarolo impegnato, si è concesso un restyling da “preppy boy” appena sbarcato a Martha’s Vineyard. Un vitellone in Lacoste, occhiale da sole tattico e chioma al vento da commodoro in plancia. A proposito, nascondete le barche: quando vede una poppa (o una prua), Migliore non capisce più nulla. L’anno scorso, dolente e contrito, sermoneggiava di accoglienza sulla Sea Watch, devoto apostolo di Carola Rackete, prima di consolare tra le sue braccia un affranto Orfini. Nel frattempo qualcosa è successo, forse si è riscoperto piacione. Sicuramente un upgrade.
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Via la gravitas da sinistrato penitente, addio vita grama da weekend a Petacciato Marina con pernottamento al b&b “la Colombaia”. Ciao poveri, ora Genny schizza a Ischia, vola sulle onde in motoscafo, accerchiato dalla gnocca. E dove c’è gnocca, casualmente, c’è sempre Luciano Nobili, zampone prominente del renzismo à la carte. Abbronzato, sempre in movimento, Big Luciano tiene banco. E’ il “simpa della compa”, quello che al liceo fa ridere l’amica carina che però lo ignora perché pensa al bonazzo dell'ultimo anno, che pero sfugge. E ogni riferimento al duo Boschi-Berruti è puramente voluto.
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Nobili è il punto di intersezione tra la politica e il “bomberismo”, quell’attitudine gaudente che mescola pupe e abbacchi, cene e dopocene, party e scorribande. Ex margheritino, ex Pd, ex Api, poi di nuovo piddino d’assalto di rito variabile, fino all’approdo al renzismo ortodosso. Molto apprezzato nella Roma degli happy hour, Nobili è stato grande promotore del non memorabile tandem Ascani-Giachetti, arrivato ultimo - per distacco - alle primarie 2019 per la segreteria del Partito democratico vinte da Zingaretti.
Se la perla del motoscafo è Maria Elena Boschi, a rubare lo sguardo c’è anche la prezzemolina Paola De Marchi, dalle amicizie trasversali e dal molto tempo libero. Il suo profilo Instagram è una carrellata di feste, balli in maschera e viaggi. Salta leggiadra da Pd a Forza Italia, mostrando foto con Gabriellina Giammanco e la “topolona” Elvira Savino, la leghista per mancanza di seggio Annalisa Chirico fino a Maria Elena Boschi.
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Accanto a MEB c’è Lorenzo Crea, giornalista 33enne campano che ha bisogno di tre profili Facebook per contenere il suo ego. Ma ha bisogno anche di una messa a punto alle opinioni perché una settimana prima di farsi immortalare con Boschi, Nobili e compagnia natante scriveva sul suo profilo: “L’ostentazione è un qualcosa di irrinunciabile per tanti, quasi una psicosi collettiva. (...) Mentre tanti poveri disgraziati soffrono e pure in silenzio perché la dignità voi neanche sapete dove sta di casa. Ma guardatevi. Aprite bottiglie su quelle quattro bagnarole che chiamate barche ballando come pinguini obesi che sopportano anche il fastidio delle zucche vuote che spacciate per cervello. (...)”.
In un’intervista che qui linkiamo https://bit.ly/2ORSBTn racconta, in pieno stile Pupi D’Angeri, di essere nipote di una nobildonna maltese e rivela che suo zio Italo è stato a lungo consigliere di Gheddafi in Libia.
GENNARO MIGLIORE E MATTEO ORFINI SI ABBRACCIANO A LAMPEDUSA
A portare un po’ di esperienza alla nidiata di pischelli ci ha pensato il 57enne Giuseppe “Giosi” Ferrandino, già sindaco di Casamicciola e Ischia e ora parlamentare europeo in quota Pd. Coinvolto nell’inchiesta Cpl-Concordia e poi assolto con formula piena, ha fatto da Anfitrione nelle acque del golfo. Un piccolo congresso balneare, come quelli che si facevano in tempo, ma senza la scocciatura delle idee politiche.
2 - NON PROCESSATE LA BOSCHI IN BIKINI
Giordano Tedoldi per “Libero quotidiano”
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Grande scandalo e indignazione per la pubblicazione su Instagram della foto di Maria Elena Boschi in vacanza con una numerosa compagnia di amici a Ischia, a bordo di uno "yacht", vestita in bikini e con un nuovo taglio di capelli, una frangetta che le dona molto. Lo scatto, postato da un giornalista amico della Boschi, è stato presto rimosso ma, come è noto, al tempo di Internet nulla si perde e basta che qualcuno salvi lo screenshot perché la prova della colpa continui a rimbalzare per tutti i siti.
Non è dato sapere chi abbia chiesto di togliere la foto, se la Boschi stessa perché sommersa dalle critiche (su un sito si legge: «Italiani alla fame e i politici di sinistra sullo yacht») o il giornalista suo amico per aver violato un patto di riservatezza, o chi altro (Renzi?). Una cosa è certa, siamo un paese a forte componente di ipocriti invidiosi e rancorosi. Maria Elena Boschi è capogruppo di Italia Viva, ufficialmente dunque un partito di sinistra (peraltro molto moderata), e questo, secondo molti, vuol dire che la sua presenza su uno yacht è inconcepibile.
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Abbiamo questa ridicola idea che il politico debba essere non una persona reale, che partecipa delle gioie della vita, del relax estivo, ma una specie di tristo fantasma che si macera dalla mattina alla sera sulla soluzione dei problemi del paese, senza mai concedersi neanche un giorno di riposo. Quanto alla minima allusione sessuale (vedi l'insistenza sul bikini della Boschi), subito parte il crucifige. Il politico, si sa, non ha organi riproduttivi.
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Se poi è una bella donna, la sola esposizione di qualche centimetro di scollatura le guadagna una reputazione infamante. Quanto siamo stufi di tutta questa ipocrisia, di questo moralismo punitivo e cupo. Sinistra, destra, centro, non importa: quando parte la crociata contro le belle donne in vacanza, sia pure su uno yacht (è forse reato?) dobbiamo tutti stare dalla parte del godimento e della felicità. Perché una vita in grisaglia è una vita da morti viventi. riproduzione riservata.
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