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    GHE RENZI MI - PER EVITARE IL SORPASSO DI GRILLO, IL PREMIER VA ALLO SCONTRO FRONTALE COL CAPO-COMICO DEL M5S - MA SE BEPPE-MAO SBANCA, SALTA TUTTO: GOVERNO, LEGISLATURA, RIFORME


     
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    Laura Cesaretti per ‘Il Giornale'

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    «Votate chi vi pare, ma non mandate in Europa i buffoni», affonda Matteo Renzi. Ogni giorno che passa, e che avvicina il paese al fatidico appuntamento di domenica con le urne, il derby tra il premier e l'ex comico di Genova si fa più diretto e più duro. «C'è una parte delle forze politiche che punta a insultare, non a cambiare l'Italia, scommette sulla sconfitta dell'Italia», incalza Renzi.

    La partita è per il primo posto, nessuno lo nasconde più, tanto che persino Casaleggio, cappelletto da Forrest Gump sui lunghi boccoli e aria pensosa da riserva della Repubblica, rompe la cortina di silenzio e fa comparsate in tv, spiegando che il movimento Cinque stelle è pronto a presentare candidato premier e squadra di governo, nonché a eleggere un nuovo presidente della Repubblica.

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    «Ho grande rispetto per Casaleggio - ironizza Renzi - ma queste elezioni servono ad eleggere il parlamento europeo, ed è importantissimo. Vorrei parlassimo di questo». Ma è chiaro a tutti che gli equilibri politici e di governo, la sorte delle riforme e della stessa legislatura dipendono non poco dal verdetto di domenica.

    «Più voti prenderà Grillo in queste elezioni», ragiona un esponente Pd di governo, «e più forte sarà la tendenza a blindare l'esecutivo: nessun partito vorrà rischiare elezioni politiche anticipate». A meno che, aggiunge, «non sia lo stesso Matteo a decidere di chiedere una controprova a breve». Anche perché tutto può permettersi il premier tranne che una situazione politica, riforme in testa, paralizzata.

    BEPPE GRILLO VERSIONE FIDELBEPPE GRILLO VERSIONE FIDEL grillogrillo

    Ma tutto questo si inizierà a capire da lunedì prossimo. Nel frattempo, Renzi è impegnato in un serratissimo tour de force elettorale, non previsto fino a qualche settimana fa. «Domani (oggi per chi legge, ndr), mentre Grillo sarà a Porta a porta, io sarò in piazza a Napoli. La stessa piazza dove è andato lui, ma scommetto che ci sarà qualcuno in più», è la sfida del premier. Che aveva deciso di non sovraesporsi in campagna elettorale, fino a quando, da mezza Italia, i suoi gli hanno spiegato che «solo tu puoi fare la differenza» e ridare smalto ad un marchio Pd che da solo arranca. Soprattutto nel Mezzogiorno, su cui Renzi concentrerà nei prossimi giorni le sue attenzioni.

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    C'è preoccupazione anche per le elezioni amministrative e regionali, terreno elettorale dove normalmente il centrosinistra va fortissimo ma sul quale stavolta si teme per l'effetto trascinamento delle Europee.

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    «La frana della destra può ingrossare le file del M5S», avverte Stefano Bonaccini, il responsabile Enti locali del Pd che sta girando per l'Italia come una trottola: «Noi presentiamo candidature molto più radicate sul territorio - spiega a Europa - ma una campagna elettorale più politicizzata, come questa, può aiutare i Cinque stelle, insieme al calo della destra, che in alcuni casi si presenta perfino divisa».

    Si vota in Piemonte e in Abruzzo, e in metà dei comuni (tra cui 27 capoluoghi di provincia), ma i democrat tengono bassa l'asticella: «Puntiamo a confermare i capoluoghi dove già governiamo, e a guadagnarne almeno uno in più. Ma nessuno - avverte Bonaccini - immagini di essere già al sicuro».

    BEPPE GRILLO URLO DI MUNCHBEPPE GRILLO URLO DI MUNCH

     

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