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MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN

L'Italia è malata, ha l'eurite. Ovvero, l'illusione di poter tirare a campare con il cambio fisso facendo piccole riforme quasi indolori.

RENZI E PADOAN

Ad aprile avevamo segnalato su questo maledetto sito che il Def era il libro dei sogni e che la ripresa non ci sarebbe stata. I giornaloni si sono rifiutati non solo di verificare i numeri, ma anche di confrontare le previsioni di Pittibimbo con quelle del Fondo monetario internazionale. Ora si sono svegliati dopo il dato Istat di una decrescita dello 0,1% nel primo trimestre. Si badi, dopo che nel 2013 abbiamo perso 1,9% di ricchezza prodotta.

EURO DOLLARO

Il nostro Prodotto Interno Lordo è tornato al 2000, abbiamo bruciato 14 anni di crescita ed abbiamo accumulato sempre più debito. Renzie continua a dire che non ci sarà manovra correttiva, non abbiamo ancora capito se ci fa o ci è. Se ci fa non sarebbe una novità, perché negli ultimi sei anni tutti i governi hanno smentito manovre correttive per poi regolarmente farle. Se ci è, dobbiamo seriamente preoccuparci.

MATTEO RENZI TRA ANDREOTTI E BUTTIGLIONE

Se non è in malafede, Pittibimbo non ha ancora capito che l'Italia come la conosciamo, con le sue grandi ricchezze industriali e la sua competitività internazionale, è stata costruita con la lira, con svalutazioni cicliche che ci permettevano di recuperare i gap di competitività con la Germania e con il resto del mondo. Se si sceglie di rimanere nell'euro è inutile negare le manovre che verranno, ed è inutile negare che bisognerà rinunciare a larghe fette di welfare e di sussidi pubblici.

Perchè Pittibimbo non lo dice? È semplice, perché non sa da dove cominciare. Gli 80 euro, la svendita di ulteriori pezzi di Eni, Enel e Poste sono la prova che la scuola andreottiana del "tirare a campare" è viva e vegeta. Il giovane Rottam'attore in politica economica, fino ad ora, si è dimostrato solo un vecchio democristiano.

RENZI E ANDREOTTI